Mandinga


Mandinga

Sapevate dei suoi istinti sessuali? È sadica? È schiava? È…?
La Louisiana de noiartri. Sembra quasi di sentire il profumo di carbonara e di vedere il mare di Ostia, mentre le immagini ci mostrano schiavi delle piantagioni presi a frustate o obbligati a fare sesso.

La “risposta” italiana al film Richard Fleischer, non poteva mancare, di certo. E arriva un anno dopo per mano di Mario Pinzauti che probabilmente preso dall’entusiasmo di “Emanuelle Bianca e Nera” lavora su un soggetto simile, ambientato negli stessi anni ma con un titolo più “catching”.
Come già detto la povertà di mezzi è evidente fin dalle prime scene e si unisce brillantemente con quella di idee e di capacità artistiche sia dietro che davanti alla camera.
Una trama incasinata, spesso incom...
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Top Model


Top Model

-So come cavarmela
-Anche se lo sapesse la polizia? E questa volta ti voglio gratis
-Ok…vieni
Manco il tempo di sedersi sul divano di casa che Jessica Moore nel video fa girare la testa, letteralmente, a un gruppo di manichini con cui poi si produce in pose e azioni erotiche. Ai manichini, lo sapete, manca il cazzo altrimenti…
Ma non c’è nemmeno il tempo di aprirsi una birra che la stessa fa sesso (a pagamento) in un magazzino ripresa da una telecamera nascosta per il piacere di alcuni tizi che giocano a poker e stanno a guardare.
Beh…Joe D’Amato va detto inizia in maniera molto esplicita questo suo film del 1988 che dovrebbe e vorrebbe essere il sequel di “Undici giorni, undici notti”, tanto da avere la stessa protagonista, cioè Luciana Ottaviani, aka, Jessica...
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Senza Scrupoli


Senza Scrupoli

Alè, alè bella bigioia
James Senese e Joe Amoruso firmano la colonna sonora. Giulio Albonico cura un’ottima fotografia. Sandra Wey, la protagonista, è sicuramente un bel vedere. Bastasse questo per fare un bel film, saremmo di fronte a un capolavoro. Il problema è che in “Senza Scrupoli” si dimenticano poi di mettere una storia che abbia un minimo senso.

Una signora (Sandra Wey appunto) della borghesia torinese che vive in una villa in collina, rimasta sola a casa, perché il marito è andato allo stadio, viene aggredita in casa da un rapinatore dal forte accento napoletano che si presenta con una mascherina da carnevale. Non contento del bottino, violenta la donna.
Il marito della vittima e pure la polizia, cercano di dissuadere la donna dal denunciare il fatt...
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Winnie the Pooh: Sangue e Miele


Winnie the Pooh:

Sangue e Miele

Pooh, please stop this! Take me instead! Why’re you doing this?
You left!
Va detto che l’idea è oltremodo suggestiva. Prendere per il culo un classico dell’infanzia e trasformarlo in un mostro. Personalmente poi ho sempre provato per Winnie the Pooh, una certa antipatia e una certa simpatia per Ih-Oh e Pimpi. Non so perché e non importa in questo caso, ma è forse per questo che fin dal primo trailer ho seguito con un certo interesse le notizie su questo film. Fino alla visione. Ah!


Dopo aver visto questo film di Rhys Frake-Waterfield, attesissimo da tutti proprio per la sua idea di base, ho rivalutato la figura dell’orsetto giallo, che non meritava una trasposizione di questo tipo...
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Il giorno del Cobra


Il giorno del Cobra

Sei venuto per ammazzarlo allora? Ah! Devi imparare a perdonare
Il buon vecchio Castellari e il fedele Franco Nero si buttano sul noir percorrendo una strada che vorrebbe portarli negli States e soprattutto nei territori di Marlowe, citato nel film, non a caso. E così Lorenzo diventa Larry, Larry Stanziani, mangia gomma da masticare, vive in un alloggio a San Francisco, più brutto di quelli che affittano agli studenti a Milano ed è stato cacciato dalla polizia, perché incastrato dai soliti farabutti corrotti.
Il soggetto scritto da Aldo Lado non potrebbe essere più classico e diciamo pure banale di così e naturalmente gli sviluppi vedono il nostro Larry avere una seconda opportunità in quel di Genova dove indaga a suon di pugni presi e dati, su un intricato caso...
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Washing machine


Washing machine

You can’t wash away the terror
Un poliziotto deve indagare su un misterioso omicidio commesso in una casa in cui vivono tre sorelle. E non tre sorelle qualsiasi, ma tre bellezze da paura che non fanno altro che provocarlo e tentare di sedurlo senza ritegno. Un duro lavoro quello del poliziotto, quasi quanto quello del regista che deve cercare di fare film interessanti che reggano dall’inizio alla fine.

