The Last House On The Left

The Last House

On The Left



To avoid fainting, keep repeating: “It’s only a movie, only a movie, only a movie…

La cosa positiva è che non sprecheremo righe parlandovi del regista. Non vi annoieremo con il suo curriculum. Perché qui abbiamo un certo Wes Craven, sconosciuto all’epoca ma destinato a una carriera ricca di successi nell’horror mainstream. Che vi piaccia o no.
Più interessante è la vicenda di questo film, la sua storia, la sua genesi, il suo impatto sul pubblico e tutto quanto giunto dopo. 

Torniamo a Craven però, che qui nel 1972 girava negli ambienti cinematografici, aveva un ottimo rapporto con Sean Cunningham (quello che poi farà “Friday 13th”), ma non aveva mai diretto nulla. L’amico, grazie al successo di un suo precedente film, riesce a farsi dare dalla “Hallmark Relasing” una somma per girare un film. Horror. Eccolo qui. Cunningham produttore. Craven regista.

Ispirato, ci fa un po’ paura dirlo per il paragone, a “La Fontana Della Vergine” di Bergman, che vinse pure un Oscar, “The Last House On The Left” è una pellicola a bassissimo budget che ha il pregio di sperimentare nell’horror un linguaggio un po’ diverso, puntando molto, anzi tutto, sull’ultraviolenza.
Nasce così non un horror nel senso stretto della parola, ma una pellicola “Rape Revenge”. Un film che h
The Last House On The Lefta diviso equamente la critica, ha avuto successo di pubblico ma che insinua un dubbio: Craven ha esagerato per fini commerciali o per amore della sperimentazione?

Ma cosa c’è tanto di strano in “The Last House On The Left”? C’è che è uno spaccato di una società violenta, con l’ombra del Vietnam e l’onda lunga della “Family” di Manson. C’è che si parla di una società perbenista scettica verso i giovani, ma pronta a stravolgere il proprio comportamento se un affetto, il più caro, viene attaccato. E infine c’è che chi deve far rispettare la legge è rappresentato come completamente inetto. Una critica a 360°, che non deve essere stata piacevole per chi l’ha ricevuta.

E come già detto c’è tanta, tantissima violenza, che sembra spaventare pure il regista stesso che in mezzo ci mette siparietti, non diciamo comici perché è troppo, ma di alleggerimento. Ed è qui che “The Last House On The Left” non funziona. Perché se da un lato va giù pesante, dall’altro sminuisce il contesto.

Alcune scene poi sono The Last House On The Leftcosì tirate da sembrare quasi paradossali. Dalla vittima trovata in fin di vita dopo una notte nel bosco (e dopo tutto quello che le capita) alla vendetta ridotta a trucchetti assai poco credibili, come la folgorazione o una fellatio.
Se non ci fosse David Hess poi, che qui mette anche “A” puntata prima del cognome, si potrebbe parlare di una totale mancanza di recitazione. Ma il buon Hess boicottato ingiustamente dal mondo del cinema, offre una prestazione eccezionale, troppo per un film così casalingo, per il quale compone anche le musiche.

L’impressione che ci dà “The Last House On The Left” è che sia un film che non sfrutta in pieno le proprie potenzialità, forse per colpa del poco mestiere che avevano i due all’epoca, forse per la potenza eccessiva dell’idea che ha fatto tirare il freno. Ed è questa la cosa più importante del lavoro di Craven aver avuto un’idea, che ha poi generato una serie di simThe Last House On The Leftili o di film che ne copiano più o meno spudoratamente il titolo

La storia racconta di Mary che nel giorno del suo diciassettesimo compleanno ha il permesso di uscire di sera con l’amica Phyllis. Le due incontreranno però la banda di Krug, già presentata ampiamente come una pericolosa unione di criminali assassini appena evasi. Le due giovani finiscono nelle mani del gruppo. Maltrattate, picchiate, violentate, passano una brutta notte in una casa e poi il giorno dopo, passano momenti peggiori in un bosco. Qui si tocca la follia pura, con Krug che incide il proprio nome sul petto di una delle due, ma anche con i genitori di Mary che casualmente vivono lì vicino e che si ritrovano in casa la banda di Krug sulla quale riversano tutta la loro vendetta, cambiando completamente la loro visione del mondo.

Non perfettamente riuscito, si diceva, ma indubbiamente un film importante anche per le opere future di Craven. Naturalmente avrete notato che il nome del protagonista, interpretato dall’ottimo Hess è Krug, che leggermente The Last House On The Leftmodificato compone il nome del più famoso personaggio del regista americano. E a veder meglio anche Krueger, ha una passione per i giovani.
Girato in un mese circa, ha avuto diverse manipolazioni. Il titolo, cambiato più volte in fase di produzione è diventato quasi per caso quello che conosciamo, così come la campagna pubblicitaria che cita “To avoid fainting, keep repeating-it’s only a movie…”, che leggenda vuole sia una frase ispirata da una battuta di un amico di Cunningham. 

Cambiato, rieditato, proibito anche per colpa della censura, particolarmente feroce in Gran Bretagna, ha subito diversi tagli. Lì, nella nazione della Regina, il film di Craven ha dovuto sopportare una serie di divieti e poi di distribuzioni e poi ancora di divieti e pure di sabotaggi diventando in ogni caso “cult”. Dal 2008 è in libera circolazione. The Last House On The Left

In Australia invece ci sono voluti 34 anni prima che venisse accettato. Non che negli States le cose siano andate a meraviglia. L’organo di censura “MPAA” continuava ad affibbiargli una “X” ma Craven non accettava il risultato. Tagli di qua, tagli di là, il regista arrivò a proporre una versione con ben trenta minuti in meno. Niente. Allora rimise tutto, si fece aiutare da un amico, ripropose il film e ottenne la tanto agognata “R”. Più semplice la vita in Germania dove venne addirittura reclamizzato come uno “Snuff Movie”.
Tutti questi cambi, portano al risultato che è difficile trovare una versione con tutte le scene girate. Mancherebbero all’appello la scena lesbo nel bosco tra le due vittime costrette a fare sesso, una scena con Mary nuda all’inizio della storia e un’altra con Mary sempre vittima di una violenza nel bosco. E poi ci si stupisce se l’attrice era terrorizzata mentre girava.

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SThe Last House On The Leftcheda Tecnica
Titolo Originale: The Last House On The Left
Anno: 1972
Nazione: USA
Regia: Wes Craven
Titoli Alternativi: La última casa a la izquierda (Spagna, Messico), Aniversário Macabro (Brasile),  Az utolsó ház balra (Ungheria), Das letzte Haus links, Mondo brutale  (Germania), Grim Company, Krug & Company , Night of Vengeance, Sex Crime of the Century (USA), Kanli tecavüz (Turchia), Krug and Company, Wes Craven’s The Last House on the Left (Australia) L’ultima casa a sinistra, L’ultima casa in fondo a sinistra (Italia)    La dernière maison sur la gauche (Francia), Ostatni dom po lewej stronie (Polonia), Pánico a medianoche, Ultraje al amanecer  (Argentina), Rædselsnatten     (Danimarca), Viasmos sto teleftaio spiti aristera  (Grecia) 
Cast: David A.Hess, Sandra Peabody, Lucy Grantham, Fred J.Lincoln, Jeramie Rain, Martin Kove
Durata: 91′ (Uncut), 64′ (….cutted…)
Casa di Produzione: Lobster Enterprises, Sean S. Cunningham Films, The Night Co.

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