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Rape Zombie: Lust of the Dead

Rape Zombie:

Lust of the Dead


History’s most powerful leaders’ most dreaded fear was to be unpopular with the opposite sex

Non ci è chiaro se i problemi con il sesso li abbiano i giapponesi o noi che mostriamo molto meno le nostre perversioni. Poi qui si va pure oltre alle perversioni e soprattutto si parte subito in maniera diretta, senza filtri. Una scena di violenza domestica e poi una scena, volutamente assurda (per quanto sia impossibile ironizzare sulla questione), di uno stupro in strada. E ancora altre immagini di violenze e testimonianze con una canzone hard core che ripete “Rape Zombie! Rape Zombie!”.

Pur non essendo conservatori dobbiamo ammettere che Naoyuki Tomomatsu prende una strada dura per questo suo lavoro...

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Hectic Knife

Hectic Knife


Maybe you’re more like me than you think, Hectic, maybe it’s good you didn’t have any kids

Quei film dove tutto è chiaro fin da subito: ci si prende tutti bellamente per il culo. Cioè uno di quei film che a noi piacciono tanto e che non hanno paura di essere brutti da morire.
Greg De Liso e Peter Litvin con la più che casalinga Munrovia Pictures si dividono i compiti, scrivendo, dirigendo e interpretando (Litvin) una storia che parla di un antieroe particolare.

A parte essere un film decisamente troppo lungo, “Hectic Knife” non è una semplice presa in giro del genere ma è anche un’opportunità per De Liso di sperimentare sia a livello registico, che narrativo...

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Piranha 3DD

Piranha 3DD


-Chet, tell me you did not fire our lifeguards and replace them with… strippers.
-Water-certified strippers

La doppia “d” del titolo non indica il sequel o qualche altra diavoleria del 3D. È una cosa più profonda, cioè la misura dei bikini e reggiseni delle protagoniste. Se aggiungiamo che c’è una mucca morta in un lago che scoreggia uova di piranha per poi esplodere che segna l’inizio di questo film, possiamo dire che il contesto è molto chiaro. Vero?

La genesi è molto semplice. John Gulager regista della trilogia di “Feast” riceve un giorno una telefonata in cui gli offrono la regia del sequel “Piranha 3D”. L’obiettivo è uno solo: fare un film divertente...

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Piranha 3D

Piranha 3D


-Check it out, they’re fish with boobies.
-Derrick Jones: Oh, if fish looked like that, I would fuck fish. I would only fuck fish!

“Armi di masturbazione di massa” o dall’originale “weapons of mass…turbation” è la battuta che meglio identifica “Piranha 3D”, che appunto, altro non è, che masturbazione. E lo diciamo con valenza positiva, perché questo film è brutto, assurdo, esagerato e con effetti speciali a volte fatti male. Ma abbiamo la certezza che sia un obiettivo prefissato e ampiamente raggiunto.

A farci pensare tutto ciò, oltre alla storia paradossale, c’è la presenza di Alexandre Aja alla regia, c’è un cameo di Eli Roth (che finisce a pezzi) e quelli di Richard Dreyfuss e Christopher Lloyd...

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Violent Shit: The Movie

Violent Shit:

The Movie


Let the slaughter begin

Si può dire che sia una questione di famiglie. Quella della storia che rimanda direttamente ai “Violent Shit” di Andreas Schnaas e quella del cinema di genere, qui ben rappresentata. Nuclei famigliari dunque nel secondo film di Luigi Pastore che sta a metà tra l’apocrifo e il remake della saga di Schnaas e che può vantare tanti riferimenti e omaggi.

Ci sono le musiche dei Goblin (già presenti in “Come una crisalide” il precedente film di Pastore) e ci sono Fabrizio Capucci, Antonio Tentori e Barbara Magnolfi, senza dimenticare i cammei di Enzo Castellari e Luigi Cozzi che interpretano due divertenti anziani ispettori che criticano duramente i giovani, in quello che sembra un divertente e tagliente doppio senso con il mondo ...

