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Mumbai 125 KM 3D

Mumbai 125 KM 3D


The road is not scary, it’s beyond scary!

Tra luoghi sinistri, auto maledette, fantasmi, morti che escono dai pozzi o emergono dalle tombe e tanto altro ancora, “Mumbai 125 Km 3D” è più un’enciclopedia di citazioni cinematografiche che un film horror come vorrebbe e dovrebbe essere. La critica è stata spietata e non solo ha stroncato questo lavoro di Hemant Madhukar alla seconda esperienza nel genere ma tutto l’horror made in India, definendolo lontano dalle capacità dei registi di Bollywood.
Recensioni durissime, per un film che effettivamente non funziona, non ha una storia potente e prende idee da altri lavori giocando pesantemente con i cliché del genere...

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Singham

Singham


You have only seen 3 lions in our police cap, i have fourth one here

È la prima volta che ci troviamo di fronte a un film che mischia, azione, crime, commedia e balletti. Un film di “Bollywood” naturalmente. È la prima volta, ma non sarà di certo l’ultima, considerando che questo soggetto sembra appassionare tantissimo i produttori delle tante industrie cinematografiche del paese oltre a far impazzire il pubblico.

Tutto inizia nel 2010 quando da “Tollywood” arriva “Singam”. Un clamoroso successo. Appena un anno dopo alcuni produttori “Bollywood” comprano i diritti e creano “Singham”, questo film. E non finisce qui, perché nello stesso anno escono “Kempe Gowda” per lo stato del Kannada (altra bella industria cinematografica dell’India) e “Shotru”...

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Papi Gudia

Papi Gudia

Il lunghissimo incipit qualche dubbio lo fa venire. Che sia una parodia dei film horror? I restanti minuti, tantissimi, passano poi tra balletti, momenti improbabili e scene strampalate e sì, potremmo pensare a una parodia. Invece siamo di fronte a un grandissimo B Movie.

Se l’horror deve shoccare, lasciare il pubblico con gli occhi sbarrati questo film, raggiunge il suo obiettivo. Il problema sta nel fatto che lo raggiunge nel peggiore dei modi, shoccandoci con una realizzazione terribile e lasciandoci con gli occhi sbarrati per una storia che non ha molto senso.

Bollywood alle prese con un remake di un film horror americano non può fare a meno di infarcire il tutto con numerosi numeri 599-papigudia3musicali, storie d’amore e momenti melodrammatici. Ed eccovi servito: Papi Gudia.
Pr...

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Bandh Darwaza

Bandh Darwaza

This is Black Mountain, a lonely and evil place, where a hideous monster lurks
in human form breathing the poisonous air, ready to kill, when the sun sets, this monster to sate his unholy lusts emerges from the black caves and strides through the darkness in search of more victims

Il principe delle tenebre, Dracula per gli amici, in quasi tutte le opere a lui dedicate è sempre descritto come un essere molto affascinante, elegante o, se non bello, almeno magnetico. Un luogo comune che non muore mai ma che con nostra grande soddisfazione non trova d’accordo Shyam e Tulsi della dinastia Ramsay, guru del cinema horror indiano, alle prese con una delle loro tante rivisitazioni di un classico in chiave Bollywood.

Il loro Dracula, infatti, che si chiama Nevla, è un esse...
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Gumnaam

Gumnaam

You accuse me of being the killer. And I say, you are the murderer

“Dieci piccoli indiani” per la prima volta in India e dentro la storia. Così trova un senso letterale anche la pessima traduzione italiana del noto romanzo “And Then There Were None” di Agatha Christie, ispirazione per questo film di Bollywood del 1965. “Gumnaam”, traducibile come “sconosciuto” o “anonimo” è molto semplicemente un capolavoro. Senza alcun dubbio. È una pellicola che conquista già solo per la sua meravigliosa fotografia, ma anche per una trama che sebbene a grandi linee sia conosciuta, riesce a trasmettere momenti di grande suspance. 

Raja Nawathe crea questa magia portandoci in un mondo favoloso, che mischia i canoni di Bollywood con alcune caratteristiche occidentali, ...

