Russ Meyer tagged posts

Vixen!

Vixen!

I know it’s strange, but your body really turns me on!

È un po’ un paradosso, che Russ Meyer abbia centrato il suo più grande successo commerciale con un film che ha una struttura e una trama semplice. Niente intrecci, niente nazisti o colpi di scena. Una pellicola che utilizza solo due super maggiorate: la protagonista e una spalla.
Siamo da poco entrati nel periodo “Pop”, iniziato con “Mondo Topless” e proseguito con “Good Morning… and Goodbye!”, “How Much Loving Does a Normal Couple Need?” e “Finders Keepers, Lovers Weepers!” ma siamo ancora in un’epoca in cui tutte le caratteristiche di questa fase devono ancora dare il meglio.

Meyer che naturalmente non era un novellino aveva le idee già abbastanza chiare. Soggettive di tettone84-vixen4, riprese movimentate, utilizzo dei...

Read More

Beneath the Valley of the Ultra-Vixens

Beneath the Valley

of the

Ultra-Vixens

Get your dick out of there, you “pervert”!

Russ Meyer appare alla fine del film, con una camera in mano. Promette un’altra pellicola, che però non ci sarà mai. Non è il finale del film, ma solo il l’epilogo della sua immensa carriera, che si chiude qui.

Certo che ci lascia, con una vera e propria provocazione. Con quello che è il più scollacciato dei suoi film, degna conclusione della trilogia “Bustoons” iniziata con “Supervixens!” e continuata con “UP!”.

Anche se nel periodo “Pop”, Meyer ci ha abituato a rotondità prorompenti e a un’ironia devastante con “Beneath the Valley of the Ultra-Vixens” il buon Russ, che scrive la storia con Roger Ebert, si spinge oltre. Partendo dal titolo che è un chiaro riferimento a ...

Read More

Faster, Pussycat! Kill! Kill!

Faster, Pussycat!

Kill! Kill!


Superwomen! Belted, buckled and booted!
Quanto è imprevedibile la vita! Tura Satana nel 1965 è un’attrice misconosciuta. Bella non c’è dubbio, con questo mix folle, un po’ giapponese, un po’ filippina, un po’ pellerossa e pure un po’ irlandese, che può vantare una breve apparizione in “Irma La Douce”ma sconosciuta al mondo. Russ Meyer invece, ha un’idea per un film e il destino vuole che i due s’incontrino.
Quel film, cioè questo film, cambia per sempre la vita della bella attrice che da sconosciuta diventa un’icona. Un po’ mito, un po’ leggenda. Lo diventa per le femministe, che vedono un’eroina, lo diventa per gli uomini che notano la sua bellezza e pure per i critici cinematografici...
Read More

MotorPsycho

MotorPsycho

Cyclemaniacs assaulting and killing for thrills! Bike riding Hoodlums Flat-Out on their Murder cycles.

Non è il primo, non è il più bello, ma il ribelle in moto con giacca di pelle, guidato da cieca violenza, deve molto a “MotorPsycho”. Anzi, deve più o meno tutto.
“MotorPsycho”, “Motor Psycho” o ancora “Motorpsycho!” tre titoli diversi, (il primo è quello citato nel sito ufficiale di Meyer), è un film che ha fatto scuola, come quasi tutti quelli del grande e indimenticato maestro e ha codificato il genere degli “Outlaw Biker” o “Bikexplotation”.

Uscito nel 1965 nel bel mezzo del periodo “gotico” di Meyer, nel quale escono a stretta distanza “Lorna”, “Mudhoney”, “MotorPsycho” e il capolavoro “Faster Pussycat! Kill! Kill!”, rappresenta una feroce des...

Read More

SuperVixens

SuperVixens

Too much…for one movie!

Immaginate di entrare in un Luna Park dalle luci fortissime e colorate, in cui tutto si muove molto velocemente. Pensatelo con tanto chiasso, un caos vero e proprio, frequentato da maggiorate e da tipi inquietanti. Aggiungete per finire, che ogni tanto un’ondata di genuina violenza si abbatte su tutto e tutti. Ecco questo è “Supervixens”.

Targato 1975, questo può essere considerato il film migliore del periodo pop del grande Russ Meyer. Non che gli altri ci dispiacciano ma la critica è concorde e come disse il regista è la summa di tutte le opere.

Vagamente autobiografico e vagamente ispirato ai libri di Horatio Alger, fu anche il film in cui Meyer fece tutto da solo. Con un budget gonfiato di 400...

Read More