Ci prova, in questo caso, il buon vecchio Ruggero Deodato che prende armi e bagagli e se ne va in Ungheria sicuramente per fini artistici ma anche per risparmiare un po’ sul budget.
Su sceneggiatura di Luigi Spagnol, lavora con un cast internazionale niente male. Abbiamo il francese dagli occhi di ghiaccio Philippe Caroit nel ruolo dell’ispettore Stacev, la prorompe...
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Die Säge des Todes


Die Säge des Todes

I’m so afraid. Miguel, I’m terribly frightened. If we could just get rid of everyone around us. Then things could be as they were.
Semplicemente un film su commissione per Jesus Franco che sempre semplicemente si limita (e si diverte) a ficcare cose su cose in un film slasher che è un gran casino di teste di manichini che rotolano, sangue finto, sassi di gommapiuma qualche tetta qua e là (ma non ai soliti livelli di Franco) e tanto altro, per la delizia dei palati più weird e trash. Ma come si dice oggi? Ha anche dei difetti.

Per farla breve di certo non il migliore ma nemmeno il peggior film, soprattutto per i suoi primi anni ottanta, del regista spagnolo che si ispira, ovviamente, ai più famosi slasher americani.
Trash e weird, come detto, ma ogni tanto spunta ...
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Squirm

Squirm

An avalanche of killer worms…writhing across the land in a tidal wave of terror!
La natura si ribella, lo sappiamo, e qui lo fa in maniera decisamente assurda: un traliccio dell’alta tensione si spezza causa temporale, i cavi toccano terra e scatenano la violenza dei vermi. Sì, dei vermi.
Nata da un’esperienza “simile” di Jeff Lieberman, che cura la regia oltre ad aver scritto la sceneggiatura, “Squirm” film del 1976, ha generato contrastanti reazioni.
Per quanto mi riguarda credo sia l’horror più noioso che abbia mai visto, al limite della sonnolenza, e le scene splatter, non tante a dire il vero, per quanto ben fatte con i trucchi di Rick Baker (sette Oscar vinti per miglior trucco) non mi hanno ridestato dal torpore.
Tutta la carrellata di personaggi da horror si da...
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Werewolves on Wheels

Werewolves

on Wheels

We all know how we’re going to die, baby. We’re gonna crash and burn
Già solo il titolo merita la visione di questo film, che non delude di certo poi le attese di chi ama i b’s.
Secondo me, parere personalissimo, Michel Levesque apprezzato direttore artistico con collaborazioni con Russ Meyer, deve aver pensato che fare un film sui dei bikers maledetti fosse una buona idea. D’altronde siamo nel 1971 e gli Hell’s Angels hanno compiuto il loro misfatto più famoso due anni prima. Quindi è un tema ancora caldo. Ma un certo punto Levesque si deve essere reso conto che mancava qualcosa al suo film. Una spinta. E che fa? Ci mette dentro i licantropi.

Mi ripeto, è un’idea del tutto personale, ma quello che è certo è che questa commistione ci regala un bikexploitati...
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Delitti

Delitti

E adesso fammi un’espressione dolce! Bene! E adesso facciamo qualche foto sexy
Non so se sia vero ma a quanto dicono qui l’acido urico nel caffè con lo zucchero crea l’acido cianidrico e quindi un veleno capace di uccidere. Dicevo, non so se sia vero, ma è di fatto la cosa più chiara di questo film del 1987 per la regia di Lenzi. Giovanna Lenzi.

Siamo da qualche parte in quegli Stati Uniti che sembrano tanto la periferia di una città italiana (e non c’è dubbio che lo sia) e dopo un festino erotico iniziano a fioccare cadaveri con la formula che citavo all’inizio, utilizzata da un assassino con i guanti.
A indagare ci pensa l’ispettore Sanders (Tony Valente) il tipico sbirro tutto d’un pezzo con i soliti problemi familiari ma con una gran voglia di risolvere la si...

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