Liberi Armati Pericolosi

Liberi Armati

Pericolosi

 

No, non le posso insegnare quello che dovrebbe fare, perchè ormai  purtroppo è troppo tardi. Ma quello che avrebbe dovuto fare, questo forse sì, avrei potuto suggerirglielo.

Molto semplicemente questo è un film giovanilistico. Non c’è la spensieratezza dei vent’anni è vero, ma qui si parla di giovani di una generazione sbandata, che per noia e non per necessità compie vere e proprie carneficine

Il pensiero di come sarebbe questo soggetto con i giovani d’oggi, ci fa venire un sorriso spontaneo, malinconico, di un’epoca che anche con i suoi forti contrasti aveva delle idee forti. Un’epoca di gente che osava in tutti i campi. Nel cinema e nella letteratura e tra i tanti troviamo anche Giorgio Scerbanenco uno scrittore che ha segnato la letteratura giallo/poliziesca e ispirato più volte il mondo del cinema. Dal suo libro di racconti “Milano Calibro 9” (nello specifico da “I Bravi Ragazzi Bang Bang”) del 1969, arriva l’ispirazione per questa pellicola realizzata sette anni dopo e scritta, nientemeno che da un altro “sfacciato”: Fernando Di Leo.
Alla regia non troviamo però il signore di “Milano Calibro 9” ma Romolo Guerrieri regista e sceneggiatore (può vantare lLiberi Armati Pericolosi a sceneggiatura de “L’Allenatore Nel Pallone”) di diversi film di vario genere nonchè parente della famiglia Girolami. Con un tesoro per le mani comunque, Guerrieri non delude e crea un film teso, che critica la società e mostra azione e violenza. Poteva fare di più non c’è dubbio, soprattutto nella regia e poteva evitare lunghi sermoni noiosi e scontati.

“Liberi Armati Pericolosi” è film interessante che cavalca diversi generi: un po’ poliziottesco, un po’ noir e un po’ poliziesco. Una pellicola che si fa notare anche per la grande performance di Tomas Milian. Il leggendario Tomas interpreta la parte del commissario, un uomo tutto d’un pezzo, forse in balia degli eventi, ma molto ben strutturato. L’unico neo che gli si può trovare è quello di essere la “morale integerrima”, troppo didascalico e pieno di idee qualunquiste che dispensa ai genitori dei criminali in una scena lunghissima e parecchio noiosa.  Perchè i gLiberi Armati Pericolosi enitori sono i veri colpevoli. Colpevoli di aver dato ai figli troppa libertà, poca educazione e anche molti vizi. Tutte cose che distruggono la società.
Così, questi ventenni annoiati formano delle bande di criminali.  Mario “il biondo” è il capo, Giò il pazzo e Luis un buono dal carattere fragile, fidanzato con Lea, sono gli altri due membri. I tre annoiati dalla vita si divertono a fare rapine, ma quando ci scappano i morti, dopo aver rapinato un benzinaio, si trovano la polizia alle calcagna. Forse un po’ troppo rocambolescamente, altra esagerazione narrativa che non funziona benissimo, riescono sempre a sfuggire alla cattura e a continuare con il crimine.
  Non sono un caso isolato, anzi, c’è un’altra banda sempre di giovani che si diverte a fare le stesse cose ed è comandata da Lucio, un giovanissimo e irriconoscibile Diego Abatantuono. Liberi Armati Pericolosi

Nel gruppo non può mancare una figura saggia, la giovane Lea, interpreta da una leggiadra Eleonora Giorgi alla quale tocca, come ovvio, anche il ruolo “sexy”. Oltre alle star Eleonora Giorgi e Diego Abatantuono troviamo anche Stefano Patrizi interprete di “Gruppo di famiglia in un interno”, “Cassandra Crossing” e “Ritratto di Borghesia in Nero”. Benjamin Lev e Max Delys completano la banda dei giovani annoiati criminali.

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Scheda Tecnica
Titolo Originale: Liberi, Armati, Pericolosi
Titoli Alternativi: Adistaktoi kai sklirotrahiloi, Oplismenoi kai epikindynoi, Via sti  (Grecia), Bewaffnet und gefährlich, Dirty Devils (Germania), Jeunes, désespérés, violents (Francia),  Juventud armada y peligrosa (Spagna), Les féroces, Racket Boys  (Francia),  (Grecia), Young, Violent, Dangerous Young, Violent, and Desperate  (USA) 
Anno: 1976
Nazione: Italia
Regia: Romolo Guerrieri
Cast: Eleonora Giorgi, Toman Milian, Stefano Patrizi, Benjamin Lev, Max Delys, Venatino Venatini

 

 

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