Bloodbath At The House Of Death

Bloodbath At

The House Of Death

 
 
-That’s strange, I thought the phones where dead
-Why do you think that?
-They usually are in situations like this

Essere attratti da una “House of Death”, ammettiamo che può sembrare strano. Ma siamo alle prese con il british humour (che noi adoriamo), con Vincent Price e con un bravissimo artista che si chiama Kenny Everett. E per quanto strano possa sembrare, in questa “House of Death” ci entriamo volentieri.

In effetti, le nostre attese sono ripagate da un inizio divertente, costituito da un paio di ottime gag. Una cosa che alza ancor di più le nostre aspettative nei confronti di questo film del 1984. 
Poi, va a sapere perché, minuto dopo minuto, la “House of Death” diventa una “House of Nightmares”, in senso cinematografico, perché la storia esce da ogni logica e finisce in un finale a dir poco imbarazzante.
Eppure le possibilità di far bene, come dicevamo all’inizio, c’erano tutte, a cominciare da Vincent Price, che fa la parodia (naturalmente bene) di se stesso, per passare a Kenny Everett e concludere con altri attori di grande esperienza.
A questo punto per fare bella figura dovremmo farvi credere che sappiamo tutto di Everett, invece, ammettiamo candidamente, che ignoravamo la sua esistenza e che abbiamo scoperto un artista di rottura e a tutto tondo, decisamente geniale.
Dunque, questo genio comico, prematuramente scomparso, inizia la sua carriera nel 1962 in una radio indipendente. Dopo qualche anno passa alla BBC, esattamente nel 1967, sfruttando anche l’onda della musica pop e soprattutto quella dei Beatles, con i quali stringe amicizia e parte per la tournee negli Stati Uniti.
Tra alti e bassi, polemiche e licenziamenti per battute troppo pesanti, Everett diventa una celebrità radiofonica, grazie a diversi show di successo trasmessi dalla BBC e da Capital Radio. Nel 1978 passa alla TV su un’emittente londinese, con una trasmissione che mischia comicità e grandi star pop. Nel 1981 propone lo stesso schema o quasi sulla BBC per poi nel 1984 essere tra i protagonisti di questo film. Ormai celebre personaggio televisivo conduce anche un paio di quiz in tv, ma l’HIV diagnosticato nel 1989, diventa AIDS le cui complicazioni portano alla morte di Everett nel 1995. Aveva solo cinquant’anni. Tornando a “Bloodbath At The House Of Death” con Everett e Price troviamo Ray Cameron, che firma anche la regia e Barry Cryer due famosi autori che hanno collaborato spesso con Everett. Il cast invece si completa con Pamela Stephenson nota attrice comica australiana e l’attore, altrettanto famoso, Gareth Hunt.
Un gruppo formidabile, almeno sulla carta, protagonista di questa parodia dei film horror, che prende di mira soprattutto“The Amityville Horror” e che cita grandi classici horror come “Shining”, “L’Uomo Invisibile” e i film della “Hammer”.
La storia è ambientata in un certo Headstone Manor, che nel 1975 era la sede del “businessman’s weekend retreat and girls’ summer camp” e dove, una notte, strani monaci uccisero barbaramente diciotto persone.
Diversi anni dopo qualcuno torna sul posto ma non per indagare sul caso ma sulla radioattività della zona. Il gruppo di ricercatori, scienziati o investigatori che dir si voglia, è piuttosto eterogeneo ed è composto da un medico tedesco fallito (Everett), da una coppia gay e da altri stralunati cervelloni.
L’”Headstone Manor” si rivela subito per quello che è, cioè un posto sinistro che nasconde una verità molto più complicata e che coinvolge gli abitanti della zona che indossano uno strano simbolo, non amano i visitatori e vanno al pub a bere birra e a cantare canzoni sul massacro del 1975. 
In effetti, sul posto opera una specie di setta satanica, comandata da un sacerdote di settecento anni, interpretato da Vincent Price.
Così i nostri protagonisti capeggiati dal medico interpretato da Everett, indagano su questi misteri, purtroppo in una storia che si autodistrugge strada facendo.
Comunque “Bloodbath At The House Of Death” ha anche alcune cose buone, che devono essere estratte chirurgicamente per essere apprezzate. Ed è innegabile che ci siano momenti comici altissimi come il flash back, molto alla Monty Python sulla carriera rovinata del dottore, la scena di sesso con un fantasma, che dopo si fuma anche una sigaretta o le varie trappole della biblioteca. Senza dimenticare il personaggio del sacerdote, un po’clownesco, di Vincent Price.
Non un grande successo, criticato duramente anche dai giornalisti dell’epoca anche perché legato mentalmente a una pesante battuta che Everett fece in una riunione di giovani conservatori. Col senno di poi, dobbiamo ammettere che il british humour qui ha fatto un giro a vuoto.
 
 
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Scheda Tecnica
Titolo Originale: Bloodbath At The House of Death
Titoli Alternativi: Banho de Sangue na Casa do Terror (Brasile), Hautakiven kartano,  Lisää verta pyttyyn, pojat!, Ruuvit löysällä (Finlandia), Krwawa lania w domu smierci (Polonia), Mera blod i baljan boys (Svezia), Sangre en la casa de la muerte (Venezuela)
Anno: 1984
Regia: Ray Cameron
Nazione: UK
Cast: Kenny Everett, Pamela Stephenson, Vincent Price, Gareth Hunt, Don Warrington, John Fortune, Sheila Steafel, John Stephen Hill
Durata:88’
Casa di Produzione: Wildwood Productions

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