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Fair Game

Fair Game


They hunted her…terrorised her…and now they pay the price

Il fascino dell’Australia colpisce anche questa volta. “Fair Game” voleva essere un “b movie” violento dallo stile fumettistico, nient’altro. Diventa invece un piccolo cult movie così dirompente da “intimorire” anche il regista che da qui in poi si occupa di altri soggetti. Mario Andreacchio è oggi un apprezzato regista australiano, famoso soprattutto per film per ragazzi, che in carriera si è tolto il lusso di sperimentare diversi generi, tra i quali figura questo ozploitation senza molte pretese.

Una storia che prende vaga ispirazione da “Mad Max” e che ha, nonostante le critiche per misoginia, una donna protagonista e vincente.
Il successo di questo film si deve probabilmente all’ambientazione...

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Blade Violent – i violenti

Blade Violent –

i violenti


-E infine il pezzo forte della nostra collezione Howard Joshua Brockester, soprannominato Crazy Boy. Nemico pubblico numero uno. Violentatore, baro, rapinatore e assassino
-Si fa quel che si può…

Fino in fondo, fino all’ultimo. Ed ecco un altro episodio, fuori tempo massimo, con la nostra Emanuelle. Claudio Fragasso e Bruno Mattei, che non hanno certo bisogno di presentazioni, realizzano questa pellicola contemporaneamente a “Violenza in un carcere femminile”, con la quale, per ovvie ragioni, condivide cast e location.

Qui però si cerca di fare le cose diversamente mischiando il “women in prison” e il genere “crime”. Il risultato è migliore del gemello, anche se la realizzazione lascia nuovamente molto a desiderare...

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Girls for Rent

Girls for Rent


Delightful,Dirty & Deadly

Il titolo originale “Girls for Rent” e quello del DVD della Troma “I Spit On Your Corpse!” spiegano benissimo la follia che c’è dietro a questo film del 1974. Ma non se non vi bastasse, sappiate che dietro a tutto ciò troviamo il grande Al Adamson garante come sempre di storie di un certo tipo.

Adamson con il fido John D’Amato, con il quale scrive anche “Black Heat”, “Blazing Stewardesses” e “Dynamite Brothers”, mette a segno una sceneggiatura che è un gioiellino da Grindhouse e che tocca diversi sotto generi dell’exploitation. Una storia piena di eventi e di moltissime tette ma anche di una certa cattiveria liberatoria che porta a un doppio finale con sorpresa. Detta così forse

“Girls for Rent” passa per un b...

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The Beast That Killed Women

The Beast That

Killed Women

Terror stalks the nudists!

Uno scimmione, che poi è un tizio vestito con un pessimo costume di scena, terrorizza un resort di nudisti. E basta questo per farci un film di un’ora, che come tutti i “nudist movie” aggira la questione tette e culi “documentando” le abitudini naturiste.
Abitudini che questa volta incontrano, si fa per dire, l’horror grazie a Barry e Clelle Mahon, coniugi che hanno creato per tutti gli anni sessanta una lunga serie di film low-budget.

Ma non solo, perché la carriera e la vita di Barry sono state molto avventurose e ricche di successi. Pilota di caccia nella Seconda Guerra Mondiale si distingue per la capacità di abbattere i nemici, prima di essere catturato e imprigionato.
Detenuto presso lo “Stalag Luft III”,...

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Dear God No!

Dear God No!


So…have you ever run across anything unusual in the woods?

L’operazione nostalgia di James Bickert raggiunge punte di ortodossia notevoli. “Dear God No!” è un perfetto film da Grindhouse, che cerca più che omaggiare il tempo che fu, di essere uno degli episodi di quel cinema. E ci riesce bene, mettendo dentro un po’ di tutto, dalla bikexploitation allo splatter, passando per l’horror, la sexploitation, i nazisti e non dimenticandosi le tette. Naturalmente.

Quindi “Dear God No!” del 2011 è proprio un pessimo film, con una produzione low budget e una trama piena di troppe cose. Quindi “Dear God No!” del 2011 è proprio un ottimo b movie, che a parte i graffi alla pellicola in digitale, sembra uscito dagli anni settanta...

