Le volte che un maschio ha messo in pericolo l’esistenza dell’umanità sono innumerevoli ed hanno riempito una marea di film. Ed è giusto quindi che una volta tanto questo compito tocchi ad una donna. Caso raro nella storia del cinema, ma fatto centrale di questo film del 1973 che mischia sci-fi, horror e un po’ di soft-core.
Una chiave di lettura per noi duplice, sia femminista: la donna emancipata che comanda e schiavizza l’uomo, sia maschilista: l’uomo che risolve i problemi. A ognuno la libertà di pensarla come meglio preferisce ma con la certezza di una realizzazione veramente semplice priva di effetti speciali e con qualche trucco scenico non molto elaborato.

Tipico prodotto dell’epoca “Invasion of the bee girls” è comunque un film che si lascia vedere e che si riesce a seguire con piacere ed estrema facilità. Il suo punto di forza è una storia curiosa, che ha per protagonista appunto una scienziata pazza. In una cittadina in California accadono strani fatti: diversi uomini vengono trovati morti, per arresto cardiaco e pare che sia la conseguenza di una sfrenata attività sessuale. Sul posto interviene il poliziotto Neil Agar che in poche e facili mosse diventa amico ed entra nelle grazie di un’altra dottoressa, Julie Zorn. La spirale di morte comunque non si ferma e le autorità arrivano quasi a proibire il sesso nella cittadina. Le indagini proseguono e portano al laboratorio della Dr.Harris la quale ha creato una super razza di donne assatanate di sesso che durante il rapporto uccidono il loro partner. Tocca a ad Agar fermare tutto.

Purtroppo si butta un po’ via nel finale in cui cerca tra l’altro di seguire capolavori altrui riutilizzando “Also Spracht Zarathustra” di Strauss già sentita al cinema pochi anni prima. Già che siamo in argomento la colonna sonora originale non è affatto male e gioca bene con la trama. Non a caso dietro la sua realizzazione c’è Charles Bernstein.
Anche tra i protagonisti notiamo una certa esperienza. A partire da William Smith visto anche in “Conan Il Barbaro” oltre che ad altri tantissimi lavori, passando per Anitra Ford famosa modella degli anni sessanta e interprete di tante serie televisive, per concludere con l’italo americana Victoria Vetri altra nota modella e attrice minore dell’epoca.