Journey To Japan

Journey To Japan


Non è una grande pubblicità per il Giappone quella che Sadao Nakajima fa in questo film e non è nemmeno una buona pubblicità per se stesso, visto  che Nakajima è un nome importante per un certo cinema giapponese.
Non sono comunque questi i punti deboli di “Journey To Japan” o almeno non sono questi i principali. Il difetto maggiore è che non si capisce bene cosa si voglia dire in questa pellicola. Alcune ipotesi però ci sono venute in mente:
a) una critica alla società dell’epoca
b) una critica ai giovani di tutto il mondo, che hanno gli stessi problemi
c) una critica alla società giapponese o ancora, perché no, alle libertà della Svezia. 

Crocettate sul vostro schermo quello che pensate, noi non lo facciamo, unicamente perchè non sappiamo cosa scegliere.
Anche noi abbiamo viaggiato e viaggiato in giappone (solo mentalmente)  per capirci qualcosa e abbiamo pensato che l’intenzione di Nakajima era quella di evidenziare il malessere dei giovani, sempre alla ricerca delle libertà individuali, sessJourney To Japano in primis, che sono negate, anche se all’apparenza potrebbe sembrare il contrario. 

In ogni caso, sia che abbiamo fatto centro oppure no, il messaggio però viaggia storto e non è nemmeno chiaro se “Journey To Japan” voglia essere una commedia o un dramma, perché ha elementi di entrambe le cose. Musichetta pop, qualche gag da un lato, ma violenza e storie di droga dall’altro. Per certi versi segue la scia dei “Pinku-eiga” con qualche sferzata (lieve) di storia yakuza e non manca di certo un po’ di simbolismo nipponico.
La violenza è ai danni di un volto piuttosto noto: Christina Lindberg. La quale un anno prima di diventare la protagonista di “Thriller: A cruel picture” viene “violentata” ripetutamente in Giappone. Non che sia una sorpresa perché la seducente Christina ha passato la carriera cinematografica tra l’essere oggetto di desideri più o meno morbosi o violenti e possiamo immaginare che averla nel cast abbia spinto certe scelte narrative.

La bella Christina, Journey To Japaninterpreta Ingrid una ragazza svedese che si reca in Giappone con l’unico scopo di consegnare una busta di droga a dei malavitosi del posto. Per un banale errore, finisce però in mani ben peggiori, quelle di un ragazzo pornografo che la porta a casa sua e la violenta. Lui se ne innamora, lei scappa ed ha la stessa sorte con un gruppo di giovani incontrati in un locale. Con una sorta di “Sindrome di Stoccolma” Ingrid torna dal primo ragazzo, ma l’idillio dura ben poco.
Un sali e scendi di violenza
e sesso con l’aggiunta di una vaga ironia, accompagna Christina Lindberg che sembra avere l’effetto di mille viagra su tutti gli uomini che incontra. Non dobbiamo ricordarlo, che la Lindberg era effettivamente bellissima, ma non c’è dubbio che Nakajima sfrutta tantissimo le sue fattezze buttando l’occhio sulle sue nudità ogni volta che può.

Sedao Nakajima è una vera star del cinema giappoJourney To Japannese e fa un po’ strano trovarlo in un film non così azzeccato, che però mostra sprazzi di buon cinema. Sedao alfiere della Toei fin dal 1959, inizia Dal 1964  a dirigere film, diventando uno dei più prolifici registi della nota casa giapponese. Passato dai film sui samurai a quelli sulla yakuza negli anni settanta, ha come connotati caratteristici la violenza, gli scontri a fuoco e anche un po’ di romanticismo. Cose che in effetti vediamo anche in “Journey To Japan”.
Con gli anni il regista si è spinto sempre più verso lavori più ricercati riuscendo ad essere ammesso al “Festival di Berlino” nel 1985 e riuscendo ad essere apprezzato anche dalla critica più esigente.

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Scheda TecniJourney To Japanca
Titolo Originale: Poruno no joô: Nippon sex ryokô
Titoli Alternativi:
Journey to Japan (internazionale), Sexrejsen til Japan (Danimarca DVD), Sexresan Till Japan (Svezia DVD),The Pornstar Travels Around Japan (indefinito)
Regia: Sedao Nakajima
Anno: 1973
Cast: Christina Lindberg, Ichiro Araki, Go Awazu, Yurie Hikada, Takuzo Kawatani, Masataka Iwao, Masaharu Arikawa
Durata: 72′
Casa di Produzione: Toei Company

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