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Vivah

Vivah
 



My love doesn’t deserve this test, Poonam. And you know that.

Mentre stavamo guardando questo film una domanda continuava a batterci in testa “Succede qualcosa, oppure no?”.
Quando ormai le speranze stavano per svanire, con noi sommersi da un mare di zucchero, capita di tutto. E soprattutto quel tutto è un qualcosa di grottesco, improbabile, impossibile e ancor più zuccheroso di quello che avevamo visto in precedenza. Roba da farti venire il diabete.
Questo è “Vivah”, un melodramma della moderna Bollywood, con gente ricca che vive in ville immense, ha successo nella vita e strizza l’occhio ad alcuni modelli occidentali.
Allo stesso tempo però, ci fa venire in mente quei bei melodrammi di una volta, indiani o no, tutti lacrime, tradizioni, cuore ed happy endin...

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Commando

Commando



You should win the battle of life every time. You are mine and my dreams…and should never loss even, when the storm comes…you should win the battle of life evey time. Commando…

Non ha i muscoli di Arnold Schwarzenegger e tantomeno tutto l’armamentario, ma Chander, per gli amici Chandu, balla sicuramente meglio. Mithun Chakraborty e il regista Babbar Subhash che abbiamo già visto in “Disco Dancer” tornano a noi con un’altra pellicola imperdibile. 

Di primo impatto potrebbe sembrare che quest’opera del 1988 sia la versione indiana, pura e semplice, del film di Lester, in realtà non solo lo è, ma è anche assolutamente e dannatamente molto, ma molto, di più. Qui troverete di tutto ad eccezione dell’horror e del porno...

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Disco Dancer

Disco Dancer



These are the tears of a popular famous artist
Tanto lo sappiamo, perché abbiamo visto l’effetto che fa questo film. Voi lo criticherete duramente e per un sacco di cose. Per la trama assurda, per gli innumerevoli errori e per una presenza quasi costante di numeri musicali molto kitsch. Va bene. Ma sappiate che “Disco Dancer” film di Bollywood del 1982 è un mito assoluto. Un successo che non solo ha colpito tutta l’India e l’Asia del Sud, ma è arrivato anche in Cina, Turchia e pure in Unione Sovietica. Non solo, la coloratissima colonna sonora da Disco Music anni ottanta ha ottenuto pure diversi premi, mentre l’interprete Mithun Chakraborty grazie a quest’opera divenne un nome più che conosciuto.
Parliamo sinceramente, senza prese in giro, “Disco Dancer”...
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Mahakaal

Mahakaal



He was not just an enemy of the state. He was a foul stain on the whole of the human race
Diciamolo subito e togliamoci il pensiero: questo è il “Nightmare” indiano. Il Freddy Kruger di Bombay. La versione bollywoodiana del primo film della saga di Craven. Ed essendoci tutte queste caratteristiche potete facilmente pensare all’inevitabile, cioè che questa non sia una semplice trasposizione, ma che abbia in aggiunta le caratteristiche del cinema di Bollywood.“Mahakaal” è un cult-movie incredibile. Irresistibile. Un contenitore che mischia con incredibile sfacciataggine, comico, horror e musica.
L’inizio cerca di essere quanto più vicino a “A Nightmare On Elm Street”, ma con effetti speciali molto più artigianali, per poi prendere la strada colorata e canora d...
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Dariya Dil

Dariya Dil


My father made fun of me sitting on this very chair! lnsulted me!
Due ore e quaranta, bastano per raccontare il melodramma di una famiglia. Potrebbero raccontarci anche delle generazioni passate e di quelle future.
Ma qui nel magico mondo di “Bollywood” tutto è concesso e il regista K.Ravi Shankar forte del suo lungo curriculum, si diverte a dilatare il tutto. L’apice, il crollo e la resurrezione.
“Dariya Dil” film di “bollywood” del 1988 è un melodramma famigliare che ricorda i romanzi popolari e le “telenovelas”. Gronda di retorica, sulla fede, impegno, obbedienza e lealtà, che si spalmano su una storia ricca di colpi di scena ma anche di situazioni comiche che finiscono nel più classico lieto fine...
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