Vivah

Vivah
 



My love doesn’t deserve this test, Poonam. And you know that.

Mentre stavamo guardando questo film una domanda continuava a batterci in testa “Succede qualcosa, oppure no?”.
Quando ormai le speranze stavano per svanire, con noi sommersi da un mare di zucchero, capita di tutto. E soprattutto quel tutto è un qualcosa di grottesco, improbabile, impossibile e ancor più zuccheroso di quello che avevamo visto in precedenza. Roba da farti venire il diabete.
Questo è “Vivah”, un melodramma della moderna Bollywood, con gente ricca che vive in ville immense, ha successo nella vita e strizza l’occhio ad alcuni modelli occidentali.
Allo stesso tempo però, ci fa venire in mente quei bei melodrammi di una volta, indiani o no, tutti lacrime, tradizioni, cuore ed happy ending.
Dicendo che il titolo “Vivah” deriva dalla parola hindi “matrimonio”, tradotto in inglese con “Vivah – A Journey From Engagement To Marriage” e in italiano col solito pessimo arrangiamento, “Il mio cuore dice sì”, è chiaro in quali territori questa pellicola si muova. L’amore. Quello combinato però. Due famiglie decidono che due giovani si devono incontrare. Una situazione un po’ strana per la nostra cultura che però, anche se siamo nel 2000, funziona. I due si piacciono. E si fidanzano.

Prem e Poonam. Prem è il figlio di un ricco imprenditore, ragazzo sveglio, simpatico e pieno di buoni propositi, proprio come la sua famiglia. Lei è Poonam, la bella Poonam, la più bella del paese, che ha una storia triste alle spalle. Rimasta orfana, è stata adottata dalla famiglia dello zio, con la quale vive felicemente. È amata da tutti, dallo zio, dalla figlia dell’uomo, ma molto meno dalla zia Seema,  che non le ha mai sorriso. La stronza.

Prem e Poonam si fidanzano dunque, il matrimonio è deciso ma è lontano e l’attesa passa tra momenti con le mani intrecciate, belle parole e sospiri. A volte di nascosto da tutti gli altri (ma di più non fanno). Manco si baciano.
Sembra un periodo allegro per tutti, anche per le famiglie, che nonostante la differenza economica si stimano. Felicità che esplode la sera prima in entrambi le case. Feste, banchetti e quant’altro sono l’antipasto di quello che dovrebbe accadere il giorno seguente. Dovrebbe, ma non accade, perché oltre alla festa a casa di Poonam, esplode anche il dramma.
Un evento che porta “Vivah” nel melodramma più puro e nella fantascienza più esasperata. Da qui in poi tutte le regole umane e anche quelle mediche (soprattutto) sono stravolte. Sono abbattute dalle lacrime e dal cuore, che fa sì che, dramma o no, tutto ritrovi un senso con la più classica soluzione finale.

A volerla vedere bene questo è un film che in fin dei conti ha una sua utilità, cioè quella di metterci di fronte a certi rischi, perchè il dramma parte da una vera stupidaggine e se vogliamo qui ci passa un po’ la paura dei medici. 
Battute a parte, “Vivah” complessivamente è un polpettone melenso ma guardabile. Di quei film che strappano più sorrisi (per l’assurdità della storia) che lacrime di commozione.
È bello da un punto di vista di colori, atmosfere e incredibilmente riuscito alla voce “effetti speciali”, che solo a uno sguardo approfondito svelano la loro realtà digitale. 

Qualche apprezzamento da parte nostra non manca di certo e segue di pari passo quanto critica e pubblico hanno decretato per questa pellicola del 2006 di Sooraj R.Barjatya.
Qualcuno lo ha apprezzato, soprattutto per la performance di Shahid Kapoor che interpreta Prem e altri l’hanno stroncato per la performance di Shahid Kapoor e soprattutto per la melassa che rovescia sugli spettatori e per essere “fuori dal tempo”. Antico nel tema, ma molto moderno nella produzione e distribuzione, “Vivah” è stato il primo film indiano ad uscire simultaneamente al cinema e sul sito della casa di produzione, la Rajshri, che così ha incrementato i già ottimi incassi. Il resto l’ha fatto una buona campagna pubblicitaria che ha coinvolto anche il pittore Husain ma indubbiamente il tema trattato funziona sempre benissimo.

Sooraj R. Barjatya è colui che ci butta addosso tutto questo zucchero. Nipote d’arte, suo nonno fondò la Rajshri, ha un curriculum incredibilmente breve, solo sei film da regista, che gli valgono comunque l’etichetta di maestro del cinema con temi “famigliari” e di grande ispiratore per giovani registi. 

I due fidanzatini invece sono interpretati da Shahid Kapoor e da Amrita Rao. Shahid volto decisamente belloccio del cinema indiano è figlio di un  attore Sikh e di una ballerina islamica, situazione che ha decisamente ampliato le sue vedute. Ha iniziato la carriera come ballerino e come protagonista di spot, per poi entrare pian piano nel mondo del cinema nel 1999, come comparsa e nel 2003 come protagonista. Da lì in poi la sua carriera è stata un crescendo, toccando con “Vivah” il primo grandissimo successo commerciale. Il suo Prem, il fidanzato ricco, figlio di papà, ma perfetto, non è una grande performance artistica, ma è indubbiamente un personaggio reso bene fino in fondo. 

Al suo fianco la bella Amrita Rao da Mumbai. Ex modella come la sorella Preetika, sta avendo un buon successo nel cinema di Bollywood, sempre strapieno di grandi star. In “Vivah” il suo ruolo è abbastanza facile e con un po’ di movimenti leggiadri crea Poonam, perfettina in tutto, fino a suscitare un po’ di antipatia.
Completano il cast importanti spalle come Anupam Kher e Alok Nath, con i loro personaggi stereotipati presi dalla tradizione melodrammatica. Lo zio/papà non molto ricco che fa di tutto per la nipote, il papà di lui, uomo di successo ma moralmente integro e il cattivo, in questo caso la zia, che non è così malefica e che alla fine cambia modo di pensare. Rilievo comico che non manca, con la cugina/sorella.
Le musiche invece sono di Ravindra Jain importante musicista non vedente, componente di una famiglia che ha avuto successo in tutti i campi.

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Scheda Tecnica
Titolo Originale: Vivah
Titoli Alternativi: Vivah: Mein Herz bleibt dir treu (Germania), Il Mio Cuore Dice Si (Italia), Vivah – A Journey From Engagement To Marriage (titolo inglese)
Anno: 2006
Nazione: India
Regia: Sooraj R. Barjatya
Cast: Shahid Kapoor, Amrita Rao, Anupam Kher, Alok Nath, Seema Biwas, Samir Soni, Lata Sabharwal, Manoj Joshi
Casa di Produzione: Rajshri Productions

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