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Papaya dei Caraibi

Papaya dei Caraibi

-Sarebbe che tutta la gente qui intorno abitava proprio dove deve sorgere la centrale. Noi abbiamo buttato giù le case e in cambio gli abbiamo dato questo
-E loro hanno accettato?
-Beh, prima hanno protestato e poi…
-Poi niente, praticamente ci hanno costretto

Dritti al punto. Subito. Una ragazza seminuda entra in una capanna sulla spiaggia, taglia una papaya, la strofina addosso e sulle parti intime del suo partner. Fa sesso e lo evira.
Purtroppo non vediamo la scena splatter che avrebbe fatto gridare al capolavoro. Ma pazienza, perché Joe D’Amato inizia in maniera ottima, quello che è considerato il film che dà l’inizio del suo periodo caraibico, al quale seguono, come ben sappiamo altri capolavori ben più noti...

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The Cerimony

The Cerimony

-What kind of kissing is this? Don’t you watch any movies? Mother, what kisses do they give! Like plungers! But you? Don’t you sexualise?
-Oops! Now come on, leave me alone. Let me work now, please…
-Ulysses also had work and Penelope found 300 suitors!

Apertura su un tramonto di quello che poi si scopre essere il mare di Itaca. Un’immagine da cartolina, anche con l’orrenda versione del film che sto guardando, credo rippata da una vhs o giù di lì. Poi, subito dopo una ragazza è impegnata in controluce in un atto di autoerotismo sugli scogli, mentre una voce parla delle sue voglie. E non solo, la voce ci racconta anche di quanto siano semplici (e lussuriosi) gli abitanti di questa bella isola, dove si può evidentemente fare sesso sulla spiaggia. La ragazza intanto continua...

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365 Giorni

365 Giorni

Ti sei persa bambolina?
La segnalazione era illuminata: “Devi guardare “365 Giorni” è di un trash che manco t’immagini”, mi scrive una persona su Facebook.
E grazie a questo e al fatto che le news riportano che questo film è tra i più visti a livello mondiale su “Netflix”, ho deciso di guardarlo. E, in effetti, a livello di trash, ha tutto quello che serve.


Un paio di notizie “istituzionali” innanzitutto, il film è tratto dal primo libro di una trilogia scritta dalla polacca Blanka Lipińska, che ebbe l’idea durante un viaggio in Sicilia e che ha dichiarato di non apprezzare le “Cinquanta Sfumature” sebbene a vedere il film, siamo alle prese con una specie di variante...
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Hard Sensation

Hard Sensation

You’re a virgin? Ok! I’ll fuck you later!

Versione del buon Aristide “il caraibico” Massaccesi, di un rape revenge o semplice scusa per fare un altro pornazzo sotto il sole della Repubblica Dominicana. Vale tutto.
Ma in ogni caso “Hard Sensation”, scritto da George Eastman come Tom Salina, è per me, con i due porno zombi, il migliore episodio di questo periodo di D’Amato.
Certo, “Hard Sensation” ha una tonnellata di scene erotiche e porno che iniziano dopo soli sette minuti con Dirce Funari, Annj Goren e un’amica di queste non accreditata, che si masturbano su un letto, in momenti diversi.
Un aperitivo, insomma, che ci introduce a una storia che, sì, è una scusa per il simpatico Mark Shannon di penetrare in vario modo Annj Goren, Lucia Ramirez e l’...

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Il vizio di famiglia

Il vizio di famiglia

-Oh Susy! E’ la prima volta che faccio l’amore in apnea
-Giacomo…sei il Maiorca della scopata

Le belle famiglie di una volta, borghesi e rispettabili, al centro di un bel film di una volta. Beh, non un capolavoro, ma una semplice commedia erotica, in cui tutto gira bene. Piacevolmente.
Mariano Laurenti è a capo di un super cast collaudato e sicuro, che incredibilmente, in alcuni casi, prende strane nuove.
Ad esempio abbiamo Gigi Ballista ricco industriale paraplegico, che parla con accento veneto e Renzo Montagnani non coglione e coglionato come sempre, ma nel ruolo di un cameriere che si finge gay.
Con loro a parte Roberto Cenci, Enzo Andronico e Gastone Pescucci, altri maschi della pellicola, c’è una batteria di donne di primo piano, sfruttate al meglio dell...

