Village Of The Giants

Village Of The Giants


See… The Wildest, Weirdest “Party-Rumble” Of ‘Em All!
Herbert George Wells, proprio lui, il grande scrittore di fantascienza, fornisce l’idea e possiamo dire l’alibi al regista Bert Gordon per realizzare uno sci-fi giovanilistico con pennellate musicali.
Stroncato come nei migliori dei casi e bollato come “filmetto per adolescenti”, questa pellicola ha avuto nel corso degli anni la sua giusta rivalutazione. E ci mancherebbe altro. Perché “Village Of The Giants” è un’opera molto divertente, scanzonata, trash, con un retrogusto sexy straordinario.
Leggenda vuole, narrata dallo stesso regista, che l’idea sia arrivata di botto, nel bel mezzo di una trattativa avuta in Limousine con l’”Embassy Film” nella persona di Joe Levine, il quale si stava recando all’aeroporto. Ovviamente proprio prima d’essere scaricato Gordon butta lì il nome di Wells e l’idea per una storia tratta da “The Food of the Gods and How It Came to Earth”.
È così è. Meglio dire più o meno, visto che il regista più che altro s’ispira allo scrittore e modifica, cuce e realizza in grande libertà. Già gli “opening credit” sono qualcosa che valgonVillage Of The Giantso il proverbiale “prezzo del biglietto” e che identificano la linea giovanile della pellicola. Una scena in negativo nella quale un gruppo di ragazzi balla scatenato, lasciando spazio poi al vero inizio del film nel quale la scena si ripete con gli stessi ragazzi sotto l’acqua e nel fango dopo essere usciti di strada con l’auto.
La prima canzone è la meravigliosa  “Death Race”, composta non per il film da Jack Nitzsche, famoso compositore di colonne sonore e vincitore di un Oscar per “Ufficiale e Gentiluomo”.
La stessa verrà poi riutilizzata oltre che in diversi punti del film anche da Tarantino come apertura di “Death Proof”.
Nel mentre nella piccola Hainesville un bambino chiamato “Genius” ha creato un particolare alimento in grado di ingrandire gli esseri viventi. Diciamolo subito: “Genius”, mai nome fu più azzeccato, è Ron Howard undicenne, già piuttosto ricVillage Of The Giantsonoscibile ma ancora agli albori della sua carriera, qui è accompagnato dal padre che interpreta lo sceriffo. “Goo” è il nome di questa miscela che attira subito le attenzioni della sorella Nancy e del suo fidanzato Mike che pensano già a fare un mucchio di soldi. Solo che una coppia d’anatre assume la sostanza volando poi nel paese e nel più importante locale stracolmo di giovani. Il posto altro non è che il “Whiskey A Go-Go” di Los Angeles dove si sono esibiti diversi musicisti di fama planetaria. “Goo” quindi diventa nota a tutti. Per vendetta le anatre finiscono arrosto in una delle più comiche grigliate del cinema, nella quale uno di questi esseri gira sullo spiedo, viene mangiato da tutti, ma nessuno ha conseguenze. Con tanti saluti alla “Mucca Pazza”.
La cosa, di pubblico dominio ormai, attira l’attenzione dei ragazzi della scena iniziale, che rubano la pozione, diventano giganti e assoggettano il paese al loro volere, usando il teatro cittadino come casa e sipari e tendaggi come vestiti che donano un aspetto da Dei greci. Piani alla “Davide e Golia”, trappole e quant’altro, ma nulla serve contro questi mostri che altro non vogliono che vivere liberi e senza regole.
Ballano i giganti di fronte al piccolo popolo e un fortunato tra questi omini viene preso in braccio da una gigante con un vistoso decolté nella scena più famosa e sexy dell’intero film, la stessa immortalata nella locandina. Ma tranquilli c’è “Genius” che ha un’altra brillante idea.
Una trama molto lineare e realizzazione piena d’effetti speciali, molto artigVillage Of The Giantsianali. Tra riprese dal basso verso l’alto per aumentare l’effetto gigantismo, alla semplice ripresa con sfondo fotografico si arriva alla sovrapposizione delle pellicole che dona agli animali o agli esseri incollati un’incredibile comicità surreale. Tralasciamo le ricostruzioni di mezzi corpi palesemente finte, ma tutto fa brodo, tutto fa simpatia e questo è proprio un bel “B Movie”.
Girato più o meno in due mesi e terminato nel 1965, “Village of The Giants” condivide con “Ritorno Al Futuro” e “Gremlins” parte della location. La piazza del paese, alcune vie e il teatro, altro non sono che un teatro di posa all’epoca della “Columbia Pictures” acquisito poi dalla “Warner Bros”. Il cast oltre al buon Ron Howard, del quale ci sembra inutile ricordare la grande carriera si fa notare per altri protagonisti. Tommy Kirk che interpreta Mike è stato un alfiere della Disney degli anni cinquanta, inizio sessanta. Qui già un po’ fuori dal giro della compagnia americana inizia la sua serie di film giovanili per poi passare all’horror. Beau Bridges è Fred il capo dei “cattivi”, nella sua carriera ha ottenuto successo con serie TV come “Stargate” e “Il Fuggitivo”, nonchè è passato alle cronache per essere il fratello di Jeff.
Village Of The Giants
Sempre tra i cattivi troviamo Gail Gilmore e Vicki London attrici di una certa notorietà all’epoca e presenti in  diversi film del “Re” Elvis Presley.  Tra gli altri ancora possiamo notare Johnny Crawford e la bionda esplosiva Joy Harmon, apparsi in serie TV e film americani. Come dicevamo “Village Of The Giants” presenta alcuni numeri musicali interpretati da musicisti e complessi conosciuti all’epoca. Nulla di noto al grande pubblico odierno, ma segnaliamo il gruppo “The Beau Brummels” autori di due hit radiofoniche di metà anni sessanta, Freddy Cannon e Mike Clifford.
“Village Of The Giants” ormai un “cult” ha addirittura un suo sito monografico dove si possono leggere diverse altre curiosità

 

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Scheda Tecnica
Titolo Orginale: Village Of The Giants
Titoli Alternativi: Oriasok Falva (Ungheria), El Pueblo De Los Gigantes
Anno: 1965
Regia: Bert I.Gordon
Cast: Beau Bridges, Tommy Kirk, Gail Gilmore, Vicki London, Johnny Crawford, Joy Harmon, Ron Howard
Nazione: USA
Durata: 81′
Casa di Produzione: Berkeley Productions, Embassy Pictures Corporation, Joseph E. Levine Productions

 

 

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