
Dolce pelle di Angela
Comunque l’ingenuità è una cosa da bambini e tu non sei più una bambina
Il tutto si poggia su Michela Miti, la “Angela” del titolo che vive la parabola dell’ingenua campagnola che scopre la vita grazie a una serie di imprevisti. Un’idea classica, che vede la protagonista passare buona parte della storia nuda e in scene soft core, per la gioia dello spettatore e per quella di Andrea Bianchi, che tutto sommato non dirige nemmeno male, ma che si salva grazie alle fattezze della Miti e delle attrici comprimarie (anche loro notevoli).
Ma a parte la quota “carnazza” e la presenza di ...
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