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Vanishing Point

Vanishing Point

This radio station was named Kowalski, in honour of the last American hero to whom speed means freedom of the soul. The question is not when’s he gonna stop, but who is gonna stop him.

L’ultimo simbolo di libertà è una Dodge Challenger Bianca del 1970, guidata da un certo Kowalski, che con l’auto forma un solo essere vivente al centro di un cult movie incredibile. La Dodge Challenger è Kowalski, Kowalski è la Dodge Challenger.

A pensarci bene “Vanishing Point” è un film semplicissimo, banale, si può dire. Racconta di uno che viaggia in auto da un punto A verso un punto B, incontrando sulla sua strada un vasto campionario umano e rimuginando sul suo passato. Tutto lì...

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I Married Hitler

I Married Hitler

-I love you
– Me too you are mein kampf! Achtung! Achtung!
– Uh?
– Nothing my love, nothing!

Una sera in un pub notate una ragazza bellissima. Vi avvicinate unicamente per la sua bellezza, con il solo obiettivo di portarla a letto, ma durante i classici discorsi cambia il vostro obiettivo perché con lei, avete già capito, vorreste passare il resto della vita.
Così da una semplice avventura vi ritrovate con una moglie. E che moglie!  Bella, anzi bellissima, con un fisico eccezionale, intelligente, fedelissima e soprattutto non rompiscatole. Di sicuro è la persona che tutti vorremmo avere al nostro fianco.
Purtroppo anche lei ha un segreto. Beh non pensate male, non pensate alla classica sorpresa, perché Eva non è così.
Eva è innanzitutto la protagonista di ques...

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I Ragazzi Della Roma Violenta

I Ragazzi Della

Roma Violenta

 


-Ma a me sembra che voi e i fascisti eravate come compari, amichi insomma…
-Pensi che Hitler se avesse vinto li avrebbe tenuti insieme?
-Boh…ma a me guarda, parla, parla m’è venuta ‘na fame! Qui c’è vole er pagnottame!
-Questa si che è una buona idea

Improbabile monito alle famiglie sulle deviazioni dei giovani di allora, del quale dobbiamo segnalare subito due cose: la prima è che evidentemente l’avvertimento non ha funzionato per le generazioni future e la seconda che non ha funzionato nemmeno all’epoca a livello cinematografico. Prendendo anche per buona (mah…) la volontà moralizzatrice della pellicola, il regista Renato Savino ci butta in pasto una serie di scene voyeuristiche di violenza e sesso.
Uno che preferisce fare sesso co...

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Pervert!

Pervert!

The following movie has been rated “Horny Fourteen.” Pregnant women and men who already have 
an erection at this point in the film should leave the theater now.

Avvisi demenziali in apertura, maggiorate, musica pop in stile sixties, riprese di paesaggi desertici e soggettive sulle tette. Da chi è ispirato e  a chi è dedicato questo film del 2005 dell’esordiente Jonathan Yudis? Ok, è facile. Facilissimo. Ed è assolutamente inutile che il “King Of The Nudies” sia citato nei titoli di coda, perché qui si vede ovunque la sua ombra.

Tra l’omaggiare e il copiare, si sa, c’è un sottile confine ma in questo caso vogliamo propendere per la prima ipotesi, perché Yudis crea una storia che a parte muoversi nei percorsi del grande Russ Meyer svolta poi in un originale contesto...
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Machete Kills

Machete Kills



-I never saw this
-Machete happens

I cinefili nostalgici colpiscono ancora e molto bene, cosa che nel cinema delle “Grindhouse” vuol dire essere più trash possibile, andare oltre. E a parte un grosso budget e un’infilata di star che naturalmente nell’epoca d’oro non c’erano, ma sono necessari in oggi, l’operazione exploitation moderna, funziona anche in questo secondo capitolo della saga del vendicatore messicano.

Certo, per superare il primo capitolo si doveva alzare il tiro del trash e non era cosa facile, ma Robert Rodriguez che scrive anche la storia e lo sceneggiatore Kyle Ward riescono nella missione, inserendo una quantità di cose enormi, di cose assurde, proprio come si faceva ai bei tempi.
“Machete Kills” è una storia nella quale succede tutto e di pi...
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