Alvaro Vitali tagged posts

L’insegnante va in collegio

L’insegnante va

in collegio

Non lo sai che la condizione della donna è cambiata? Devi metterti in testa che io non sono un oggetto a tua disposizione e l’iniziativa la prendo quando voglio io!

La scena è di quelle che non si dimenticano nemmeno dopo tanti anni. Edwige si spoglia insegnando l’inglese e il coro, di studenti, ribatte con un “Bona! Bona!”. È il segno che il secondo film del filone “Insegnanti” prende le distanze dal predecessore cercando una via più facile e immediata. Pure troppo a dire il vero.

Mariano Laurenti che prende il posto di Cicero alla regia, lavora sempre su una sceneggiatura di Francesco Milizia il quale sembra non voglia correre rischi prendendo in toto i canovacci del genere...

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L’insegnante

L’insegnante

Onorevole lo deve portare a puttane. Quello se non si sfoga…scoppia

Pionieristico con tutti i limiti di chi si avventura in nuovi territori, “L’insegnante” merita un posto nella storia nonostante non sia un film memorabile. A questo aggiungiamo la presenza e il relativo colpo a vuoto di tre mostri sacri della commedia sexy all’italiana come Nando Cicero, Tito Carpi e Francesco Milizia. Il primo alla regia e gli altri due a scrivere storia e sceneggiatura. Ma difetti a parte è con questo film, girato a Cefalù, che s’inizia a parlare di insegnanti ed è con questo film che iniziano tutte le declinazioni del genere che danno vita a un’infinita lista di sottogeneri.

“Malizia” di Samperi è indubbiamente la fonte d’ispirazione, il punto da cui partire e di c...

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La soldatessa alla visita militare

La soldatessa

alla visita militare

-Colonnello qua è passato il nemico.
-Ma quale nemico guagliò, chesta e ‘nesercitazione.
-Allora chi ha cacato qua.
-L’anema e chi te muorto guagliò. Tu tiene proprio na vocazione per la merda!

La massima potenza della commedia sexy all’italiana. Scorregge, varie parolacce e battute volgari. Ma sempre di grande e incommensurabile potenza si tratta.
Una miscela esplosiva nata dall’epico incontro del genere con il mondo militare. Da un lato le forme femminili, le docce, le tette e dall’altro un periodo della vita al quale, soprattutto in quegli anni, non si poteva sfuggire.
Lasciata alle spalle la comicità demenziale di film alla “Generale Buttiglione”, la commedia sexy all’italiana si fionda nell’argomento con tutta la voglia di esagerare ...

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La poliziotta a New York

La poliziotta a New York



Non è dodiciomicidi! È ventiquattroscorregge lui!

Dopo aver rastrellato l’Italia, il super nucleo di poliziotti di Michele Massimo Tarantini parte per l’ultima missione, cercando di chiudere col botto esportando l’intelligenza italiana, nientemeno che a New York.
Purtroppo la missione avviene nel 1981, con la “commedia sexy all’italiana” che ha già sparato le migliori idee, con la divina Edwige diventata avida a mostrarsi.
La trilogia della sexy poliziotta (alla quale aggiungiamo lo spin-off “Taxi Girl”) non ci lascia quindi con un bel ricordo, ma chiude con un film che ha poche idee e pochi momenti divertenti.

Il canovaccio è sempre quello e gli attori restano legati ai loro ruoli con ortodossa attitudine. Così troviamo Aldo Maccione, n...

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Taxi Girl

Taxi Girl
-Tu devi essere mia! El sangue mi va in bolor! La testa me scoppia!
-E fatte vedè da un dottore, che te dà na cura no?
È facile iniziare a parlare di questo film dicendo subito che Tarantini, spara le tette della Fenech già nei titoli di testa. Un bell’inizio non c’è che dire e che può far pensare a un degno filmaccio della “commedia-sexy all’italiana”.
Invece noi vogliamo andare oltre, vogliamo trovare il lato intellettuale di un film, nel quale il regista Tarantini, spara le tette della Fenech già nei titoli di testa.
Vogliamo elevarci anche a critici seri e vi diciamo che “Taxi Girl” è uno “spin-off” de la “Poliziotta Fa Carriera”. Molto professionalmente, vi ricordiamo anche che “La Poliziotta Fa Carriera” s’ispira a “La Poliziotta”...
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Uomini si nasce poliziotti si muore

