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The Bat People

The Bat People

After the sun has set and the night wind has died comes the hour of the bat people!

Eventuali problemi con i pipistrelli erano già stati preventivati con questo film di Jerry Jameson del 1974. Non se ne è tratto però un insegnamento, come ben sappiamo dal 2020, e direi non per ignoranza o superficialità, ma perché sono sicuro che nessuno sia mai riuscito a finire questo film senza addormentarsi. 

“The Bat People” non parla di vampiri (forse a un certo punto ma superficialmente), non è uno spin-off di Batman. È solo un film su un tizio che si trasforma in pipistrello, indossando un costume ridicolo che vediamo per intero negli ultimi minuti del film.

Una storia soporifera, lentissima, dove succede ben poco e dove, per essere un horror, c’è giusto qualche piccolo s...

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Altri 365 giorni

Altri 365 giorni

Sei tornata bambolina?
Il titolo originale è “The Next 365 days” ma senza dubbio quello italiano suona meglio, con quel “altri” che sembra più che altro una minaccia. Giustamente.
Il terzo capitolo della saga tratta dai libri Blanka Lipinska, uscito ad agosto su Netflix, lascia del tutto il suo aspetto da “50 sfumature” dei poveri per diventare un romanzo rosa alla Liala, la nota scrittrice del secolo scorso, icona delle storie d’amore altolocate.

Chissà se a lei sarebbe piaciuto un personaggio tipo Massimo Torricelli, interpretato dal solito Michele Morrone, sempre incazzato con camicia sbottonata e alle prese con loschi affari di cui non sappiamo niente, anche se emerge che abbia numerosi investimenti nel settore della ristorazione...
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Il fascino sottile del peccato

Il fascino sottile

del peccato

Anche se sei mio figlio sei pur sempre un uomo

Mi ci sono voluti circa venti minuti prima di capire la storia di questo film. Venti minuti di lunghi dialoghi e povere scene di sesso, per fortuna salvate dalla presenza di una scatenata Claudia Cavalcanti. Almeno quello.
Dal ventunesimo minuto in poi mi è stato tutto chiaro: questo è un film che rimanda alle soap opera del tempo (tipo Dinasty e Dallas) cercando di seguire l’erotismo di 9½ Weeks. Due cose che vi fanno capire che razza di pellicola sia questa.

Per tutta la prima parte lo schema è composto da quello che ho detto nelle prime righe (non mi fate ricordare i dialoghi e le scene di sesso per favore!). La seconda parte cambia un po’ registro, ma tranquilli il trash regna incontrastato.
Dunqu...

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Blu Angel Cafe

Blu Angel Cafe

– Che ti salta in mente? Cosa speri di ottenere comportandoti così?
-Io voglio solo te. E per averti sono pronta a qualsiasi pazzia

Di certo non è il Joe D’Amato che più ricorderò con piacere. Storia alla mano e vista anche l’ambiziosa ispirazione a “Der blaue Engel” con Marlene Dietrich, speravo e immaginavo un film in cui esplodesse in tutte le sue grandi capacità, dando un dignitosissimo film erotico e morboso. Un film alla Joe D’Amato insomma.

Il contesto si prestava, ma alla fine ci troviamo in un “dramma” del 1989, che sembra un prodotto televisivo e il cui lato erotico, comunque centrale nella storia, è poco convincente, molto tirato e tratti pure comico. Involontariamente.
I riferimenti al lavoro di Josef von Sternberg, già presenti nel titolo...

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The Room

The Room

– I gotta tell you something.
– Shoot, Denny.
– It’s about Lisa.
– Go on.
– She’s beautiful. She looks great in her red dress. I think I’m in love with her.
– Go on…

Si dice che il culto di questo film sia nato da una persona (se non ricordo male, una giornalista) che passando davanti a un cinema lesse “non si rimborsano i biglietti”. Incuriosita, compra un biglietto, guarda il film e inizia a inviare messaggi a tutti gli amici e conoscenti.

Non so se sia una storia vera o no, ma di certo questo film del 2003 merita la sua fama di “Citizen Kane” dei film brutti, com’è stato definito. E il culto di cui sopra.
A voi definire, se mai avrete coraggio di vederlo, in quale posto della classifica dei film peggiori di sempre si piazza “The Room”...

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365 giorni – adesso

365 giorni

adesso

-È stato un piacere, Laura dalla Polonia
-Piacere mio, Nacho il giardiniere

Prima scena: scopano. Su una terrazza panoramica. Sempre loro, Massimo “sempre incazzato” Torricelli e Laura “l’algida vittima polacca” (Michele Morrone e Anna Maria Sieklucka). Seconda scena, lei dice a un’amica che ha perso il figlio di Massimo, causa quell’incidente al termine del primo film. Seguono luoghi comuni sui mafiosi e soprattutto sui siciliani. Olè!
Il secondo capitolo della saga scritta da Blanka Lipińska, definibile come le “50 sfumature” dei poveri, possiamo dire, che inizia col botto.
Chiaro, fin da subito, che i registi Barbara Białowąs e Tomasz Mandes, tra il primo capitolo e questo, non hanno fatto corsi di regia e che riprendono lo stile e le moda...

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Black Snake

Black Snake

No white man gets whipped on Blackmoor… unless I do it. How can you keep that rabble in line when you fight amongst yourselves? Whip him!

Il cinema come liberazione, come vendetta per gli orrori del passato, cambiare la storia, capovolgerla. Un’idea affascinante, bellissima e liberatoria che abbiamo visto in alcuni degli ultimi film di Tarantino e in serie TV come “Hollywood”.
Ci ha provato in tempi non sospetti, cioè nel 1973, anche il buon Russ Meyer. Ma alla fine, è stato lui a doversi liberare da questo film.

Il “King of Nudies” terminato il contratto con la 20th Century voleva tornare al cinema indipendente. E in primis si mette a lavorare a un horror, intitolato “The Eleven” che all’ultimo minuto salta.
Per qualche ragione rivolge le sue attenzioni al...

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Yellowjackets

Yellowjackets

We Are What We Pretend To Be, So We Must Be Careful What We Pretend To Be

Non mi sono mai schiantato con un aereo. Per mia fortuna. Ma se dovesse succedere, se sopravvivessi e finissi in una fitta foresta, la prima cosa che farei sarebbe quella di mandare un esploratore a cercare la civiltà. A maggior ragione quando si scopre che vicino al posto dell’impatto c’è una baita, quindi qualcuno fino a lì ci è arrivato. E c’è pure un fiume che finisce da qualche parte.
La pensano molto diversamente gli autori di Yellowjackets e hanno ragione, nonostante tutto, perché se avessero fatto quello che ho scritto, noi, non avremmo avuto il piacere di buttarci nella nostalgia degli anni novanta...

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La Casa di carta 5 – seconda parte

La Casa di carta 5

Seconda parte

Paradossale, no? Che dobbiate usare la violenza per mantenere la pace

Non si attendevano colpi di scena che ribaltassero situazioni e ruoli, almeno per quanto mi riguarda, e in effetti “La casa di carta” chiude la sua fortunata (e sopravvalutata) storia con altri cinque episodi che seguono la linea della prima parte della stagione. Né più né meno.
Sempre con la voglia di non deludere la fan base, Pina, inserisce azione, intrecci romantici (che si sbrogliano), colpi di scena, cambi paradossali e soprattutto una caterva di flash back messi, con tutta evidenza, per raggiungere il minutaggio. O allungare il brodo se preferite.

Cambia poco insomma, anche se, come già detto, nel corso degli anni si è perso quell’aspetto naziol popolare legato alla banda,...

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