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L’Etrusco uccide ancora

L’Etrusco uccide ancora

Non vedo l’ora di scendere laggiù fra quelle tombe per sentirmi un po’ vivo

Tuchulcha, il demone dell’oltretomba per Etruschi, un archeologo e un famoso direttore d’orchestra, cioè, un ambiente intellettuale, originale e un po’ misterioso, (vista la presenza degli Etruschi). Primo dei due thriller di Armando Crispino, che ottiene gli stessi buoni e, soprattutto originali risultati con il successivo “Macchie Solari”, seguendo la scia di Dario Argento, anche se, secondo alcuni, lo stesso Argento deve qualcosa a Crispino (soprattutto per questo film).
In ogni caso, bisogna riconoscere a Crispino di sapersi muovere bene dietro la macchina da presa e di saper scegliere anche buoni collaboratori come Erico Menczer alla fotografia e Riz Ortolani alle musiche...

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The Babysitter

The Babysitter

Dream girls can be a nightmare
Se fossi ancora un teenager, eleggerei questo film a uno dei miei preferiti, oltre a fantasticare sulle babysitter sexy (che, intendiamoci, non ho mai avuto).
Purtroppo per me quegli anni sono passati e con grande fatica che cercato di immedesimarmi nel target di questo film. Il regista McG, cioè Joseph McGinty Nichol, noto per i due “Charlie Angel’s”, per “Terminator Salvation” e per diversi videoclip è innanzitutto più vecchio dello scrivente e con la sceneggiatura di Brian Duffield, si è immedesimato ottimamente negli adolescenti, creando un film assurdo e scorreggione quel tanto che basta a far passare 85’ spensierati anche a noi vecchiacci.
Siamo dunque in un thriller/horror con diverse punte comiche, un ritmo incalzan...
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Velvet Buzzsaw

Velvet Buzzsaw

Critique is so limiting and emotionally draining
Ambientazione molto interessante, un super cast e un regista/sceneggiatore premiato e nominato agli Oscar per “Nightcrawler”.
Che cosa potrà mai andare storto? Bella domanda, ma la risposta è: quasi tutto.

“Velvet Buzzsaw”
il cui titolo è riferimento a una band punk in cui suonava uno dei personaggi, rappresentando così la libertà dell’arte (Imdb cita anche che avrebbe a che fare con il cunnilinguo) è un film che fa satira sul mondo dell’arte e sulla commercializzazione della stessa. Un’idea non male alla quale si unisce l’intenzione di svoltare nell’horror. Però il tutto rimane brutalmente abbozzato, lasciando alla bravura degli interpreti le uniche cose degne di nota. Poco sangue. Poco mistero...
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La polizia chiede aiuto

La polizia

chiede aiuto

Voglio vedere il suo corpo
Non è necessario, basta il volto!
Voglio vederlo, voglio vedere come l’hanno conciato! … AHHHHHHH

Il quotidiano “La Stampa” all’epoca scrisse che il titolo doveva essere “Victoria Story Procuratore della Repubblica”, cambiato poi in quello che conosciamo. La nostra fissazione per i titoli in quest’ultimo periodo (sì, partiamo sempre da quelli ultimamente), ci porta a pensare, questa volta, che “La Polizia chiede aiuto”, sia migliore del presunto primo titolo ma che sia purtroppo banale per quanto poi si veda. Banale e a grande rischio di far sottovalutare un film sorprendente, che viaggia abilmente tra il poliziottesco e il giallo in stile Dario Argento.

Alla regia Massimo Dallamano che qui gestisce con maestria i...

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7 sconosciuti a El Royale

7 sconosciuti a

El Royale

All Roads Lead Here

Il pessimo titolo italiano che scimmiotta “The Hateful Eight”, ha in realtà un pregio. Spiega molto, se non tutto, di questo film. Dietro alla macchina da presa e dietro alla macchina da scrivere (naturalmente non era una macchina da scrivere, ma mi piaceva l’assonanza retrò vista l’ambientazione) troviamo Drew Goddard nominato agli Oscar per la sceneggiatura di “The Martian” e apprezzato regista di “The Cabin in the Woods”.

Questa volta Goddard si butta in un thriller/crime che ha molto dell’ultimo lavoro di Tarantino, sia dal punto di vista della storia, sia dal modo di dirigere e ha anche quella punta di ironia caustica che ben conosciamo. Un gioco di riferimenti e ispirazioni che apprezzo ma che porta “Bad Times a...

