Una lucertola con la pelle di donna

Una lucertola con

la pelle di donna

Infatti, quella donna ai suoi occhi rappresenta il vizio, la degradazione. Tutta la casa accanto per lei è simbolo del vizio

I primi minuti sono un assoluto piacere. Nessuna parola, solo il commento sono di un Ennio Morricone in vena di cercare nuove strade che accompagna le visioni psichedeliche, allucinate ed erotiche della protagonista guidata da Lucio Fulci e dalla pregevole fotografia Luigi Kuveiller.

Un inizio seducente, non solo per la presenza di Florinda Bolkan e di una seminuda Anita Strindberg, per un giallo in cui Fulci, come sempre, dà una sua personale versione del genere, sebbene ci troviamo dalle parti di Dario Argento, con qualche citazione alla Hithcock.
Lasciando stare il titolo che è solo un richiamo argentiano voluto dalla produzione per ovvi motivi commerciali, il regista romano ci porta in una storia psichedelica, con diverse perle stilistiche e il chiaro obiettivo di distruggere la psicoanalisi di cui il nostro non è mai stato pubblicamente grande fan e anche una certa ipocrisia della classe benestante.

Purtroppo il film spesso entra in una storia troppo densa, difficile da seguire, che confonde lo spettatore al quale non resta che rimanere aggrappato alle suggestive visioni proposte. Che sono comunque tante. La scientifica che scatta foto intorno al cadavere. La scena che costò a Fulci e a Rambaldi una denuncia, cioè quella in cui appaiono dei cani vivisezionati, un effetto oggi poco credibile che portò però i due in tribunale. I colori accesi e la brillante idea dei testimoni “ciechi”.

Ci troviamo a Londra. Carol Hammond (Florinda Bolkan) è la figlia di un noto avvocato, sposata con Frank (Jean Sorel), altro noto uomo di legge. La donna è a dir poco turbata dalla vita disinibita e festaiola della vicina Julia Durer (Anita Strinberg). Carol in cura da uno psicanalista racconta d’aver avuto un sogno in cui uccideva Julia. Pochi giorni dopo Julia Durer viene trovata morta nel suo appartamento e nel modo descritto da Carol. Come se non bastasse vicino al cadavere, vengono ritrovati oggetti e impronte di Carol che diventa la principale sospettata. Ma le indagini finiscono per coinvolgere anche altre persone, da Frank, all’amante Deborah, la sua figliastra e alcuni hippie amici della vittima. A condurre il caso c’è il troppo cervellotico ispettore Corvin (Stanley Baker) che intuisce infine chi è il colpevole.
Se, come detto, la storia è difficile da seguire e, a film finito, lascia qualche dubbio, Fulci dirige con grande bravura un ottimo cast, che viaggia bene nelle mille sfaccettature psicoanalitiche.

 

Scheda Tecnica
Titolo originale: Una lucertola con la pelle di donna
Titoli alternativi: A Lizard in a Woman’s Skin (Australia), Uma Lagartixa num Corpo de Mulher (Brasile), Гущер в кожата на жена (Bulgaria), Un reptil con piel de mujer (Colombia, Messico), Le venin de la peur, Carole, Les Salopes vont en enfer (Francia), To petagma tis nyhteridas (Grecia), Egy gyík a nő bőrében (Ungheria), Natt uten Alibi (Norvegia)
Nazione: Italia, Francia, Spagna
Anno: 1971
Regia: Lucio Fulci
Cast: Jean Sorel, Georges Rigaud, Silvia Monti, Ezio Marano, Mike Kennedy, Edy Gall, Alberto de Mendoza, Penny Brown, Florinda Bolkan, Franco Balducci, Stanley Baker, Leo Genn
Casa di produzione: International Apollo Films, Les Films Corona, Atlántida Films
Durata: 104’

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