Lussuria

Lussuria


Bisognerebbe pensarci bene prima di mettere al mondo dei figli. Specialmente se sono i genitori ad avere bisogno di essere guidati. Spesso sono proprio i genitori che nonostante il passare degli anni non riescono mai a crescere

Alessio si trincera in un mutismo rigoroso. E il padre non sa perché. Chiede a importanti dottori che però dicono soltanto che guarirà.
Ma non sarà che il giovane è un po’ confuso perché papà va nei bordelli, fa sesso con la cognata, si è risposato con una che faceva la prostituta la quale se la spassa con l’autista e con la cognata del marito?
Può essere no? Comunque alla fine ci pensa la zia Marta. E se pensate che questo sia un film della commedia erotica anni settanta, il cui titolo poteva essere tranquillamente “Grazie zia Marta”, vi sbagliate di grosso, perché siamo nel quarto e per fortuna ultimo capitolo “alla Tinto Brass” di Joe D’Amato.

Uscito a stretto giro di tempo con “Voglia di guardare” è anche l’ultimo film erotico di Lilli Carati che poi (purtroppo) finisce nel peggior porno e in una vita molto difficile.

Per quanto riguarda Joe D’Amato gira nella nota Villa Parisi di Frascati e tiene farci sapere che il tutto è ambientato nell’ovvio periodo fascista, piazzando qualche parola di “Faccetta Nera” e qualche sortita anti operai, giusto in un paio di scene, prima di far passare in secondo piano questo aspetto. Cerca una regia raffinata, gioca con le soggettive e ci porta una storia molto esile e soprattutto ripetitiva. Ma va detto che dobbiamo ripeterci anche noi, dicendo che Lilli Carati che si contorce nuda nel letto o che gira in lingerie, alza il livello di gradimento ma è l’unico aspetto positivo di tutto il film.

Tette e culi riempiono il cervello di Alessio (Martin Philips) che reagisce chiudendosi in un drammatico silenzio, immaginandosi vittima delle donne che gli stanno attLussuriaorno. Il papà Roberto (Al Cliver) su consiglio dei dottori lo spedisce in campagna a casa di zia Marta. Una cara vecchina dedita alle preghiere? No certo che no, ma una roboante e libertina Lilli Carati che ama la lingerie e starsene semi nuda in casa. Ben presto arriva anche Caterina una restauratrice ingaggiata per rimettere a posto alcuni stucchi della casa. Lei, la zia, la matrigna, il padre e una festa scatenata in casa, non fanno altro che peggiorare le fobie di Alessio che inizia a dar di matto.

Escludendo le già citate bellezze femmili (oltre a Lilli Carati le meteore Noemie Chelkoff e Ursula Foti) non c’è molto altro da salvare a parte il tentativo di Massaccesi di cercare una regia convincente. Al Cliver nel ruolo del padre è poco credibili e le situazioni che si ripetono alla lunga annoiano.

 

 

LussuriaScheda Tecnica
Titolo originale: Lussuria
Titoli alternativi: Paroxysmos tou pathous (Grecia), Lust, A Lustful Mind (Internazionale)
Anno: 1986
Nazione: Italia
Regia: Joe D’Amato
Cast: Lilli Carati, Al Cliver, Noemie Chelkoff, Ursula Foti, Martin Philips
Casa di produzione: Cinema 80, Filmirage, Golden Hawk
Durata: 83′

 

 

 

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