Milano Calibro 9

Milano Calibro 9



Si, posso essere stato ma senza Chino sia chiaro, lui non ci sarebbe stato. Dopo di me o forse prima c’è Rocco, anche lui poteva avere un complice o no? Poi c’è Pasquale, ma forse Pasquale non avrebbe fatto uccidere il suo paesano, questo stimalo tu. E poi tra questi solo tu sai chi era al corrente, io non lo so. E poi ci sono i tedeschi chi ti dice che il corriere non avesse un complice…

Balla la sensuale Nelly in uno strip club. Uccidono quelli della mala agli ordini dell’Americano. Ugo Piazza si muove glaciale per mettere in atto il suo astuto piano. È una brutta storia questa. Nasce male e finisce peggio. Straccia amori e amicizie. Senza speranza. Senza via d’uscita.
Milano spettrale e cupa assiste alla movimentate vite dei protagonisti, senza porgergli il benché minimo raggio di luce. Senza speranza. Senza via d’uscita.

Un film questo che lascia il segno, un film che è l’esempio più classico di un grande cinema made in Italy, che se la gioca con i mostri sacri del settore “noir” e “poliziesco”. Fernando Di Leo ispirato e perfetto in ogni sua scelta, genera un capolavoro al quale seguono altri due film bellissimi che compongono la cosidetta “trilogia del milieu”.

La mano veloce, le riprese sghembe, la genuina violenza di malaffari e le facce da “brutti ceffi” dei comprimari giocano con un cast stellare che a differenza dei personaggi interpretati sono affidabili come nessuno mai. Da standing ovation Ugo Piazza, interpretato da Gastone Moschin, di accertata fama criminale e di palese rassegnazione a una vita border-line che non promette nulla di buono. Barbara BDVD_001ouchet, bellissima, è la sensuale Nelly la femme fatale, furba e traditrice. Mario Adorf interpreta Rocco il fedele e violento scagnozzo che segue gli ordini del boss “Americano” nei cui panni si cala un credibilissimo Lionel Sander. E ancora, Philippe Leroy si cimenta con il misterioso killer Chino mentre Frank Wollf e Luigi Pistilli sono i due sbirri di diverse visioni politiche e sociologiche. Uno di estrema destra. L’altro di estrema sinistra. Argomentano sulla giustizia e sul modo di farla rispettare, raggiungendo il massimo in una lunghissima scena che se non fosse stata fatta ad hoc dai due, disse Di Leo, sarebbe stata tagliata.

Tutti giocano sporco in questa taglientissima storia. Il Piazza, appena uscito di galera è accusato dall’Americano d’aver rubato dei soldi e questo è solo l’inizio dei tanti guai, che coinvolgono l'”Americano” i suoi scagnozzi, Ugo Piazza naturalmente, due amici dello stesso, il killer “Chino” e suo zio Don Vincenzo. Brutte storie che trascinano dentro anche la stupenda Nelly, fidanzata di Ugo e ballerina in uno strip club.

Tutti giocano sporco, come abbiamo già detto, in una storia dove i nemici diventano amici e poi ritornano nemici e dove chiunque tradisce chiunque, in una spirale di sangue che non risparmia nessuno. Tutto per i soldi, quelli che l'”Americano” continua a cercare. Una grande storia che si chiude con una frase immortale “Devi toglierti il cappello di fronte a Ugo Piazza”.

E noi il cappello ce lo togliamo ma di fronte a tutta questa meraviglia, che tiene alta la tensione dall’inizio alla fine, regalandoci perle indimenticabili. Eccezionale la scena di Nelly che balla nello strip club. Oltre a una Bouchet veramente affascinante, Di Leo riesce a far rivivere l’atmosfera distorta e alcolica del momento, senza lesinare sulle emozioni che prova Piazza nel ritrovare dopo anni la sua Nelly. Il finale poi è un crescendo di irresistibili emozioni col colpo di scena che cementa tutta la stoDVD_004ria. Sì. Questo è capolavoro.

Girato nel 1974, prende il titolo da una serie di racconti di Giorgio Scerbanenco e dona spunti a Quentin Tarantino, ovviamente, che più volte lo cita come esempio e che riprende in “Reservoir Dogs” la scena dell’amputazione di un orecchio col rasoio. Anche il figlioccio di Quentin, Robert Rodriguez cita e omaggia “Milano Calibro 9”, scena di Nelly che balla, in “Planet Terror”.

 

 

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Scheda Tecnica

Titolo Originale: Milano Calibro 9
Titoli Alternativi: Caliber 9 (USA), Kaliber 9 (Svezia) Milán, calibre 9 (Spagna), Milan calibre 9 (Francia),Milano Kaliber 9 (Germania), Milano calibro nove (Italia – Titolo Alternativo), Milano kaliberi 9 (Finlandia), Oi Tyhodioktes tou Milanou (Grecia)
Anno: 1972
Regia: Fernando Di Leo
Nazione: Italia

Cast: Gastone Moschin, Barbara Bouchet, Mario Adorf, Frank Wolff, Luigi Pistilli, Ivo Garrani, Philipper Leroy
Durata: 100′
Casa di Produzione: Cineproduzioni Daunia 70

 

Milano Calibro 9 di bmoviesheroes

 

One comment to Milano Calibro 9

  • utente anonimo  says:

    complimenti per la recensione è molto ben fatta

    bello anche il film per me il migliore della trilogia

    e poi quanto bella è la Barbara?

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