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Vampyres


Vampyres

Life is so short. Especially yours…


Anno 2015, Victor Matellano regista horror spagnolo, mette mano a Vampyres aiutato dallo stesso Ramon Larraz, cioè il regista dell’omonimo film del 1974.
Nuove prospettive, mezzi migliorati e l’aiuto di Larraz non bastano però a creare un remake convincente e soprattutto a farci capire cosa ci voglia dire il regista spagnolo.
Probabilmente vuole solo mostrarci quanto abbia apprezzato il Vampyres del 1974, visto che segue la storia originale, ma anche quanto ami il cinema di genere e quanto Jess Franco e Jean Rollin abbiano influenzato il suo lavoro.

E, in effetti, Matellano cerca di stupirci con l’eros, con la filosofia e con una dose abbondante e più esplicita di splatter. Ci mette dentro pure il buon Antonio Mayans e Caroline M...
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Vampyres


Vampyres

Their lips are moist and very, very red!


Il titolo non sarà tra quelli più sorprendenti ma tutto il resto, tutto quello che poi si vede, rende questo film un piccolo e (im)perfetto horror low budget.
Due vampire lesbo si divertono spesso e volentieri, ma a dir la verità non sono proprio delle vampire ortodosse, perché al collo preferiscono le ferite e si buttano sulle vittime come animali feroci, diventando più che altro e per stessa ammissione del regista, della vampire-cannibali.
Dietro a questo gioiellino troviamo José Ramón Larraz, regista catalano, emigrato in Belgio, Francia e infine Inghilterra, dove ha lavorato maggiormente e ottenuto maggiori riscontri.
Qui lo troviamo con uno dei suoi film più criticati all’uscita divenuto però col tempo un cult per gli ap...
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Natale in casa Varriale


Natale in casa


Varriale

Il tragico, dissacrante e divertente Natale in casa Varriale

Sicuramente avete presente la nota pubblicità delle patatine, quella che dice “se non ti lecchi le dita, godi solo a metà”.
Beh ecco guardare un film di Mario Salieri in versione censurata (o commedia sexy come dicono) è la stessa cosa. Va anche detto che le sequenze hard non avrebbero aggiunto molto alla storia, ma sicuramente sarebbero stati momenti interessanti.
A parte questa mancanza “fondamentale”, non posso mettere in dubbio la volontà del regista che come dice la presentazione del film “Porta avanti una radicale reinterpretazione della “commedia sexy all’italiana”, nella rilettura di Mario Salieri le differenze con il passato sono numerose e ai tratti distintivi del genere, fondato ...
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Top Model


Top Model

-So come cavarmela
-Anche se lo sapesse la polizia? E questa volta ti voglio gratis
-Ok…vieni
Manco il tempo di sedersi sul divano di casa che Jessica Moore nel video fa girare la testa, letteralmente, a un gruppo di manichini con cui poi si produce in pose e azioni erotiche. Ai manichini, lo sapete, manca il cazzo altrimenti…
Ma non c’è nemmeno il tempo di aprirsi una birra che la stessa fa sesso (a pagamento) in un magazzino ripresa da una telecamera nascosta per il piacere di alcuni tizi che giocano a poker e stanno a guardare.
Beh…Joe D’Amato va detto inizia in maniera molto esplicita questo suo film del 1988 che dovrebbe e vorrebbe essere il sequel di “Undici giorni, undici notti”, tanto da avere la stessa protagonista, cioè Luciana Ottaviani, aka, Jessica...
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Senza Scrupoli


Senza Scrupoli

Alè, alè bella bigioia
James Senese e Joe Amoruso firmano la colonna sonora. Giulio Albonico cura un’ottima fotografia. Sandra Wey, la protagonista, è sicuramente un bel vedere. Bastasse questo per fare un bel film, saremmo di fronte a un capolavoro. Il problema è che in “Senza Scrupoli” si dimenticano poi di mettere una storia che abbia un minimo senso.

