L’ultimo treno della notte

L’ultimo treno

della notte



ma voi dovete essere I tutori dei valori morali che la nostra cultura ci ha tramandato

Essere prevenuti, questo è il nostro problema.  La paura ci viene subito, solo a guardare la locandina, nel senso che non sfugge che siamo in odore di “The Last House on The Left”
La paura aumenta con le prime immagini, perché sì, è maledettamente vero, c’è molto dell’esordio di Wes Craven qui. E siccome siamo prevenuti, siamo terrorizzati dall’idea di trovarci di fronte a una specie di remake italiano. 

Magicamente poi, le immagini scorrono, il tempo passa e “L’ultimo treno della notte”, si svela per quello che è: un parente di “The Last House on The Left”, dal quale prende struttura e parte della caratterizzazione dei personaggi, ma è anche un film che va molto oltre. Più incisivo. Più violento. Più critico e artisticamente fatto meglio. Un episodio imperdibile per gli appassionati del genere “Rape Revenge”
Aldo Lado, già regista di alcuni buoni thriller, crea un’opera quadrata che colpisce nel segno, anche se non mancano incredibili banalità e situazioni create per cucire insieme le scene. Alla fine però questa pellicola batte di gran lunga la sua fonte di ispirazione, grazie al fatto che Lado riesce a descrivere la società italiana dell’epoca, puntando l’indice sull’ipocrisia dei perbenisti. Un approfondimento sociale assente dal lavoro di Craven molto più superficiale. Sempre per trovare un aspetto negativo, perché siamo dei rompiscatole, dobbiamo dire che Lado a volte esagera, stereotipando i personaggi, ma la sua critica alla società è convincente, anche se, intendiamoci, i film di Petri sono tutt’altra cosa.

Alla parte concettuale de “L’ultimo treno della notte” si affianca una buona realizzazione, composta di un’ottima fotografia, pregevole nelle scene d’azione e di un commento sonoro composto nientemeno che da Ennio Morricone, fatto daL'ultimo treno della notte un giro ipnotico (e snervante) di armonica.
Convincenti sono anche gli attori, artisti col pedigree a cominciare da Enrico Maria Salerno, molto professionale nel ruolo del padre, per passare a Flavio Bucci che dà spessore a uno dei criminali e per chiudere con la straordinaria performance di Macha Méril l’attrice di “Profondo Rosso” che qui interpreta il personaggio più inquietante di tutta la storia. 
Questi tre attori sono la struttura portante dell’opera e ai quali si aggiungono Laura D’Angelo e Irene Miracle, all’esordio e lontana dalla fama avuta per “Fuga di Mezzanotte”, le due vittime in balia degli eventi.

Due vittime sacrificali di una morbosa violenza, ferocissima e senza pietà che raggiunge l’apice nella famosa scena della sevizia con coltello. Una scena che fa scuola e che rivedremo in tanti altri “Rape Revenge”.
La storia delle due giovani è narrata con un parallelismo tra le loro vicende e le scene di festa della famiglia che sta aspettando il ritorno a casa della figlia e della nipote. Un dolce, amaro, che rende più profonda la storia.
Dopo un inizio a dire il vero, un L'ultimo treno della nottepo’ noioso, la situazione esplode in maniera fragorosa.  Lisa Stradi, figlia di un noto medico e sua cugina Margareth stanno tornando a casa in treno per il Natale. Monaco-Verona. Sul convoglio salgono, per sfuggire alla polizia, due tizi i quali subito mostrano una certa sfacciataggine nei confronti dei passeggeri. Qui si apre una carrellata veloce ma intensa sui personaggi del treno, un’allegoria della nostra società. Tra i tanti si nota una donna elegante che conversa amabilmente criticando la società troppo permissiva. E poi ci sono Lisa e Margareth, che sbandierano la loro gioventù scherzando e ridendo anche con i due appena saliti sul treno. Uno di questi per sfuggire al controllore si nasconde in bagno dove trova la donna elegante e con la quale ha un rapporto sessuale moL'ultimo treno della nottelto condiviso.

Per qualche ragione narrativa che ci sfugge, le due ragazze scendono a Innsbruck e sono costrette a cambiar treno, causa una bomba (altra descrizione della società italiana?). Sul nuovo convoglio, l’ultimo della notte, risalgono i due ragazzi e pure la signora che ormai comanda i due con un legame più che morboso. E qui scoppia la follia con le ragazze che subiscono di tutto e di più. Umiliate, picchiate, violentate e pure oggetto di un voyeur che invece di salvarle guarda la scena e partecipa alle violenze.
A casa le due ragazze non arriveranno mai. Ci arrivano i tre, che incontrano casualmente il dott.Ladi e signora, che scoprono la verità ed esplodono di rabbia, in maniera più decisa rispetto ai genitori di Mary in “The Last House on The Left”.

Un film questo decisamL'ultimo treno della notteente importante per il genere, una pellicola che riutilizza diverse situazioni e strutture di altri film, ma che riesce anche a tracciare una nuova strada.
Naturalmente “L’ultimo treno della notte” all’epoca ha subito le peggiori stroncature. Palazzi e Morandini, non risparmiarono pesantissime parole per un film che in seguito ha ottenuto un netto riconoscimento negli anni seguenti fino a essere considerato un film di culto. È un interessante viaggio, non un capolavoro né di critica né di tecnica, se vi piace viaggiare e se soprattutto non patite questi mezzi.

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L'ultimo treno della notteScheda Tecnica
Titolo Originale: L’Ultimo Treno Della Notte
Titoli Alternativi: Last House-Part II,New House on the Left, Last Stop on the Night Train, Second House on the Left, The New House on the Left, Xmas Massacre (USA), Assassinatos do Expresso da Meia-Noite (Brasile),Don’t Ride on Late Night Trains, Late Night Trains (UK),La bête tue de sang-froid, Le dernier train de la nuit, Le train de l’enfer,Le train de la mort, Train de nuit pour un tueur (Francia), Night Train – Der letzte Zug in der Nacht (Germania), Night Train Murders (Filippini), Nighttrain Murders (Belgio),To traino ton kannivalon (Grecia), Violencia en el último tren de la noche (Argentina), Violenza sull’ultimo treno della notte (Italia)
Nazione: Italia
Anno: 1975
Regia: Aldo Lado
Cast: Enrico Maria Salerno, Flavio Bucci, Macha Meril, Gianfranco De Grassi, Marina Berti, Franco Fabrizi, Irene Miracle, Laura D’Angelo
Durata: 94’
Casa di Produzione: European Incorporation
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