Appuntamento in nero

Appuntamento in nero



-Potrei anche darti un più di tempo, ma tu dovresti essere un po’ più carina con me
-Ho detto che pagherò ma non avrai niente altro da me.
-Invece a me è venuta un’idea davvero forte…

Sappiamo che quello che stiamo per dire potrebbe spaventarvi e spaventa anche noi che l’abbiamo pensato, ma “Appuntamento in Nero” non è affatto un brutto film. L’abbiamo detto! L’abbiamo detto!.
No, non è un brutto film, meglio dire non sarebbe un brutto film, se si cambiassero gli attori, il regista, i doppiatori, soprattutto quelli e se si aggiungessero po’ di soldi al budget.

Sì ne siamo convinti, perché togliendo gli errori, l’approssimazione nella realizzazione, si vede una trama che è credibile, tesa, che non crolla anche se ha un finale un po’ paradossale che abbassa il livello. 
Siamo alle prese con storie di tradimenti, complotti, contro complotti e contro-contro-complotti, che creano una storia impossibile da riassumere, un thriller complesso, pieno di eventi e di colpi di scena, capace di tenere alta l’attenzione dello spettatore. 

La base di questo film è composta da tre persone. Angela Baldwin ex modella e imprenditrice, Gianni Baldwin politico e la leggiadra Eva, una nordica mozzafiato. L’immensa villa Baldwin è luogo dove i tre vivono Appuntamento in neroe dove tutti se le fanno con tutti. A parte fare sesso in ogni momento possibile, la vita scorre pianificando come eliminare l’obiettivo di turno. Lui, lei e l’altra insomma, in quello che sembra il più classico triangolo ma, in realtà, la situazione di “Appuntamento in Nero” è ben più complessa e gioca bene le carte della suspense inserendo di tanto in tanto qualche personaggio esterno che varia il gioco.

Se avessero recitato decentemente, saremmo qui a parlare di un film riuscito, che comunque anche così risulta migliore di una buona parte di immani “trasshate” prodotte nella seconda metà degli anniAppuntamento in nero ottanta cioè quei film nostalgici dei gialli/thriller degli anni d’oro.
Il regista è l’esordiente Antonio Bonifacio, attore, doppiatore e aiutante di Joe D’Amato. Nel cinema fa ben poco, qui nel 1990 inizia, poi gira qualche pellicola, tra le quali un film ispirato alla canzone di Nek “Laura Non C’è”, che sebbene non abbiamo visto sicuramente tocca un punto bassissimo della settima arte. Bonifacio poi passa alla televisione e realizza “Turbo” un serial RAI di grande successo.

Davanti alla macchina da presa troviamo invece Mirella Banti (AnAppuntamento in nerogela) attrice che abbiamo visto in parti minori in film come “Al Bar Dello Sport”  e “Acapulco Prima Spiaggia a…Sinistra” Andy J.Forest il “bel” Gianni, già interprete di alcuni film di Tinto Brass come “Miranda” e “Capriccio”

Daniele Stroppa un gran mestierante partecipa come spalla con un altro volto noto del cinema, il buon Franco Citti che per una volta non viene arrestato, ma viene doppiato!. L’esplosiva nordica Mary Lindstrom che interpreta Eva, sparisce subito dalle scene. Peccato era l’unica con la quale avremmo preso qualsiasi appuntamento. Anche in nero.

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Appuntamento in neroScheda Tecnica
Titolo Originale: Appuntamento in Nero
Titoli Alternativi: Appointment in Black, Blind Date, Scandal in Black (Internazionale),  Naked Rage (USA) 
Anno: 1990
Nazione: Italia
Regia: Antonio Bonifacio
Cast: Mirella Banti, Andy J.Forest, Daniele Stroppa, Mary Lindstrom, Franco Citti
Durata: 88′
Casa di Produzione:  Real-Film GmbH

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