Una signora (Sandra Wey appunto) della borghesia torinese che vive in una villa in collina, rimasta sola a casa, perché il marito è andato allo stadio, viene aggredita in casa da un rapinatore dal forte accento napoletano che si presenta con una mascherina da carnevale. Non contento del bottino, violenta la donna.
Il marito della vittima e pure la polizia, cercano di dissuadere la donna dal denunciare il fatt...
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Delitti

Delitti

E adesso fammi un’espressione dolce! Bene! E adesso facciamo qualche foto sexy
Non so se sia vero ma a quanto dicono qui l’acido urico nel caffè con lo zucchero crea l’acido cianidrico e quindi un veleno capace di uccidere. Dicevo, non so se sia vero, ma è di fatto la cosa più chiara di questo film del 1987 per la regia di Lenzi. Giovanna Lenzi.

Siamo da qualche parte in quegli Stati Uniti che sembrano tanto la periferia di una città italiana (e non c’è dubbio che lo sia) e dopo un festino erotico iniziano a fioccare cadaveri con la formula che citavo all’inizio, utilizzata da un assassino con i guanti.
A indagare ci pensa l’ispettore Sanders (Tony Valente) il tipico sbirro tutto d’un pezzo con i soliti problemi familiari ma con una gran voglia di risolvere la si...

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Un grande amore

Un grande amore

Io penso che voi tutti avete grande problema con sesso. Io è sicura di avere rimedio miracoloso
Più che “Un grande amore”, un gran casino. In vari sensi. In teoria il gran casino, stando alla sceneggiatura scritta dal regista/sceneggiatore/produttore Ninì Grassia, il nostro caro Ninì Grassia, è quello di un concierge di un Grand Hotel che incasina le stanze dei suoi ospiti. Ma questo, credetemi, è il casino meno importante. In secondo luogo ci sarebbe quello, nel senso volgare del termine, in cui tutti scopano con tutti in un’immensa orgia che dura la bellezza di diciannove minuti circa.
A quello cui mi riferisco, io, invece, è il casino di un film che ha già un titolo che non c’entra niente con la storia e soprattutto ha una povertà di mezzi e idee imbarazzan...
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Superchick

Superchick

She’s Much More Than You’ve Ever Had Before!
Di questo film leggerete solo critiche negative. Super…negative. Non sarò io di certo a farvi cambiare idea e a stravolgere il sentimento che la gente prova vedendo questo film, anche perché sinceramente, è davvero brutto. Però, vorrei sottolineare, l’impegno e l’arguzia degli autori e del regista Ed Forsyth che mettono insieme, hostess, film di karate, tette, con una spruzzata di crime.
Insomma, tutto quello che può stuzzicare il palato “fine” di un certo pubblico, soprattutto dell’epoca, cioè gli anni settanta.


Tutto il resto è fatto male, regia, recitazione e l’incerto tentativo di mostrare la protagonista, la “Superchick” del titolo come donna libera, moderna che fa quello che vuole...
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Il succhione

Il succhione

The year’s surprise vampire spoof!
Per una volta mi sento di dire che i titolisti italiani hanno fatto meglio di quelli originali. “Graf Dracula in Oberbayern” o anche “Graf Dracula (beißt jetzt) in Oberbayern” cioè il Conte Dracula in alta Baviera (o morde in…) è il moscissimo titolo di questa commedia tedesca del 1979 che in Italia è conosciuta (si fa per dire) con il titolo de “Il Succhione”. Meraviglioso. Centrato. Con quel briciolo, si fa sempre per dire, di malizia.
Italiani che incidono non solo nel titolo ma anche nella realizzazione con la presenza di Gianni Garko, che è il protagonista e Giacomo Rizzo.

Forse, visto il film, non è esattamente una cosa di cui andare fieri e sicuramente l’allora esordiente regista Carl Schenkel, che poi ha avuto...
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La casa de las mujeres perdidas

La casa de las

mujeres perdidas

A veces vengo en esta solitaria playa desnuda para recibir los primeros rayos del sol
Voglio uscire dal cliché, del cliché, che i film di Franco degli anni ottanta, sono tutti più o meno un concentrato di nudi e scene soft-core.
Oddio, lo sono, non lo metto in dubbio, ma in questo caso lo voglio vedere da un altro punto di vista.
Perché tolta la quantità di nudi e scene che vorrebbero essere hard ma si fermano un poco prima, questo film del 1983 ha (o avrebbe) una trama drammatica interessante.


Certo, come detto, il tutto viaggia con una Lina Romay, non brutta ma in fase calante, che quasi per tutto il film se ne sta nuda o poco vestita a toccarsi o a provocare il povero Antonio Mayans, che sarebbe suo padre, accompagnata da Carmen Carriòn e da Asuc...
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