Giallo a Venezia

Giallo a Venezia
 

 

-Ah De Paul dimenticavo, la ragazza non ha le mutandine!
-Peggio per lei!

Ci sono due e non uno solo di gialli a Venezia. C’è da capire chi e come ha fatto a pensare a un film del genere. Quale mente malata può andare così oltre? E c’è da capire anche chi e perchè ha finanziato questa pellicola.

Perchè “Giallo a Venezia” è un’incredibile momento trash italiano generato nel 1979. Fieri da un lato di avere tale gioiello tra le nostre recensioni, dall’altro dobbiamo dire che abbiamo faticato e non poco a vederlo. Il regista è Mario Landi, che negli ultimi anni della sua carriera ci ha donato perle trash di indubbio valore tra le quali l’indimenticable “Patrick Vive Ancora”.

Facendo un confronto tra le due opere viene quasi da rivalutare la storia horror di “Patrick Vive Ancora”, che tra l’altro condivide qualche interprete con questo giallo erotico. Ed è difficile da credere ma “Giallo a Venezia” fa ancora di peggio. E noi siamo ottimisti. Giallo a Venezia

La storia di per se è poco credibile, ad esempio tutti i vari indiziati e testimoni sembrano fare a gara per chi è il più “coglione”, dimenticandosi avvenimenti e riproponendoli in seguito. Se vedete una cosa strana e non avete nessun bisogno di nasconderla, che senso ha confessarla tempo dopo alla polizia scusandosi per essersene dimenticati? Boh.
La polizia invece è più che bizzarra. Qualcuno è un maniaco che trova piacere nel fare le autopsie alle donne (…), qualcuno è un solerte e silenzioso poliziotto e tutti sono capitanati dal commissario De Paul che sembra un personaggio del mitico Merli dopo aver fumato marijuana. Spettinato, agitato, con un fallito senso dell’umorismo e col tormentone delle uova sode che continua a mangiare per tutta la storia. Gesto che serve per caratterizzare il personaggio, vuoi come Kojak con il lecca lecca o magari la pipa di Maigret, ma qui la scelta è molto fastidiosa.

Landi poi non nasconde la voglia di estremo, con un erotismo al confine del porno casalingo, cosa probabilmente inserita per attirare più pubblico, ma che in realtà, proprio per la sua rozzezza, abbatte ancor di più la pellicola. E poi con un paio di scene splatter, decisamente violente, che hanno lo stesso effetto dell’erotismo, cioè affossano ancor di più il tutto.

Giallo a VeneziaQuello che ci sentiamo di salvare (in parte) è la narrazione della storia, composta da lunghi flash-back inframmezzati dalla contemporaneità delle indagini. Ma solo questo.

Si parte con una coppia trovata morta su un canale di Venezia. Il nostro commissario inizia ad indagare nella vita dei due, che si scopre essere incentrata sul sesso morboso. Nel mentre uno psicopatico uccide in maniera truce un paio di vittime, omicidi che valgono la pena di un approfondimento. Una prostituta accoltellata nella vagina (e perde sangue dalla bocca…) e una donna alla quale viene tagliata una gamba e poi conservata in frigo. Nel secondo caso la protagonista è Mariangela Giordano, che oltre ad aver avuto parti secondarie in tantissimi film (qualcuno anche ben fatto), fa una pessima fine anche in “Patrick Vive Ancora”.

A parte queste piccole note “Giallo a Venezia” si trascina stancamente con vaghi colpi di scena e con le già citate scene erotiche di serie B mentre il commissario continua a gesticolare e a mangiar uova. Giallo a Venezia

Arriva poi la scena finale che invece di stupire tutti, come vorrebbe/dovrebbe, dona un senso di liberazione. Non per la trama, ma perché “Giallo a Venezia” finisce. Noi che c’eravamo fatti una frittata per cena, restiamo a digiuni per tutto il trash ridondante che abbiamo visto. E per la nausea delle tante uova mangiate dal commissario De Paul.
Gianni Dei, poco espressivo, è Fabio, il protagonista. Il maniaco, morboso, uomo della coppia che obbliga la moglie a rapporti strani, esibizionisti e quant’altro. La sua bistrattata moglie è interpretata dalla bella Leonora Fani una piccola stella degli anni settanta, famosa per film erotici e qualche servizio su Playboy e Playmen.

english2

356-gialloavenezia1Scheda Tecnica
Titolo Originale: Giallo A Venezia
Titoli Alternativi: Giallo in Venice (Internazionale), Gore in Venice, Thriller in Venice  (Indefinito), Mystery in Venice (USA)
Anno: 1979
Regia: Mario Landi
Nazione: Italia
Cast: Gianni Dei, Leonora Fani, Jeff Blynn, Michele Renzullo, Eolo Capritti, Vassilli Karis, Mariangela Giordano
Casa di Produzione: Elea Cinematografica
Durata: 91′

Tags:  

Leave a reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.