Graffiante Desiderio

Graffiante Desiderio

Pensi che possa fermarmi qualche giorno qui da te?
Un manichino che vola giù da un terrazzo, con ambizioni da corpo, è una delle ultimi immagini per il grande schermo che abbiamo di Sergio Martino. Peggio forse non poteva concludere la sua carriera cinematografica. Più che concludere, possiamo dire sospendere, visto che il nostro, da qui in poi si occupa di fiction, per tornare poi nel 2008 con il sequel de “L’Allenatore Nel Pallone”. E a conti fatti sarebbe stato meglio non fosse più tornato a fare cinema.
Che ormai Martino avesse perso il tocco magico, era un fatto che nel 1993 era noto ormai da tempo, sicuramente da quando aveva diretto “Mezzo Destro, Mezzo Sinistro” cioè subito dopo aver toccato l’apoteosi comica con “L’Allenatore Nel Pallone” e “Occhio, Malocchio, Prezzemolo e Finocchio”.
Ed era un fatto sottolineato anche dall’incredibile “Spiando Marina” che a parte le tette della Caprioglio non aveva nient’altro di interessante.
Evitando di lasciarci andare a righe e righe di storia, rimpiangendo i suoi film degli anni settanta, torniamo secchi al 1993, anno in cui nonostante il calo, Martino realizza quest’ulteriore thriller erotico. “Graffiante Desiderio”. Al posto della Caprioglio, troviamo l’elegante bellezza di Vittoria Belvedere, poco più che ventenne e già vista in opere dei fratelli Martino.Vittoria Belvedere

La facile battuta sul cognome dell’attrice a parte essere scontata è veritiera e così come la Caprioglio in “Spiando Marina”, lei è l’unico motivo valido per il quale si può decidere di vedere questa pellicola.

Tra le due comunque c’è una certa differenza, se Debora Caprioglio è un’esuberante bellezza, Vittoria Belvedere ha un aspetto più elegante e infatti il suo personaggio non gira per casa senza vestiti e soprattutto non gioca con i serpenti.

Per il resto “Graffiante Desiderio” sembra un prodotto da fiction, di quelle fatte male, molto male, che imperversano in televisione. Una trama decisamente scontata, che non lascia spazio a grandi sorprese e “effetti speciali”, solo il manichino peraltro, agghiaccianti.
Graffiante DesiderioA parte la Belvedere troviamo il comico Andrea Roncato nella parte di un ricco imprenditore edile molto libertino. Un ruolo però che l’attore bolognese non ha nelle sue corde e che quindi rende poco credibile, anche se la sua “maschera individuale”, non ce ne vogliano i suoi fan, lo vede particolarmente adatto a parti da “libertino”.
Sua moglie, altra figura molto aperta, è interpretata nientemeno che da Serena Grandi che purtroppo si ferma a interpretare un ruolo esclusivamente sexy e provocatorio solo a parole. Una bella coppia insomma, che  dà lavoro al protagonista Luigi, un post-yuppie intelligentissimo e fidanzato con Cinzia con la quale convolerebbe presto a nozze, se nella sua vita non arrivasse Sonia (Vittoria Belvedere). La ragazza è una conturbante cuginastra di Luigi, che in breve tempo conquista l’uomo, distrugge la sua relazione con Cinzia, ma nasconde inquietanti fatti che sconvolgono la vita del nostro rampante “palazzinaro”.
Graffiante Desiderio
Ron Nummi è il mono espressivo Luigi, attore più attivo negli States, si è fatto notare per il ruolo di Hoagy ne “Il Burattinaio” di Grassia. La sua promessa sposa invece, qui all’esordio, ha fatto di certo una carriera più brillante. Simona Borrioni, oltre a “Senso ‘45” di Brass ha recitato in un numero infinito di serie TV ed è un volto noto al grande pubblico.
Vittoria Belvedere invece ha abbandonato presto il genere, per dedicarsi alle serie TV e alla conduzione televisiva, che si può dire abbia avuto il suo picco con la conduzione del “Festival di Sanremo” del 2003 con Pippo Baudo e Manuela Arcuri.
Cameo per Hal Yamanouchi, un attore giramondo dal grande curriculum.
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SGraffiante Desideriocheda Tecnica
Titolo Originale: Graffiante Desiderio
Titoli Alternativi: Craving Desire (USA), Désir meurtrier (Francia), Deseo de amor (Argentina)
Anno: 1993
Nazione: Italia
Regia: Sergio Martino
Cast: Vittoria Belvedere, Ron Nummi, Andrea Roncato, Serena Grandi, Simona Borioni
Casa di Produzione: Dania Film, Devon Cinematografica

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