Alex l’ariete

Alex l’ariete

A differenza di molti interpreti affermati, Tomba ha subito compreso l’importanza che la tecnica riveste nel cinema, il fatto che a comandare su tutti e’ sempre la cinepresa e che non serve recitare al meglio se l’inquadratura non e’ quella giusta.
(Damiano Damiani a “La Stampa” – Ottobre 1998)”

Il post carriera di uno sportivo, segue uno schema prestabilito: il commentatore “tecnico”, l’allenatore, godersi i soldi e fare l’attore. Per l’ultima opzione, in molti ci hanno provato e qualcuno ha ottenuto grande successo.

Tra quelli che non possono vantare un grande successo come attore, troviamo lo sportivo mondano italiano per eccellenza che ha imperversato da fine anni ottanta a fine anni novanta: Alberto Tomba. Icona dello sci moderno. Primo sciatore che ha visto più automobili che mucche. Al termine di una carriera esaltante, Tomba “la bomba” decide di cercare di entrare anche nella storia del cinema. E in un certo senso ci è riuscito. Con questo suo unico film.

Una pellicola leggendaria considerata tra le peggiori italiane di ogni tempo, un film che gioca il primato  di “peggiore di ogni tempo” con “Troppo Belli”, e che è diventato famosissimo proprio per la totale inadeguatezza sotto ogni punto di vista.In questa sciagurata impresa troviamo però due personaggi che al cinema di genere hanno dato tantissimo. Il regista Damiano Damiani e il buon Dardano Sacchetti, proprio lui, il grandissimo sceneggiatore che scrive una storia buona per un neofita che ha visto distrattamente e per caso un film di “007”. Damiano Damiani invece sembra aver perso ogni capacità e lucidità e dirige il tutto in maniera imbarazzante.

Il dubbio che sia stato tutto voluto ci è venuto, (un po’ l’abbiamo ancora se guardiamo una scena della quale parleremo dopo) ma abbiamo letto un po’ d’interviste e ci siamo chiesti perché due grandi personaggi del cinema dovrebbero realizzare un film appositamente trash, che non sembra aver voglia di prendersi in giro. No, non ha senso e questo è solo un film completamente sbagliato.

Tomba che è meno espressivo dei paletti dello slalom trova nella bella Michelle Hunziker, una perfetta spalla che abbatte il cinema con una performance più noiosa di una canzone di Eros Ramazzotti, all’epoca suo marito.
Il buon Alberto qui si trasforma (poco a dire il vero) in Alessandro Corso detto “L’Ariete”, vista la sua bravura e propensione nello sfondare porte. Giovane carabiniere del GIS, simpatico, estroverso, amante delle donne e poco incline alla disciplina, dopo una retata in cui in cui un suo collega perde la vita, è trasferito in una cittadina dove non accade mai nulla. Se il film si fosse fermato qui, sarebbe stato meglio, invece arriva Antaleva, (la Hunziker) giovane e bella ragazza accusata di omicidio che Corso deve accompagnare in tribunale.  Il viaggio si trasforma da banale routine a “formidabile” avventura, perché la ragazza ha paura di cadere in una trappola.

Il colpo di scena è che, il nostro eroe è solo contro tutti, solo con la ragazza, contro i cattivi, ma in un certo senso anche contro il potere. Tra scene incredibili e battute gettate via (in una scena Tomba sembra leggere il copione) “Alex L’Ariete” finisce pian, piano per essere una sorta di “007” casalingo. Il che è tutto dire.
Tomba, porte sfondate e scene d’azione a parte (era sì carabiniere, ma del gruppo sportivo), interpreta esattamente se stesso, senza modificare di una virgola il suo modo di fare e tanto meno il suo accento bolognese.

Orso Maria Guerrini e Corinne Clery, altri nomi non banali, completano il cast di un film su cui il regista puntava, perché a parte la frase che apre questo post, Damiani aggiunge: “L’aver attraversato la gloria sportiva – dice Damiani – che gli ha dato gioie, soddisfazioni, ma anche amarezze, lo ha aiutato ad affrontare con il passo giusto questo nuovo impegno. Tomba ha capito subito che il cinema, proprio come lo sport, può essere motivo di grande contentezza, ma impone sacrifici e soprattutto obbedienza” e che il film è “allegretto scanzonato e sentimentale”.
Pensato originariamente come fiction per “Mediaset” e girato nel 1998, “Alex L’Ariete” viene bocciato dal canale televisivo e riproposto due anni dopo come lungometraggio. La sua uscita ha subito fatto nascere la “leggenda”, cioè pochissimi incassi, soltanto 285 spettatori in una settimana e tantissime recensioni negative alle quali si affiancano altrettanti riconoscimenti non esaltanti.

Alberto Tomba inizia e finisce qui la sua avventura cinematografica, diversi anni dopo, cioè nel 2007, in un’intervista al Tgcom dice di essere stato boicottato perché un personaggio come lui dava fastidio nel mondo del cinema (?), di essere stato usato male e di essere finito con un regista bravo ma molto anziano.  Effettivamente il passaggio da fiction a lungometraggio non deve aver fatto bene alla storia, ma effettivamente, il cinema può fare a meno di Alberto Tomba che rinuncia anche a un telefilm americano.

 

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Scheda Tecnica
Titolo Originale: Alex L’Ariete
Nazione: Italia
Anno: 2000
Regia: Damiano Damiani
Cast: Alberto Tomba, Michelle Hunziker, Orso Maria Guerrini, Corinne Clery
Casa di Produzione: Cecchi Gori Group

 

 

 

 

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