Uomini si nasce

poliziotti si muore



Voi due poi mi piacete sempre meno. Anche per voi non è in discussione la vostra efficienza, ma non è molto divertente che ogni volta che uscite per servizio dobbiate tornare lasciandovi dietro due o tre cadaveri più o meno sfracellati.
Ruggero Deodato si fa una passeggiata nel poliziottesco e naturalmente non può starsene tranquillo, ma deve cercare una sua personale strada. Così arrivano sanguinosi crimini, sanguinose prese di posizione della polizia, un po’ di ironia, due eroi che anticipano “Starsky & Hutch” e a ben vedere opinioni su femminismo e giustizia. E di contorno un’ottima colonna sonora e il solito  “anti-animalisimo” che questa volta colpisce un cane-guida.
“Uomini si nasce poliziotti si muore” è un originale...
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La poliziotta della squadra del buon costume

La poliziotta

della squadra

del buon costume

E come tutte le feste italiene tutto finisce a puttene

Sono tre anni che Gianna Amicucci è entrata nell’arma. E il tempo sembra non aver mutato nulla. La sua bellezza, le sue buone intenzioni e soprattutto il trash totale della saga. Non poteva essere diverso, d’altronde, il sequel de “La Poliziotta Fa Carriera” di Michele Massimo Tarantini.
Anzi, si può proprio dire che questo capitolo accentui maggiormente il lato sexy della saga, con lunghe, a volte forzate, riprese della proverbiale doccia.
Al tipico voyeurismo va aggiunta la presenza di Lino Banfi, che sostituisce Mario Carotenuto, generando così gag veloci e anche, non ce ne voglia, una maggiore dose di volgarità.

Si forma a conti fatti un trio, Banfi-Vitali-Fenech, di sf...

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La Poliziotta fa carriera

La Poliziotta

fa carriera



-Targata P56880?
-Sì signore! Come da verbale!”
-Come da verbale? E l’hai pure tamponata?
“Una bella botta!
-Ho capito! Molti danni?
-La mia? Neanche uno sgraffio!
-No dico la MIA!
La flessibilità lavorativa tanto sbandierata da politici e industriali è una cosa che fa un baffo alla divina Edwige Fenech. Ancor prima dei nostri “tempi moderni” lei si è adattata, come noto, a una miriadi di mestieri. Risparmiamo la lista ma tra questi, secondo voi, poteva forse mancare la poliziotta? 
Certo che no.  E a sottolineare questo ruolo ci pensa la trilogia poliziesca firmata da Michele Massimo Tarantini. Una serie che inizia nel 1975 col film in oggetto, per poi proseguire con “La Poliziotta Della Squadra Del Buon Costume” del 1979 e concludersi con “La Polizio...
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La Dottoressa Del Distretto Militare

La Dottoressa del

distretto militare

-Silenzio! Ho detto silenzio! E lei Sorella invece di fare le bolle col culo mandi via questi cafoni! Intesi?
-Certo mi scusi
-Voglio restare solo con la paziente
La scintilla della creazione. Qui scocca l’intuizione geniale. Un affare che da vita a una trilogia semplice mente spettacolare, a un sottogenere copiato e riproposto da svariati cloni.
Il connubio è talmente semplice e perfetto che sicuramente avrà fatto mordere le mani a chi non ci ha pensato prima. Perchè la ricetta è così semplice, ed è sotto gli occhi di tutti: trivialità, campanilismo, maschilismo, femminismo, demenzialità, ormoni alle stelle e anche una vena satirica. Cioè, un vasto campionario dell’essere umano...
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L’infermiera nella corsia dei militari

L’infermiera nella

corsia dei militari

-Cavalier Gedeoni ma possibile che lei mi deve sempre rompere i…come si chiama di nome?
-Galeazzo
-Tutte le rime se le cerca eh!”

Mariano Laurenti ci spinge con questa pellicola verso l’obiezione di coscienza, non civile come ai tempi della leva obbligatoria ma cinematografica, nel senso che obiettiamo sull’utilità e sulla riuscita di questo film. 

Siamo ai limiti dei “barzelletta movie”, anzi un piede è decisamente dentro ma siamo fuori dai film sulle caserme, con quel “dei militari” che è banalmente un richiamo commerciale. Al loro posto troviamo, infatti, i “pazzi”, un termine che oggi costerebbe la pena di morte a qualunque regista/sceneggiatore che lo proponesse in chiave comica, sia al cinema sia in teatro.
Erano altri tempi e forse co...
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