Barb Wire

Barb Wire

Don’t call me babe!

Pamela Anderson che all’epoca aggiungeva Lee al suo cognome, mostra le tette sui titoli di testa e ci consola del fatto che “Barb Wire” anticipi l’attuale e tragica situazione politica statunitense. Siamo nel 2017, la democrazia non esiste più e il paese è sotto la legge marziale. A parte prevedere due guerre civili, possiamo dire che non siamo molto lontani dalla realtà.

E le tette della Anderson, all’apice della carriera, sono anche la migliore cosa di un film d’azione e post-nuke che dopo un inizio convincente, composto da un paio di scene d’azione, una di tortura e un pezzo musicale, si perde in una marea di scemenze. E non ci fa più vedere le tette di Pamela. 

Ispirato all’omonimo fumetto questo film diretto da David Hogan e scritto da Ilene Chaiken e Chuck Pfarrer (le cui carriere hanno avuto sviluppi più interessanti) ha una fotografia satura e dignitosa e un sacco di scene d’azione, alcuni delle quali non male. Hogan però è obbligato (immaginiamo per motivi commerciali e di contratto) a far risaltare in ogni scena la figura della Anderson, quasi alla maniera dei video di Playboy. Bagno nella schiuma compreso. E no, non è un brutto vedere, ma dopo mezz’ora la cosa diventa stucchevole, con la Anderson sempre in vestiti di pelle molto scollati.

A parte ciò, il problema principale di questo film è una storia modesta che via via perde mordente e s’infila in una serie di banalità incredibili, che sublimano con un flashback romantico allucinante. Stroncato da tutti, pubblico e critici, “Barb Wire” può vantare però la vittoria di tre “Razzies” (due dei quali della Anderson) e una nomination, per la miglior scena d’azione agli “Mtv movie awards”. Una serie di attori e attrici che abbiamo visto in serie tv, accompagnano la bella Pamela che ci appare danzante (e come detto mostrando qualcosa) sui titoli di testa.

Lei è Barb Wire nome d’arte di Barbara Topeski ex militare, che dopo essere fuggita dal deserto, ha aperto un bar a Steel Harbor, l’unica città libera della nazione. Mentre la guerra impazza tra una sorta di fazione nazi e i ribelli lei fa la mercenaria salvando e/o uccidendo persone.Un giorno però torna da lei il suo ex, che oltre a riaprire le vecchie ferite del cuore le offre un lavoro fondamentale per il ripristino della democrazia. Così Pamela inizia a combattere sempre nei suoi completini di pelle mostrando sorprendenti doti di astuzia e forza, come i migliori eroi americani.

L’avesse diretto Andy Sidaris, saremmo qui a parlare dell’ennesima divertente trashata d’azione. Invece questo è un lavoro supponente, anche se, ammettiamo che anche nel 2017 vedere Pamela è sempre bello.


Scheda Tecnica

Titolo Originale: Barb Wire
Titoli Alternativi: Бодлива тел (Bulgaria), A Justiceira, Barb Wire – A Justiceira (Brasile), Barb Wire: A bosszúálló angyal (Ungheria), Zyleta (Polonia), Barb Wire: Bela e Perigosa (Portogallo), Не называй меня малышкой (Russia), Barb Wire – Bana bebek deme! (Turchia)
Anno: 1996
Nazione: USA
Regia: David Hogan
Cast: Pamela Anderson Lee, Amir AboulEla, Adriana Alexander, David Andriole, Vanessa Lee Asher, Ron Balicki, Jennifer Banko
Durata: 98
Casa di produzione: Polygram Filmed Entertainment, Propaganda Films, Dark Horse

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