365 Giorni

365 Giorni

Ti sei persa bambolina?
La segnalazione era illuminata: “Devi guardare “365 Giorni” è di un trash che manco t’immagini”, mi scrive una persona su Facebook.
E grazie a questo e al fatto che le news riportano che questo film è tra i più visti a livello mondiale su “Netflix”, ho deciso di guardarlo. E, in effetti, a livello di trash, ha tutto quello che serve.


Un paio di notizie “istituzionali” innanzitutto, il film è tratto dal primo libro di una trilogia scritta dalla polacca Blanka Lipińska, che ebbe l’idea durante un viaggio in Sicilia e che ha dichiarato di non apprezzare le “Cinquanta Sfumature” sebbene a vedere il film, siamo alle prese con una specie di variante. In un’intervista l’autrice, inoltre, dice che nei suoi libri la donna fa la donna e l’uomo fa l’uomo. Tenetelo a mente.

La regia è affidata a due polacchi Barbara Bialowas Tomasz Mandes, senza grande esperienza (a vedere IMDB ma basta il film stesso per capirlo) e cast polacco, con qualche italiano, in cui spicca il manzo Michele Morrone che dopo diverse apparizioni in Serie TV e film, raggiunge le prime pagine di cronaca grazie a questo ruolo, al pari della controparte femminile, l’algida Anna Maria Sieklucka. Unicamente perché sono belli, di certo non per la bravura. Morrone tra l’altro compone ed esegue alcune tracce della colonna sonora. Ma passa più alla storia perché è manzo.

Scritto ciò, mi tocca occuparmi del film e ricordare dunque tutto ciò che ho visto. E mi fanno male gli occhi e le orecchie. Siccome sono buono, voglio trovare un pregio a “365 Giorni” e devo dire che è un ottimo spot dell’Italia per il turismo dall’estero e in particolare spicca la Sicilia in cui si svolge la maggior parte della storia, ripresa e fotografata in maniera glam ed esclusiva. “365 Giorni” è uno spot anche per il ritorno in grande spolvero del maschio latino, se vi interessa.
Maschio latino al centro di questa storia erotica e crime dove le scene erotiche ricordano i film degli anni settanta in versione censurata, con immagini tagliate alla bell’e meglio e attori che mostrano tutta la finzione. Sì, certo si vedono tette, muscoli e culi ripetutamente, perché qui scopano spesso e ci fanno capire che amano anche il sesso orale, ma sinceramente niente così caldo. E soprattutto di credibile.
Il lato crime invece è rappresentato in prima battuta da Massimo (Michele Morrone) giovane boss (ops…lui si fa chiamare più elegantemente gangster) che eredita l’impero di famiglia dopo l’omicidio del padre (Giovanni Parisi, Gerlando Levante in “Gomorra”, tra le tante cose) che si oppone al trafficking minorile. Massimo più che un mafioso sembra un Fabrizio Corona che ce l’ha fatta e che apprezza Gianluca Vacchi. Palestrato, tatuato, sempre incazzato, con la camicia sbottonata, che ama mettere per affari sconosciuti e per feste e viaggi dove arriva a bordo del suo jet privato o su auto lussuose.

Il meglio però deve ancora venire. Il nostro ferito durante l’omicidio del padre, ha una visione in cui gli appare una sconosciuta che è Laura (Anna Maria Sieklucka). Lei, tra l’altro, anni dopo, si trova in vacanza in Sicilia con amici e un fidanzato buzzurro che è la versione magra di Helsinki de “La Casa di Carta”. Massimo la incontra per caso e invece di corteggiarla la rapisce. Sì, la rapisce e le dà 365 giorni di tempo per innamorarsi di lui. Qui nasce il gioco erotico alla “Cinquanta Sfumature” ma con lui che tiene le redini e lei che invece di fuggire, subisce tutto e patisce la Sindrome di Stoccolma e inizia a giocare. E scopano. Ovunque. Lo fanno tra dialoghi assurdi e una costante colonna sonora eterogenea e fastidiosissima che sentiamo, va a sapere perché, al termine di ogni scambio di battute.

Una regia da reality show, che andrebbe bene per “Uomini e donne” con dinamiche che invece funzionerebbero per la D’Urso ci dona un’abbondanza trash non da poco, unita un’interpretazione che rivaluta, tanto per restare in tema di tronisti, quella di “Troppo Belli”.
La cosa strana, in un periodo storico come questo, è vedere un machismo smisurato, la donna oggetto che subisce spesso. Una cosa che suona quasi come un atto di ribellione.
Questo è un film che si può riassumere con lo slogan di una vecchia pubblicità che diceva “Per l’uomo che non deve chiedere mai”. Anch’io mi sento mi vicino a questa frase. Non avrei mai chiesto di vedere questo film. Me l’hanno suggerito e purtroppo arriveranno anche gli altri due capitoli.

Scheda Tecnica
Titolo originale: 365 dni
Titoli alternativi: 365 Giorni (Italia), 365 Days (Australia, Canada, Ireland, Svezia, UK, USA), 365 Dias (Brasile), 365 дни (Bulgaria), 365 päivää (Finlandia), 365 nap (Ungheria), 365 dager (Norvegia), 365 Dias (Portogallo), 365 дней (Russia), 365 días (Spagna), 365 Gün (Turchia)
Anno: 2020
Nazione: Polonia
Regia: Barbara Bialowas, Tomasz Mandes
Cast: Michele Morrone, Anna Maria Sieklucka, Bronislaw Wroclawski, Otar Saralidze, Magdalena Lamparska, Natasza Urbanska, Grazyna Szapolowska, Tomasz Stockinger, Gianni Parisi
Casa di produzione: Ekipa, Future Space, Next Film
Durata: 114’

One comment to 365 Giorni

  • Rcik  says:

    imbarazzante film per segaioli palestrati, speriamo non ci sia un seguito!

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