W La Foca!

W La Foca!



Qui se non scappo mi si inchiappetta!

Facile cadere nel tranello dello scontato e banale doppio senso. Lo sappiamo, per anni l’avete creduto, ma il titolo di “W La Foca!” non è riferito a quello che pensate. No, in “W La Foca!” c’è veramente un pinnipede in pinne e ossa, che sicuramente dona al film un significato profondo e intenso, che trae ispirazione dal simbolismo naturalistico.

Quale sia questo significato, non si sa, sappiamo invece che siamo di fronte a una delle punte massime del trash italiano, un film che già solo per il titolo e per il manifesto è entrato nell’immaginario collettivo e nella Hall Of Fame della commedia sexy all’italiana.
Che Dio la benedoca…questa pellicola, citando una battuta, perché riuscire a creare un film totalmente sconclusionato poggiato su W La Foca!una trama esile, che s’ispira alle barzellette e farlo entrare nella storia non è roba comune.
Ci riesce suo malgrado (e poi spiegheremo il perché) Fernando “Nando” Cicero, il “Fellini di Trastevere”, un grande regista del cinema di genere italiano, che qui, va sottolineato, realizza un film molto meno bello di altri suoi precedenti lavori come “Ultimo Tango a Zagarol” e le commedie sexy La dottoressa del distretto militare”, La soldatessa alle grandi manovre” e “L’assistente sociale tutto pepe” per citarne solo alcuni.
Tutto è all’estremo ribasso in “W La Foca!”, un so bad it’s so good, un vero scult, che parte subito a razzo.  Prima scena: Lory Del Santo riesce a far partire un treno soltanto facendosi toccare, lì in basso, dal fidanzato (la sua fischia). Seconda scena: Moana Pozzi, in un cameo, dona le sue grazie ai vari controllori in cambio del biglietto del treno, solo che la poveretta deve andare da Bolzano a Reggio Calabria…sempre se le regge il culo. (Citazione necessaria).
W La Foca!Dopo due scene così, ormai si è pronti a godersi le peripezie di Lory Del Santo, protagonista del film, spalleggiata da un meraviglioso Bombolo, da un’ottima Michela Miti e dalla sempre degnissima Dagmar Lassander.
Andrea, la Del Santo, è una ragazza che si trasferisce dal Veneto a Roma in cerca di fortuna. Viene assunta come infermiera nello studio del Dottor Patacchiola e vive con tutta l’allegra famiglia Patacchiola, composta da cinque persone.
Lui, Bombolo, medico maniaco che cerca in tutti i modi di spogliare le pazienti, la moglie Dagmar Lassander, ninfomane è volontaria in un’associazione per aiutare i sottosviluppati (…), la figlia, Michela Miti, cresce bene come la madre, un figlio diciottenne totalmente idiota, il nonno rincoglionito, la cameriera di colore e naturalmente la foca.
Tutta questa bella gente da vita un film che non ha un vero filo conduttore, ma che vive di situazioni che puntano e giocano sulleW La Foca! battute triviali. Sesso, corna, doppi sensi, fino ad arrivare alle divagazioni sognanti di una Lory Del Santo sempre oggetto delle voglie altrui. E poi c’è la foca che scoreggia neve.
Questo carrozzone di scarti, ci fa una certa simpatia perché racconta storie quotidiane parodiate e interpretate da personaggi comuni. L’arma vincente della commedia erotica all’italiana. Rivalutato negli anni, il film ebbe all’uscita notevoli e incredibili problemi con la censura. Vietato ai minori di 18 anni, fu anche ritirato (causa doppio senso del titolo) e sparì per diversi anni, per poi tornare in grande stile in una retrospettiva alla Mostra del Cinema di Venezia.
Fu anche il film che mise una pietra sopra alla carriera di Cicero che dopo “Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento” sparì dal mondo del cinema e purtroppo non riuscì a godersi la rivalutazione di questo suo lavoro.

 

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Scheda Tecnica
Titolo Originale: W La Foca!
Anno: 1982
Regia: Nando Cicero
Cast: Lory Del Santo, Dagmar Lassander, Bombolo, Michela Mita, Riccardo Billi, Fabio Grossi, Victor Cavallo, Franco Bracardi
Durata: 92′
Casa di Produzione: Cinemaster S.r.l.

 

 

 

 

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