Un bianco vestito per Marialé

Un bianco vestito

per Marialé



Non puoi credere che lei ti ami. Le abbiamo offerto esemplari d’uomo che con l’amore non hanno niente da spartire

Forse una delle morti più grottesche del cinema. Due amanti in un prato. Il marito che li scopre e fa fuoco e poi si spara. Davanti alla figlioletta. L’amante, interpretato da Gianni Dei, totalmente nudo, vola in aria come se fosse stato colpito da un bazooka.

Inizia così “Un bianco vestito per Marialé” di Romano Scavolini più noto per lo splatter “Nightmare” del 1981. Qui nel 1972 è alle prese con un thriller che segue la moda dell’epoca, entrando nel genere gotico e nella scia di Bava/Argento.
Scavolini non è niente male, sia dietro la macchina da presa sia alla fotografia e sebbene le atmosfere non siano di certo innovative riesce a realizzare momenti suggestivi, come l’ambientazione dell’antefatto e in seguito, scene da buon thriller.
Se avesse avuto anche una sceneggiatura decente, avrebbe creato un film davvero ottimo, ma lo script di Remigio Del Grosso e Giuseppe Mangione è piuttosto prevedibile fin dall’inizio.

Sapete come va: se una bambina vede morire padre e madre (e l’amante in maniera rocambolesca) è possibile che cresca con qualcheUn bianco vestito per Marialé problema, vero? Se poi apprendiamo subito che la bambina ormai cresciuta ha sposato un tizio che la tiene segregata in casa, beh…è naturale attendersi qualcosa da uno dei due. Quindi nei primi dieci minuti abbiamo già chiari alcuni possibili sviluppi e tutto diventa chiarissimo quando Mariaelé riesce a invitare a casa sua, di nascosto dal marito, diversi amici.

Lo sviluppo a “la camera chiusa” e i necessari morti ammazzati misteriosamente, sottolineano ancor di più una prevedibilità estrema, salvata solo dalla regia di Scavolini che allestisce feste psichedeliche con persone mascherate, scene di sesso, lavorando con un ottimo cast.
Marialé (interpretata come la madre da Ida Galli, nota anche come Evelyn Stewart) come detto invita a casa sua un nutrito e pittoresco gruppo di amici. Abbiamo Ivan Rassimov, biondo e in fin dei conti buono, la bella Pilar Velàzquez, Ezio Marano, Giancarlo Bonuglia, Shawn Robinson, Edilio Kim e infine Luigi Pistilli sinistro Un bianco vestito per Marialémarito di Marialé e Gengher Gatti, che interpreta un inquietante maggiordomo.

Tutti vogliono visitare l’enorme villa da cima a fondo e trovano in cantina strani abiti d’epoca e pure il vestito bianco indossato dalla mamma di Marialé nel fatale giorno. La cena apre ai momenti psichedelici e soprattutto agli omicidi, ma quando il sangue inizia a circolare, siamo già quasi all’ora di visione e ci siamo sorbiti lunghe scene inutili e dialoghi soporiferi. Questa accelerazione non migliora le cose, ma fa pensare ancor di più al fatto che Scavolini abbia buttato via un’ottima occasione che beneficia anche delle musiche composte da Fiorenzo Carpi e Bruno Nicolai.

 

Scheda Tecnica
Titolo Originale: Un bianco vestito per Marialé
Titoli Alternativi: Exorcisme tragique, Tragisch exorcisme (Belgio), La orgía de la sangre (Spagna), Exorcisme tragique – Les monstres se mettent à table (Francia), Spirits of Death (UK), A White Dress for Marialé (Internazionale)
Anno: 1972
Regia: Romano Scavolini
Cast: Ivan Rassimov, Luigi Pistilli, Pilar Velàzquez, Ezio Marano, Giancarlo Bonuglia, Shawn Robinson, Edilio Kim, Gengher Gatti, Ida Galli
Casa di produzione: KMG Cinema
Durata: 92’

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