Ultimo mondo cannibale

Ultimo mondo

cannibale



Robert! Quello che stai mangiando è un pipistrello ed è anche cotto in modo schifoso! E sei sbattutto in mezzo alla giungla a chissà quanti chilometri dal mondo civile!

L’antipasto è servito. Ci pensa “Monsieur Cannibal” a servirlo ed è solo l’inizio della trilogia cannibale. Ruggero Deodato nel 1977 ha l’occasione di dirigere un cannibal movie che probabilmente gli apre diverse strade ma che sicuramente gli fa una grande pubblicità (nel bene e nel male).

Come le migliori storie questo lavoro è il frutto di una serie coincidenze curiose, che iniziano nel 1972 quando Umberto Lenzi dirige il primo film italiano sui cannibali “Il paese del sesso selvaggio”. Cinque anni dopo gli propongono il sequel ma visto il successo commerciale della precedente pellicola Lenzi alza le pretese economiche e non trova l’accordo con la produzione.

Dietro alla macchina da presa quindi si siede Ruggero Deodato, un regista con un’ampia esperienza del mondo del cinema, diversi film, spot pubblicitari e che nei due anni precedenti al 1977 ha realizzato un film erotico “Ondata di piacere” e un poliziottesco “Uomini si nasce, poliziotti si muore”. Ma mai un film del genere. Con una parte dello stesso cast de “Il paese del sesso selvaggio” (Me Me Lai e Ivan Rassimov) Ruggero Deodato entra in contatto con il mondo cannibale e tra i due scoppia una scintilla, anzi un vero amore che poi come ben sappiamo ci porta al totem di “CannibalUltimo mondo cannibale Holocaust” e in seguito a “Inferno in diretta” che chiude la cosiddetta “trilogia cannibale”.

La storia è di base quella che vedremo in diversi altri film del genere e che pressapoco abbiamo visto nel film di Lenzi. Un gruppo di occidentali finisce in una giungla e se la vede con una tribù locale che è, naturalmente, antropofaga. Ma a differenza di altri lavori in “Ultimo mondo cannibale” non si vedono tracce di critiche sociali (come ad esempio fa pregevolmente lo stesso Deodato in “Cannibal Holocaust”) ma solo un morboso e godereccio divertimento nel vedere corpi fatti a pezzi.  Perché questo è “Ultimo mondo cannibale” un horror nel quale Deodato anticipa alcune sue idee, alcuni suoi modi di fare mostrando la sua totale mancanza di limiti. A parte i soliti innocenti animali che ne fanno le spese (una cosa del regista che non ci è mai piaciuta) gli squartamenti e altre nefandezze sono in ogni dove in questa pellicola e raggiungono il loro obiettivo, inorridendo lo spettatore.

Ultimo mondo cannibaleNon è un film facile e tantomeno un film per il grande pubblico ma raggiunge il suo scopo e tanto ci basta per apprezzarlo. Il cast poi con il buon Ivan Rassimov, il bravo Massimo Foschi e la bella Me Me Lai (vista in “Au pair girls”, “Revenge of the Pink Panther” e in un altro cannibal movie di Lenzi “Mangiati Vivi”) compie il suo dovere. Non mancano momenti decisamente assurdi come la scena della masturbazione, quello dello stupro o ancora quella in cui Pulan (Me Me Lai) viene mangiata, un momento che ci ricorda un po’ le “Feste dell’Unità”. Ma come primo capitolo, come esordio nel genere, Deodato compie un ottimo lavoro.

Rolf e Robert Harper in cerca di due colleghi scomparsi atterrano in emergenza nella giungla di Mindanao. Scoprono che i colleghi Ultimo mondo cannibalescomparsi hanno fatto una pessima fine, identica sorte che tocca quasi subito al pilota dell’aereo e a un’accompagnatrice Rimasti soli sono aggrediti da alcuni indios, Rolf ferito riesce a fuggire. Robert è catturato, imprigionato e costretto ad assistere suo malgrado una serie di riti violentissimi. Durante la prigionia diventa amico di Pulan, una bella indigena che lo aiuta a scappare.
Ritrovato anche Rolf che si era rifugiato in una caverna (e dopo aver stuprato, per sport, Pulan) i tre cercano di arrivare all’aereo. Ma la strada verso la salvezza è ancora molto lunga, perché gli indios li inseguono. Poi arriva la svolta, Robert mangia il fegato del capo tribù, conquista il rispetto degli altri indios e finalmente lui e Rolf riescono a fuggire.
Censurato, criticato, vicinissimo a finire tra i “video nasty” in Gran Bretagna, “Ultimo mondo cannibale” oltre a mettere le basi per la trilogia di Deodato, ottenne un successo postumo anche grazie al clamore di “Cannibal Holocaust”.

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44-ultimomondocannibale1Scheda Tecnica

Titolo Originale: Ultimo mondo cannibale
Titoli Alternativi: O Último Mundo dos Canibais, Fases da Morte 8 – O Último Mundo dos Canibais, Mundo Canibal (Brasile) Cannibal (Gran Bretagna-video title), Cannibals (Grecia-video box title), Carnivorous, Jungle Holocaust (DVD BOX), The Last Survivor (cut version) (USA), Le Dernier monde cannibale, Horror Cannibal (Francia), Kannibaalit (Finlandia) Last Cannibal World (Internazionale), Mondo Cannibale 2 – Der Vogelmensch (Germania) Mondo cannabale 2 (Polonia), Mundo caníbal Spagna, De Sista kannibalerna (Svezia), Viimeiset kannibaalit (Finlandia)
Anno di Uscita: 1977
Nazione: Italia
Regia: Ruggero Deodato
Durata: 92′
Cast: Massimo Foschi, Me Me Lai, Ivan Rassimov, Sheik Razak Shikur
Casa di Produzione: Erre Cinematografica

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