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Byleth (il demone dell’incesto)

Byleth

(il demone

dell’incesto)

Byleth, il demone dal viso d’angelo, dagli occhi profondi come quelli delle danzatrici sacre”
Byleth, dice Wikipedia, è uno dei re dell’inferno e qui, non ho trovato altre fonti a riguardo, diventa un demone dell’incesto, di cui Mark Damon è un fedele servo fin dall’infanzia.
Mark Damon, lui, volto noto del cinema di genere con un curriculum dignitosissimo è il grande nome di richiamo per questo film di Leopoldo Savona, regista arrivato quasi al termine di una carriera spesa con soddisfazione.
“Byleth” del 1972 avrebbe tutte le possibilità per essere un horror interessante, visto il regista e il cast e visto la stuzzicante tematica (“il demone dell’incesto” è il sottotitolo)...
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Cam

Cam

My rank needs to be better

Pur senza Tokens e in maniera quasi inspiegabile, almeno per me, questo film ha scatenato una serie infinita di blogger che si lanciano in spiegazioni e congetture. “Ecco spiegato il finale”, rassicurano in molti. La spasmodica voglia di decifrare tutto, anche l’indecifrabile. Manco fossimo di fronte a un film di Lynch o di Cronenberg. Sì va bene, “Cam”, ha diversi spunti interessanti, ma stiamo calmi.

Un fatto, questo, che probabilmente ha stupito anche Daniel Goldhaber e Isa Mazzei, rispettivamente regista e sceneggiatrice, entrambi al primo lungometraggio. L’idea nasce da Isa Mazzei ex cam girl che aveva in testa un documentario sull’argomento e quindi sui “Sex Workers”. Ma un film, pensano, può essere un mezzo migliore...

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House of Whipcord

House of Whipcord


This film is dedicated to those who are disturbed by today’s lax moral codes and who eagerly await the return of corporal and capital punishmen

Se uno che si chiama Mark DeSade ti accalappia a una festa ma nega di sapere chi sia DeSade, non è di certo uno di cui fidarsi, soprattutto se poi ti invita subito in campagna a conoscere la famiglia. Ma d’altronde se Ann-Marie non si fosse fidata, non avremmo visto questo horror psicologico inglese del 1974 scritto e diretto da Pete Walker attivo in quegli anni nell’horror e nell’exploitation e sceneggiato da David McGillivray .

“House of Whipcord” è un film che ha diverse ingenuità narrative, un evidente low budget e un titolo, di richiamo, che solo parzialmente rispecchia quanto vediamo...

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House of Flesh Mannequins

House of Flesh

Mannequins


Queste immagini, questo film…non è solo un film

Ho la fortuna di avere tra i miei contatti di Facebook Domiziano Christopharo e sono molto contento, perché ogni suo film è un viaggio mai banale, nel profondo, dove storia e regia sono in perfetto equilibrio.
Una di quelle persone con cui si passerebbe volentieri qualche ora a discutere di cinema e del suo pensiero, probabilmente uscendone disturbati. Ma è un altro discorso.

La cosa eccezionale del regista romano è che già nel suo film d’esordio aveva le idee chiare: criticare la società, smascherare le ipocrisie e sì, colpire duro il pubblico. Questo è l’oltraggioso, il coraggioso, ironico e più che indipendente “House of Flesh Mannequins” del 2009...

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The Night Walker

The Night Walker


Will It Dare You To Dream of Things You’re Ashamed to Admit!

Il pensiero deve essere stato più o meno questo “Ho Barbara Stanwyck e Robert Taylor come protagonisti e Robert Block come sceneggiatore, quindi, risparmierei sui gimnicks”. Beh, naturalmente non sappiamo veramente come siano andate le cose, quello che è certo è che il nostro William Castle, qui rinuncia ai suoi leggendari colpi promozionali a effetto, togliendoci dunque quell’eccentricità che l’ha reso unico.

Oddio, non è l’unica cosa cui il regista americano rinuncia, perché col passare del tempo “rinuncia” a raccontarci una storia elettrizzante, facendo affidamento sulla presenza dei già citati grandi nomi.
Mostri sacri e attori di maniera interpreti di un film dal grande impianto teat...

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