Sexual Parasite: Killer Pussy

Sexual Parasite:

Killer Pussy

 

You can eat me too, I’m tasty

Un vecchio ritornello di quando eravamo alle scuole medie, sembra essere finito in un film giapponese del 2004. Non sappiamo se gli studenti giapponesi hanno la stessa canzone, ma sappiamo che qui, in questo “Killer Pussy”, c’è una figa con i denti. Anzi, molto di più, quella figa dentata è proprio un’assassina.

Oh, scusateci se usiamo certe parole senza problemi, ma siamo stressati e soprattutto abbiamo assorbito l’atmosfera ultra-trash, che di più non si può, dellaSexual Parasite: Killer Pussy pellicola. Perché “Kiseichuu: kiraa pusshii” è un filmaccio vero e proprio, noioso, recitato male e fatto, soprattutto nella prima parte, per mostrare prosperose ragazze giapponesi in scene soft-core. Quindi ci riteniamo autorizzati a dire certe cose. 
Il brutto, che più brutto non si può, però esercita sempre un certo maledetto fascino, che porta questa pellicola ad essere un film imperdibile per un i cinefili di un certo tipo. O quantomeno è una pellicola che deve essere vista per rispetto a un regista, Takao Nakano, che sembra voler assolutamente allietare le nostre giornate con film interessanti, come “Sumo Vixens” e “Big Tits Zombie” che, con tutta onestà, sono folli uguali, ma fatti decisamente meglio.

La storia di “Kiseichuu: kiraa pusshii” invece naviga in un mare di sudiciume senza grande logica e cerca appigli in citazioni di altre pellicole. Si notano “Braindead” di Peter Jackson, “Diabolik” di Mario Bava, dal quale il regista prende una canzone e vagamente “Brain Damage” di Frank Henenlotter. Il famosissimo fSexual Parasite: Killer Pussyilm del regista neozelandese è l’omaggio più visibile ed è  ampiamente citato all’inizio di questa storia.

Un gruppo di esploratori sta girando nel Botswana, non incontrano la scimmia-topo di Sumatra, ma un parassita, il “Namazu”, quello della “Vagina Dentata”, che s’infila dentro una ragazza. Un anno dopo troviamo il classico gruppo di “vittime da horror”, due ragazzi e tre ragazze, il cui furgoncino si ferma in mezzo al bosco dove trovano uno strano posto per rifugiarsi. Intenti a scopare, bere, divertirsi e fare il bagno in un’immensa vasca (che stranamente è in questo sordido posto) i cinque riescono per errore a scongelare la ragazza con la figa assassina, che compie una carneficina e si riproduce in maniera velocissima.

Sexual Parasite: Killer Pussy Il tutto in una storia claustrofobica, tra palpate di tette, sofferenze da hard giapponese ed effetti speciali semplicemente terribili. Il “bad taste” che naturalmente non può mancare, arriva con la visione della ragazza e della sua figa assassina. Terrificante in vari sensi. Lontano da avere il benché minimo  messaggio come avrà il simile “Teeth” del 2007, questo carosello di immondizia nipponica alla fine non si dimentica facilmente. Resta impresso, sempre in vari sensi. “Kiseichuu: kiraa pusshii” ha nel cast due figure interessanti. Sakurako Kaoru prosperosa attrice trentenne famosa per alcuni “Pinku Eiga” e per essere una  “Gravure Model” e anche una “Av Idol” e la regista Yumi Yoshiyuki, grande regista “Pinku”, qui in una parte secondaria. 

 

 

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Sexual Parasite: Killer PussyScheda Tecnica
Titolo Originale: Kiseichuu: kiraa pusshii
Titoli Alternativi: Sexual Parasite, Sexual Parasite: Killer Pussy (Internazionale), Szexparazita, avagy a gyilkos punci (Ungheria)
Regia: Takao Nakano
Anno: 2004
Nazione: Giappone
Cast: Sakuraku Kaoru, Natsumi Mitsu, Masanori Miyatamoto, Tomohiro Okada, Togo Okumoto, Toshimichi Tsaki.
Casa di Produzione: Total Media Corporation
 

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