Poliziotto Sprint

Poliziotto Sprint

 

-Mi hanno detto che qua c’è quarcuno che se sente forte con le machine do’ sta sto manico?
-Sono io!
-C’ho voresti fa con me?
-Sì! Che ce giochiamo?
-Quello che te pare…a machina!
-Quando?
-Ma pure subito se te senti de venirmi appresso!

Più che della proverbiale “boccata d’aria”, qui bisogna parlare di una boccata di gas di scarico, per il caro poliziottesco. Una novità che arriva da una pellicola scattante già nel titolo e nella quale i canoni del genere sono sostituiti da quelli da “action movie”.

Gino Capone sceneggiatore molto attivo nel cinema di genere, scrive una storia per Stelvio Massi con il quale fa coppia anche in altri film, poliziotteschi e non, ispirata alle vicende di Armando Spatafora, poliziotto romano, ex meccanico, che negli anni sessanta diede filo da torcere alla “mala” guidando una Ferrari per le strade della capitale. Ferrari, o regalate alla polizia in quegli anni e usate (qualcuna bene, qualcuna male, dicono le cronache) nella lotta contro la criminalità o, secondo la versione della Polizia di Stato, chieste da Spatafora durante una visita dell’allora prefetto alla Questura di Roma. 
In ogni caso quella usata da Spatafora è proprio la protagonista di questo film, recuperata e rispolverata da un magazzino della polizia e guidata da Marco Palma, interpretato dal solito monumentale Maurizio Merli

Sbilanciando tutto sull’azione va da se che si perdano le caratteristiche principali della malavita e della polizia, che appaiono più umane, più sfumate, quasi romantiche. Il rimando alla criminalità conPoliziotto Sprint un codice d’onore degli anni sessanta, sembra più una scusa per giustificare una struttura più semplice delle parti in causa, lasciando campo libero alle tante scene “on the road”. Tante, tantissime, pure troppe, ma indubbiamente fatte benissimo dal grande Remy Julienne il migliore stuntman dell’epoca, che dalla Francia si porta un po’ di Citroen che incidono, probabilmente, anche sulla caratterizzazione d’oltralpe del cattivo di turno.

Una lista lunghissima d’inseguimenti e di scene grandiose, con tante auto della polizia, quasi a sfregio di altre pellicole più contenute. Passano alla storia la discesa dalla scalinata di “Campo dei Fiori”, da brivido, non fosse altro per il rischio di rovinare la scalinata e i vari salti impossibili a 130 km/h. 

“Poliziotto Sprint” è una sfida tra due uomini, un duello cavalleresco, perché a differenza di altri poliziotteschi, i due protagonisti fondamentalmente si stimano, sparano poco e quel poco è per mano di uomini di contorno. Tanti momenti paradossali, facilità nel compiere determinate azioni (come ad esempio infiltrarsi nella banda criminale) tutti sempre secondari alla voglia di azione di Massi.

Marco Palma, un MPoliziotto Sprinterli senza baffo d’ordinanza, è un poliziotto amante delle auto e grande autista. Famoso per i suoi inseguimenti, non tutti a buon fine, si trova un giorno a dover affrontare la banda del “Nizzardo” o di Jean Paul Dossena, che rapina banche dandosi poi alla fuga in auto per le vie di Roma. Criminale elegante, assolutamente non violento, è un volto noto alle forze dell’ordine e soprattutto al Maresciallo Tagliaferri con il quale in passato ebbe già uno scontro a suon di rombi di motore. 
Tagliaferri non più in pattuglia, una sorta di Spatafora, vede in Palma l’uomo di talento che può catturare il “Nizzardo”. Seguono lunghi allenamenti, consigli, piani per entrare nel giro di Dossena e infine una sfida aperta tra gentiluomini. A prendere poi ulteriori distanze dal genere, ci pensa un finale, per così dire, a sorpresa.

Merli fuori dal personaggio del commissario di ferro è a suo agio nei panni di Palma, un uomo di grande azione che in parte ripropone in “Un Poliziotto Scomodo” sempre di Massi. Tagliaferri interpretato da Giancarlo Sbragia è per noi poco credibile nel ruolo del saggio ed esperto poliziotto, soprattutto per la sua maschera individuale. Angelo Infanti sPoliziotto Sprint’impegna molto nel cercare di dare spessore al “Nizzardo” ci riesce abbastanza bene, quanto basta per creare il contrasto con Palma. Il cast si completa con la presenza del buon Glauco Onorato, un grande comprimario del cinema di genere e con l’inutile personaggio di Francesca, fidanzata di Palma, interpretata da Lilli Carati (in un’intervista disse che non si trovò per nulla bene a lavorare con Merli) che ha l’unico “merito” di far saltare la copertura a Palma. 

Motori rombanti, sgommate, auto distrutte, sulle note del sempre valido Stelvio Cipriani in un film imperdibile per il genere e che per Armando Spatafora avrebbe dovuto contribuire, se fatto bene, a “far ribaltare tra i giovani l’attuale atteggiamento di freddezza nei confronti dei concorsi che invitano ad arruolarsi nella polizia”.

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Poliziotto SprintScheda Tecnica

Titolo Originale: Poliziotto Sprint
Titoli Alternativi: Highway Racer (Internazionale), Highway Racer – vauhtipaholainen veressä (Finlandia), SOS jaguar, opération casse gueule (Francia), Stan’s snabbaste snut!!! (Svezia), Venganza de un policía (Argentina), Volida stin asfalto, assos sto pistoli! (Grecia)
Anno: 1977
Nazione: Italia
Regia: Stelvio Massi
Cast: Maurizio Merli, Angelo Infanti, Giancarlo Sbragia, Glauco Onorato, Lilli Carati, Orazio Orlando
Durata: 

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