Tomas Milian tagged posts

Squadra Volante

Squadra Volante


-È qui che ti sbagli: non sono più un poliziotto

Secondo film e trovare già la strada giusta. Non è da tutti. Stelvio Massi dopo il curioso “Macrò – Giuda uccide il venerdì”, finisce nel mondo del poliziottesco/noir, del quale sarà, come ben sappiamo, uno dei protagonisti. Qui ha la grande fortuna di lavorare con un cast da urlo da Gastone Moschin, reduce dai film di Di Leo, per passare a Tomas Milian che ha lasciato da poco i thriller e il polveroso west e per concludere con una serie di spalle e caratteristi di primo ordine: Ray Lovelock, Mario Carotenuto, Stefania Casini, Enzo Andronico, Guido Leontini e tanti altri.

E come detto Massi mette già parecchie cose che l’hanno reso celebre, cioè un ritmo veloce, inseguimenti, sparatorie e uso nervoso dello zo...

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La banda del gobbo

La banda del gobbo


Nell’ultima parte dice: “C’è una cosa sola vera, per chi spera, che forse…forse, un giorno, chi magna troppo adesso, possa sputà le ossa, che sò sante. Questo dice la canzone. Invece Marazzi Vincenzo, Er Gobbo de Roma, dice “io quelle osse ve le voglio fà cagà!

“Lui c’ha sette vite come i gatti” dice il fratello leggendo una lettera d’addio. Sarà vero ma il Gobbo finisce nel Tevere sulle note di “Roma Capoccia” di Venditti e anche se non si vede il cadavere (e ha le vite di un felino), non lo vedremo più in un film. Pare per colpa di diverbi artistici tra Lenzi e Milian, ma va a sapere.

Nel 2013 il produttore Massimiliano Caroletti (a essere sinceri più noto per essere il marito di Eva Henger) annuncia il film “Roma Capoccia” che dovrebbe seg...

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Ciao Tomas e grazie di tutto!

Ciao Tomas

 

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Liberi Armati Pericolosi

Liberi Armati

Pericolosi

No, non le posso insegnare quello che dovrebbe fare, perchè ormai  purtroppo è troppo tardi. Ma quello che avrebbe dovuto fare, questo forse sì, avrei potuto suggerirglielo.

Molto semplicemente questo è un film giovanilistico. Non c’è la spensieratezza dei vent’anni è vero, ma qui si parla di giovani di una generazione sbandata, che per noia e non per necessità compie vere e proprie carneficine

Il pensiero di come sarebbe questo soggetto con i giovani d’oggi, ci fa venire un sorriso spontaneo, malinconico, di un’epoca che anche con i suoi forti contrasti aveva delle idee forti. Un’epoca di gente che osava in tutti i campi. Nel cinema e nella letteratura e tra i tanti troviamo anche Giorgio Scerbanenco uno scrittore che ha segnato la letteratura gia...
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Se sei vivo spara

Se sei vivo spara



Mangiare, bere e contemplare la propria vittima; non c’è niente di più sensuale

Questo non è il caro e vecchio west. O meglio non è “solo” quello. Ma è un polveroso e ipocrita luogo, perso nella polvere e nelle allucinazioni.
E noi sporchi di polvere e allucinati siamo di fronte a un film sottovalutato, recuperato negli anni novanta e infine omaggiato dal “Festival Di Venezia” (e anche da Tarantino) nella retrospettiva “Spaghetti Western”. Una grande opera che fugge dai canoni classici del genere mettendoci dentro buone dosi di horror, splatter e visioni.
“Se Sei Vivo Spara” film di Giulio Questi del 1967 si gioca da sempre il titolo di “spaghetti-western” più violento della storia, con un approccio disincantato, un po’ intellettuale, togliendo o quasi...

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La polizia accusa: il servizio segreto uccide

La polizia accusa:

il servizio segreto

uccide



Lei è malato di falsa democrazia. Il vostro errore è credere che tutti gli uomini siano uguali, mentre la realtà è ben diversa.