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Der Todesengel

Der Todesengel


She thinks that she can make fun of me. Not with me. Filthy slut. Not with me.

L’angelo della morte, il “Todesengel” del titolo è bionda, ha le tette grosse e ci tiene spesso a farci notare che non porta intimo. Si potrebbero dire tante cose su queste scelte stilistiche, ma siamo nel mondo dell’exploitation, nel sottogenere della sexploitation con sfumature splatter, gore e rape revenge. Quindi non potrebbe essere diverso. Quindi Andreas Bethmann, scrittore, giornalista fanatico di Joe D’Amato e del cinema di genere azzecca ogni scelta.
Alla caratterizzazione del personaggio principale vanno aggiunti abbondanti scene di sesso, che toccano il porno, una realizzazione aberrante e una storia assurda. Brutto che di più non si può “Der Todesengel” ha tutto que...

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Plaga Zombie: Zona Mutante:Revólution Tóxica

Plaga Zombie:

Zona Mutante:

Revólution Tóxica

Arriva un giorno che tutto diventa chiaro. Chiarissimo. Beh, non abbiamo vissuto dal 1997 al 2011 pensando ogni giorno alla causa scatenante di “Plaga Zombie”, ma dobbiamo anche ammettere che i due precedenti film ci avevano messo un po’ di curiosità.
E ora sappiamo tutto, grazie a quello che dovrebbe essere a quanto scrivono sul sito ufficiale, l’ultimo capitolo della saga.
Iniziamo col dire che il numero tre, soffre della totale mancanza dell’effetto sorpresa. Perché vale lo stesso discorso del capitolo del 2001: può essere considerato sia come sequel, che come remake...

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Zombie Ass: The Toilet of the Dead

Zombie Ass:

The Toilet of the Dead


We Are Going to Flush You!

Cessi intasati, scorregge, diarrea, mostri che escono dal culo. Quello che si può definire un film di merda. Noburo Iguchi regista giapponese di culto, fornisce un brillante esempio di parodia splatter, ottimamente realizzata. In “Zonbi Asu”, tradotto in inglese con “Zombie Ass: Toilet of the dead” si toccano punte weird e bad taste non indifferenti. Momenti in cui lo schifo è talmente forte da inorridire anche il più scafato divoratore di film splatter e di b movie.
L’amalgama di tutta questa merda, porta però a un risultato finale convincente, perché questo è un film divertente, folle, che prende in giro il genere pur utilizzando tutti i canoni dello stesso, criticando anche la società giapponese.Zombie Ass: The Toilet of the Dead

Un’ottim...

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Street Trash

Street Trash


If you’ve never seen a melt movie before…. be prepared

Questo è un titolo che in due parole riassume l’essenza dell’intero film. La strada al centro di tutto, con storie spietate di emarginati ed esplosioni di sangue e budella, colorate come un bel graffito.
La sceneggiatura di Roy Frumkes è a dire il vero estremamente semplice. Addirittura banale e troppo assurda anche per un film splatter. Ma lui e il regista James Micheal Muro, famoso direttore della fotografia e spesso braccio destro di James Cameron, sembrano non farci caso. Anzi, sembra che facciano forza proprio su questa storia strampalata, raggiungendo con grande soddisfazione l’apice dell’assurdo nei momenti più splatter...

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Dear God No!

Dear God No!


So…have you ever run across anything unusual in the woods?

L’operazione nostalgia di James Bickert raggiunge punte di ortodossia notevoli. “Dear God No!” è un perfetto film da Grindhouse, che cerca più che omaggiare il tempo che fu, di essere uno degli episodi di quel cinema. E ci riesce bene, mettendo dentro un po’ di tutto, dalla bikexploitation allo splatter, passando per l’horror, la sexploitation, i nazisti e non dimenticandosi le tette. Naturalmente.

Quindi “Dear God No!” del 2011 è proprio un pessimo film, con una produzione low budget e una trama piena di troppe cose. Quindi “Dear God No!” del 2011 è proprio un ottimo b movie, che a parte i graffi alla pellicola in digitale, sembra uscito dagli anni settanta...

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