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The Erotic Dreams of Cleopatra

The Erotic Dreams

of Cleopatra

My life was only important, because I always supported Anthony

Cleopatra oggi sarebbe un’influencer di grande successo e fatturerebbe così tanto che Chiara Ferragni sarebbe una poveraccia. Entrata nell’immaginario collettivo tra leggende e ricostruzioni storiche, Cleopatra, vanta un alone di bellezza e seduzione, alla quale, dicono gli storici (tra cui Alberto Angela) va aggiunta una grande dose di intelligenza e di diplomazia.

Tra presentarsi a Giulio Cesare dentro un sacco di canapa, per poi convincerlo della sua bontà e sedurre Marco Antonio, scendendo da una nave seminuda, la regina, forte anche di una morte romantica (forse molto fantasiosa) ha ispirato in lungo e in largo l’arte.
Inutile fare la conta delle opere ispirate a lei e dei film che ...

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The Ribald Tales of Robin Hood

The Ribald Tales

of Robin Hood

His Lusty Men and Bawdy Wenches

Ho vaghi ricordi d’infanzia di quello che oggi scopro essere “When Things Were Rotten”, una serie TV comica di Mel Brooks che parodiava Robin Hood. Per me la figura leggendaria dell’arciere è sempre stata legata a questa serie, più che a quella cazzata con Kevin Kostner o ad altri mille film sull’argomento, compreso quello di Mel Brooks del 1993, che aveva luci e ombre.

Ora devo rivedere i miei riferimenti, perché ho visto questo “The Ribald Tales of Robin Hood”, del 1969, che supera abbondantemente in interesse e serietà tante altre versioni più ricche e famose e, aggiungendo il grande carico di nudi e sesso, posso dire che le supera abbondantemente.
Un film più misterioso del personaggio cui s’ispira e ...

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Rektor på sengekanten

Rektor

på sengekanten

Nessuno può essere felice col matrimonio!

Vorrei iniziare parlando di Birte Tove che ci appare, in maniera molto interessante, nelle prime scene. E Birte Tove, è Birte Tove. Ma permettetemi di dire, innanzitutto, che ho avuto difficoltà a capire questo film, manco fosse di David Lynch.
A parte l’ovvia e furbetta traduzione italiana, “Le svedesi continuavano a ballare…la mazurka a letto”, che cambia nazione (siamo in Danimarca naturalmente) per dare al maschio italico che sognava le svedesi un titolo più succulento, e più simile al primo episodio della serie, rispetto a “Il rettore sul comodino”, cioè la sua traduzione letterale. Ecco, a parte questo dicevo, il terzo capitolo dei “Bedside Films” è un film comico così pieno di situazioni e di ev...

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Frauen im Liebeslager

Frauen im Liebeslager

An inferno of warped women!

Solo uno dei tanti Liebes Lager o Love Camp, cioè quelle prigioni con carcerieri maniaci e carcerate poco vestite. E uno dei tanti Women in Prison, della coppia Erwin C. Dietrich e Jesùs Franco, col primo che scrive storia e sceneggiatura, oltre a produrre e il secondo che si siede dietro la macchina da presa.

Non c’è stranamente Lina Romay e ci troviamo da qualche parte nel Sud o Centro America. Qui, una warden, interpretata da Muriel Montossé rapisce alcune prostitute per tenerle nella sua prigione a uso ricreativo dei ribelli, che quando staccano dalla battaglia si distraggono un po’.

Tra queste c’è anche Angela, la protagonista, interpretata da Ada Tauler, che non è una prostituta e viene rapita in casa appena dopo essers...

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Top Girl

Top Girl

-Mike…quella ragazza è una vera forza della natura. Oh, so bene che tra voi due c’è qualcosa di più di un’amicizia, ma lei dice che in fondo non è niente di importante
-Sì è così
-Eh…dì la verità. È insaziabile!

Alla fine l’idea non è neppure male. Sì, molto vecchia, ma il concetto di sesso e compromessi nel mondo dello spettacolo è un tema interessante, soprattutto se alla regia c’è il grande Joe D’Amato. Solo che siamo ormai negli anni novanta e l’amato Aristide non è più quello dei tempi migliori e se per questo nemmeno il cinema di genere se la passa bene.

Quindi il suo “Top Girl” è uno di quei film da terza serata su canali regionali, pieno di musica fastidiosa e la cui maggior spesa è senza dubbio quella degli esterni a Los Angeles...

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