Suoni. Titoli di giornali in sovrimpressione. Efferati e misteriosi omicidi di alti membri delle forze armate sullo sfondo. I primi minuti di “La polizia accusa: il servizio segreto uccide”, sembrano far parte di un film di Elio Petri o di Francesco Rosi. In realtà il film perde col tempo la forza e la bellezza iniziale (da non perdere la scena splatter con schizzi di sangue sull’obiettivo) invischiandosi e impaludandosi in una trama eccessivamente cervellotica.

In ogni caso Sergio Martino merita gli applausi e le lodi per questo film del 1975, che a differenza di altri poliziotteschi, cambia il ruolo ...

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I quattro dell’Apocalisse

I quattro

dell’Apocalisse

Volete farmi diventare una bestia miserabile come voi? Volete distruggere del tutto la mia dignità di essere umano? Ridurmi come voi eh? Uno sputo nella polvere? Un matto, una partoriente, un ubriacone!

“Più che un western è un film di Lucio Fulci” dice Tomas Milian in un’intervista. E non c’è definizione migliore per “I quattro dell’Apocalisse” una pellicola che arriva in extremis in un genere ormai al tramonto. Non prima e nemmeno ultima incursione di Fulci nel polveroso west, ma senza dubbio la più interessante, folle, violenta e discussa.

L’ottima sceneggiatura scritta da Ennio De Concini ed ispirata ai personaggi dei racconti di Francis Brett Harte, dà la possibilità a Fulci di lavorare al meglio delle proprie possibilità...

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Il Cinico, L’Infame, Il Violento

Il Cinico, L’Infame,

Il Violento


-Allora lo hai indovinato chi era l’assassino stavolta? Dovevi essere un gran pistola come commissario! Su vieni che ti do un passaggio!
No Grazie preferisco fare due passi a piedi e prendere una boccata d’aria, anche se in questa città di bauscia l’aria sa solo di polenta

Maurizio Merli, Tomas Milian, John Saxon. In ordine alfabetico. Rispettivamente: Tanzi, Il Cinese e Di Maggio. Chi è il cinico? Chi l’infame? E chi è il violento? Secondo molti l’ordine è Milian, Merli e Saxon, ma secondo il nostro modesto parere, la cosa non è così netta, anzi i ruoli si confondono, si invertono, sotto l’occhio vigile di un grande del genere Umberto Lenzi, che pur seguendo la scia di “Roma A Mano Armata”, riesce a creare una pellicola interessan...

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Milano odia: la polizia non può sparare

Milano odia: la polizia

non può sparare



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Qui sta il genio di Giulio Sacchi. Chi è quel rapitore che si fa consegnare i soldi a casa? Solo io, perché sono un signore!

Un po’ come il protagonista bollato ingiustamente come “cacasotto”, anche il film stesso è finito sotto un’etichetta un po’ errata: “poliziottesco”.
Definizione in parte vera, d’accordo, ma i connotati spingono oltre questa pellicola fino a farla arrivare in territori noir.
Ultra violenza in stile “Arancia Meccanica”, critica alla giustizia inerme e inutile  che spinge le persone ad arrangiarsi da sole. Nichilismo. Giustizialismo. Simpatie per il cattivo di turno, populista e anti-borghese.

“Milano Odia: La Polizia non può sparare” del 1974 per la regia di Umberto Lenzi ha Milano odia: la polizia non può spararequesti e molti alt...

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Roma A Mano Armata

Roma A Mano Armata“Ma io che so’ protetto da Satana cago il piombo capito?”

coming soon

 


Scheda Tecnica

 


Titolo Originale: Roma A Mano Armata
Titoli Alternativi: Aftokratores tou eglimatos, Oi zorikoi (Grecia), Assault with a Deadly Weapon, Brutal Justice (USA), Brigade spéciale (Francia), Die Viper (Germania), Rome Armed to the Teeth (indefinito), The Tough Ones (Olanda), Tough Ones (titolo in inglese)

Anno di Uscita: 1976
Nazione: Italia
Durata: 95′
Regia: Umberto Lenzi
Cast: Maurizio Merli, Tomas Milian, Maria Rosaria Omaggio, Ivan Rassimov, Arthur Kennedy, Giampiero Albertini

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