Satanik

Satanik

 
-La sua borsetta…
-Gentile…
-Fortunato direi, perchè è bastata una sua piccola e inaspettata disattenzione per fare la sua conoscenza…
-Troppo galante…
-Galante? No non direi, la galanteria richiede una particolare predisposizione che non ho, mi occupo d’affari io, ho solo due occhi che mi consentono di vedere, anzi di valutare le cose belle e preziose, questo sì che fa parte della mia natura

La “rossa del diavolo” sexy e spietata, ideata nel 1964 da quei due geni di Magnus e Max Bunker, è un personaggio che nel cinema può decisamente sfondare, perché oltre ad essere provocante e vendicativa, lotta anche con mostri di vario tipo. Un’eroina fatta indubbiamente per il grande schermo.
Eppure, va a sapere perché, Piero Vivarelli che si mette dietro alla macchina da presa nel 1968, dimentica tutto ciò, smussa anche l’aspetto da cattiva e s’infila in una storia più alla Dr.Jekill e Mr.Hide.

Per fortuna c’è Magda Konopka che interpreta “Satanik” e merita un discorso a parte e soprattutto di essere salvata, grazie alla sua bellezza e grazie a qualche momento sensuale, rappresentato da interessati (seppur lunghissimi e creati solo per allungare il brodo) striptease che si chiudono con un palese omaggio a “Diabolik”.  A parte la sua avvenenza qui non c’è altro da salvare e anche sul piano della caratterizzazione dei personaggi, Vivarelli riesce decisamente a deludere.Satanik
Iniziamo naturalmente dall’antieroina, che passa dall’essere in cerca di vendetta per il suo viso deturpato, come personaggio originale vuole a essere una ladra in cerca di soldi e gioielli. La polizia invece di fermare l’ondata di crimini, preferisce guardare inerte, dando l’impressione di essere nella storia più per necessità di copione che di utilità. Le vittime infine passano così veloci che è difficile ricordarne i volti. A ciò va aggiunto ancora un commento sonoro che plagia (o quasi) quello di James BoSataniknd e una regia piuttosto piatta.

Un grandissimo spreco questo “Satanik”, che anticipa tra l’altro di un anno il leggendario “Diabolik” di Bava, sprecando un ottimo soggetto e soprattutto le qualità di un grande regista come Piero Vivarelli.
La storia ha per protagonista la dottoressa Marnie Bannister che utilizza l’invenzione di un suo collega per ringiovanire il proprio volto rovinato. Una grande scoperta che però ha, come tradizione del cinema, la sua controindicazione, cioè rende l’essere violento e cattivo. La dottoressa co
Satanikmunque s’inietta la dose, ringiovanisce e gira per la città cercando di arricchirsi e facendo vittime grazie al suo charme. A volte vera mantide religiosa, la Bannister lascia tracce piuttosto evidenti sui luoghi degli omicidi, che solo una polizia stupidissima, non riesce a sfruttare. La chiusura sbrigativa e casuale affossa definitivamente il tutto.
La polacca Magda Konopka che abbiamo visto in tantissimi film di genere è l’unico motivo per guardare questo film, perché qui è davvero in grande forma. Con lei c’è Umberto Raho, altro grande interprete del cinema di genere e anche Nerio Bernardi, Isarco Ravaioli, Luigi Montini che in carriera si sono divisi tra cinema teatro, doppiaggio e un po’ di televisione.

 
 
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Satanik
Titoli Alternativi: Satanic (Belgio)
Nazione: Italia/Spagna
Anno: 1968
Regia: Piero Vivarelli
Cast: Madga Konopka, Julio Pena, Umberto Raho, Luigi Montini, Armando Calvo, Mimma Ippoliti, Isarco Ravaioli
Durata: 83′
Casa di Produzione: Rodiacines, Copercines

Tags:  

Leave a reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.