Sharknado

Sharknado



We can’t just wait here for sharks to rain down on us

Un bel mattino d’estate, apri la posta su gmail e ti trovi un messaggio:

 
“Hi guys!
You must watch Sharknado!
A real trash!”
Grazie.
Lo leggi, lo metti tra le cose da fare, perché i “b movies” sono tanti e il tempo è poco. Vai su Google News per leggere un po’ di notizie e trovi che negli spettacoli si parla, incredibilmente, di questo film. Con un inquietante e pazzesco articolo.
Se leggete il nostro blog, è perché siete fanatici dei “b’s” e sicuramente seguite il mondo del cinema e quindi sapete benissimo del caso “Sharknado”. Se però siete finiti qui attratti dalle nostre bellissime recensioni (ok…ok…scherziamo, attratti dalle foto e dai video) riassumiamo l’accaduto.
11 luglio 2013 il canale statunitense “SyFy” trasmette questo film prodotto dalla “The Asylum”. Dovrebbe essere una serata qualsiasi, tipica della programmazione del canale TV, ma qualcosa accade. E’ quel qualcosa è una sommossa popolare sui social network, soprattutto su Twitter i cui cinguettii (di insulti) su “Sharknado” toccano la notevole cifra di cinquemila al minuto, un quarto, riportano i giornali, del complessivo sul Superbowl. Tra questi anche quelli di attori e sceneggiatori famosi, rappresentati da un triplice “Oh my God” di Mia Farrow.
Quindi “Sharknado” è diventato per noi la priorità più assoluta. E l’abbiamo visto.
Premettiamo che essendo “B Movies Heroes” la nostra visione è un po’ diversa dai cinquemila tweet (di insulti) e non potrebbe essere altrimenti. “Sharknado” è per noi, uno dei più geniali “B movie” di questi ultimi anni. Geniale già dal titolo, composto grammaticale (endocentrico, se ricordiamo bene gli inutili anni dell’università) da “Shark” e “Tornado”.
Un tornado di squali dunque, ben lontano però dall’invasione marina, alla quale siamo abituati, cinematograficamente da decenni. Perché gli “Shark” vengono trasportati dal mare alla terra, grazie a un “Tornado” e continuano ad attaccare l’uomo infrangendo ogni regola naturale.
Passati i tempi degli animali incollati sulle pellicole per dare l’effetto gigantismo, si fa uso smodato dei CGI e di qualche bluescreen, che sarebbero venuti meglio con Window Movie Maker. 
Effettacci imbarazzanti insomma, radunati soprattutto nell’ultima parte con una pioggia di squali che sembra il periodo dei monsoni e che colpisce una serie piuttosto vasta di personaggi stereotipati: l’eroe, la bella, il ribelle e una serie di persone masticate avidamente dagli squali. Un trash totale, che però funziona. Terribilmente disperso tra il genere catastrofico e quello degli animali incazzati, “Sharknado” ha tutti i connotati per essere un “cult”.

Sceneggiatura delirante e personaggi piuttosto banali, sono al centro di questo fenomeno, naturale (e cinematografico) che colpisce nientemeno che Los Angeles, devastata, distrutta, colpita nei suoi simboli con la distruzione della famosa scritta “Hollywood”. Gli squali incazzati che se ne vanno in giro a fare scempio sulla terra ferma, sia usando l’acqua tracimata, sia respirando ossigeno e se la vedono brutta con il formidabile nucleo di persone scelte, capitanate da Finley interpretato da Ian Zering, già odioso protagonista di “Beverly Hills 90210” e da April, Tara Reid vista in “American Pie”. Loro salvano più persone possibili annientando gli squali nei modi più impensabili. Andiamo in escalation: sparandogli (facile), buttando le bombe da un elicottero (che vola nonostante la tempesta), incendiando una piscina (che prende fuoco manco fossa piena di benzina), lanciando auto piene di esplosivi nel tornado e soprattutto uccidendone uno al volo con la motosega!

Decisamente un gran bel capitolo per gli appassionati  di “B Movie” che hanno già capito quanto quei cinquemila tweet (di insulti) abbiano fatto bene a questa pellicola, diventata così, in poche ore, un caso. Il dubbio che tutto sia fatto male apposta ci pervade parecchio, ma la casa di produzione “The Asylum” non è nuova a film particolari.
Fondata nel 1997 da ex dirigenti della “Village Road”, è specializzata nei “mockbuster” direct-to-video, termine che non piace ovviamente e che viene sostituito (da loro chiaramente) con “tie-in”.
Numerose sono le pellicole tratte da o ispirate a film prodotti dalle major e numerose sono anche le cause intentate e spesso vinte dalle compagnie più grosse. Gli attori che lavorano per la “The Asylum” sono spesso ex star.
“Syfy” invece è una televisione del gruppo “NBCUniversal”, “Comcast”, specializzata in sci-fi, horror, serie tv, reality, paranormale e tanto altro.

Tornando ai nostri fantastici squali volanti infine, il clamoroso successo ha spinto ancor di più l’idea della realizzazione di un sequel e fatto crescere un concorso nel quale il pubblico deve decidere il titolo del film, che sarà ambientato a New York. Piace molto “Sharknami” (Shark e Tsunami). Pronti con altri tweet (di insulti)?

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Scheda Tecnica
Titolo Originale: Sharknado
Anno: 2013
Regia: Anthony C.Ferrante
Nazione: USA
Cast: Ian Zering, Tara Reid, John Heard, Cassie Scerbo, Jaason Simmons, Alex Arleo, Neil H.Berkow
Durata: 86′
Casa di Produzione: The Asylum

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