The Thing With Two Heads

The Thing

With Two Heads



They transplanted a white bigot’s head on a soul brother’s body!

Lee Frost che firma la regia di un film è già una gran cosa che ne obbliga la visione. Ah l’eclettico Frost! Un grande eroe dei “B’s” che ogni volta ci lascia con la bocca aperta. Anche qui. E lo fa con effetti speciali che sono tutto, eccetto che speciali. Lo fa con il totale risparmio di sangue, che non scorre mai, nonostante la storia ne abbia bisogno. Lo fa con una trama che prende diverse scorciatoie, tutte improbabili, per restare unita e non perdersi durante il percorso.
“The Thing With Two Heads” è quindi un “b movie” clamoroso, trashissimo. Ma attenzione, ha anche alcune cose altrettanto incredibilmente azzeccate, come una morale  anti-razzista, che pervade la pellicola dall’inizio alla fine, che mai ti aspetteresti di vedere in una robaccia del genere. A ciò va aggiunta una sorprendente The Thing With Two Headsmiscela di generi, che sfacciatamente mette insieme: l’horror, la commedia e la Blaxploitation. Sì Frost fa ancora centro, a suo modo, col suo ritmo ma già da subito, già dai titoli di testa che inquadrano la storia in una grande ironia. Un aspetto questo fondamentale, che esplode da metà film, raggiungendo l’apice con la “joie de vivre” finale della nota canzone “When Jesus Washed”.

Tutte cose che gravitano intorno alla storia del Dott.Kirshner. Un luminare della medicina, forse il più grande esperto al mondo di trapianti, che segretamente ha messo a punto un’operazione impensabile. Trapiantare una testa di un corpo malato, su un corpo in salute e rimuovere poi la vecchia, dopo un periodo di convivenza, senza spargimento di sangue (costava troppo eh?). Un grandissimo. 
Kirshner però ha anche grandi difetti, innanzitutto è un razzista, così convinto da cercare di licenziare un medico di colore appena assunto e in secondo luogo gli rimangano pochi mesi di vita. Ma il suo cervello, non può, The Thing With Two Headsnon deve morire, per non fermare la scienza. E così decide di sottoporsi egli stesso, primo uomo, alla sua incredibile operazione. Ironia della sorte, nonché geniale scelta narrativa, il corpo che ospita la sua testa è di un uomo di colore, Big Joe, destinato al patibolo.

A parte la faccia di Kirshner quando scopre di essere su un uomo di colore, scoppia il caos quando Big Joe scappa dalla clinica cercando di trovare le prove che lo scagionano. Tra gag ben studiate, seppure nella loro artiginalità e inseguimenti, pari solo a quelli che vedremo nei “Blues Brothers”, “The Thing With Two Heads” scorre divertendo e stupendo il pubblico che sente un senso di liberazione nel finale molto “Happy Ending”.The Thing With Two Heads
Ray Milland è il Dott.Kirshner, un attore che abbiamo già visto in “X: The Man with X-Ray Eyes”, che come già detto non si è fatto mancare in carriera anche qualche “B Movie”. Con lui Roosvelt “Rosey” Grier, noto attore americano, interprete di show televisivi ed ex giocatore professionista di Football. Da non dimenticare Don Marshall, Roger Perry e soprattutto Rick Baker attore, make up artist, diventato negli anni uno dei più grandi artisti del settore. Ma va detto che qui era parecchio lontano dai suoi migliori lavori.
 
english2
The Thing With Two HeadsScheda Tecnica
Titolo Originale: The Thing With Two Heads
Titoli Alternativi: Das Ding mit den 2 Köpfen (Germania), Kaksipäinen hirviö (Finlandia), La chose à deux têtes (Francia) O Monstro de Duas Cabeças (Brasile), The Beast with Two Heads, The Man with Two Heads  (indefinito)
Anno: 1972
Regia: Lee Frost
Nazione: USA
Cast: Ray Milland, Roosvelt Grier, Don Marshall, Roger Perry, Rick Baker, Chelsea Brown
Durata: 93′
Casa di Produzione: Saber Productions
 

Leave a reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.