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I padroni della città

I padroni

della città

-A chi lo devo intestare?
-Eh?
-Di chi è questo cesso?
-Di Luigi…
-Luigi chi?
-Luigi Cerchio

Se dico che è un Fernando Di Leo, più leggero, temo che svilisca un po’ il senso di questo film. Allora forse è meglio dire che “I padroni della città” è un film alla Di Leo, in cui il grande regista inserisce con grande capacità noir, poliziottesco e comicità. “Tragedia e farsa si mescolano” disse d’altronde il regista.
Un’altra cosa però va detta, che siamo lontani dai suoi capolavori e non tutto funziona, ma alla fine “I padroni della città” è un film piacevole, frizzante e sì…divertente.

Produzione italo tedesca con un altro mix di attori eterogeneo e curioso. Andiamo da Jack Palance e Edmund Purdom, per passare ai tedeschi Harry Baer

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Bastardi a mano armata

Bastardi a mano

armata

Fate quello che vi dico io e finirà tutto presto

L’interessante sfacciataggine che hanno diversi giovani registi di genere nell’andare a toccare mostri sacri del nostro cinema raggiunge un altro punto. E ci fa piacere.
Questa volta è Gabriele Albanesi già apprezzato su queste paginacce per “Ubaldo Terzani Horror Show” e “Il bosco fuori” che lascia il genere horror per entrare nel noir. E soprattutto nella scia del maestro Fernando Di Leo.
Non è facile confrontarsi con uno dei più grandi registi italiani di genere ma Albanesi, sembra non aver paura e si getta con grande impegno in una storia che in parte ricorda “Vacanze per un massacro” che sì, non è l’esempio migliore del cinema di Di Leo, ma siamo sempre nei territori amati dal grande regista e ...

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Il poliziotto è marcio

Il poliziotto è marcio


COSTAVA 400.000 mensili allo Stato e 50000.000 all'”Organizzazione”

Finita da poco la trilogia del “milieu”, il buon Fernando Di Leo non sembra aver perso la migliore vena artistica e ci regala un film strano e soprattutto difficile da etichettare. Non è un poliziesco, non è un poliziottesco, potrebbe essere un noir, ma più semplicemente è un film di un molto ispirato Fernando Di Leo.

“Il poliziotto è marcio” nasconde dietro a un titolo più che sintetico una storia diversa, dal significato molto forte. Di poliziotti corrotti ne abbiamo già visti parecchi ma bilanciati da personaggi positivi, qui invece c’è un certo Malacarne (nome forse non casuale) che è l’antieroe protagonista e soprattutto non si pente delle sue scelte.

Una storia tutta ...

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Gli Amici Di Nick Hezard

Gli Amici

di Nick Hezard

Attenti amici miei il difficile non era fargliela ma farglielo credere

Abbiamo sempre avuto il sospetto che Di Leo mettesse le mani avanti ogni volta che si rendeva conto di aver realizzato una pellicola non riuscita al cento per cento. È stato così con “Avere Vent’anni”, con “Colpo in Canna” e pure con questo film, dal quale l’autore della trilogia del “Milieu” si smarca dicendo che si è reso conto d’aver dato la parte principale all’attore sbagliato.
Anche se il fatto di prendere le distanze a cose fatte non gli rende onore, bisogna dire che il grande Di Leo di cinema ne capisce e ha perfettamente ragione.
Con le migliori intenzioni e con qualche tocco registico, tra i quali un inutile uso dello “split screen”, Di Leo si butta nell...

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Vacanze per un massacro

Vacanze per

un massacro

-Che cosa ha fatto a Paola?
-Le ho fatto quello che lei hai fatto tu. Non come hai fatto tu. Noi abbiamo fatto l’amore

Mario Gariazzo del quale abbiamo parlato per “Incontri Ravvicinati di un certo tipo”, scrive un soggetto. Per qualche motivo la produzione non lo vuole come regista e gli preferisce un ormai appassito, ma sempre di richiamo, Fernando Di Leo.
Così un po’ per colpa di una storia che non ha mordente e un po’ per colpa di un regista a corto di idee, ci si para davanti questo thriller del 1980, che crea situazioni piuttosto prevedibili e che ha un cast che non s’impegna più di tanto.
L’idea di base però non è male, rovinata da un sacco di scene inutili, a volte riempite nientemeno che con il commento sonoro di “Milano Calibro 9”

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I Ragazzi del massacro

I ragazzi

del massacro



Devi capire in un caso come questo cosa significa non fare la spia. Significa rassegnarti a stare con i cattivi. Rinunciare a stare con i buoni. Assistere al massacro della tua maestra. Rassegnarti ad essere picchiato. E soltanto perchè tu non vuoi fare la spia…
I romanzi di Scerbanenco hanno un qualcosa di particolare. Sembrano scritti appositamente per il cinema. Leggendoli appaiono davanti agli occhi le scene, come se fosse un film.
Il nostro personaggio preferito è Duca Lamberti, un investigatore rude, un uomo dal passato burrascoso. Ex medico, condannato per eutanasia, diventa in seguito un fedele aiutante non ufficiale, della polizia.
 
L’immaginazione ha creato un certo numero di “Duca Lamberti”, ma il primo che ne ha fatto una figura in carne ed o...
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Colpo in Canna

Colpo in Canna 



-E cosa stai facendo?
-Mi levo tutte cose…facciamo…facciamo…
(Jimmy il Fenomeno e Ursula Andress)

Se diciamo Fernando Di Leo, Ursula Andress, Marc Porel, Woody Strode, musiche di Luis Enriquez Bacalov e poi diciamo anche Lino Banfi, Carla Brait, Isabella Biagini e Jimmy Il Fenomeno, sicuramente penserete che stiamo parlando di due film diversi. E invece no. 

Il film è uno solo ed è “Colpo in Canna”, un poliziesco/noir di Fernando Di Leo, che unisce una marea di attori di due emisferi differenti. Deludendo. Deludendo molto, a dire il vero, sprecando un cast più che buono e un’idea di fondo niente male. Due cose però sono da salvare: Ursula Andress, sempre bellissima e un’idea di donna vincente che rivedremo molto simile in “Jackie Brown” di Ta...
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La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori

La città sconvolta:

caccia spietata

ai rapitori



-Ma allora mi spieghi dei soldi che se ne fanno? Se lei dice che sono segnati e si rintracciano, il più delle volte si ritrovano!”
-E si perchè chi esegue il rapimento sono dei bassi manovali! Hai capì? Chi l’organizza invece è gente che sta su, ben organizzata che arriva dove vuole arrivare. Quelli i miliardi di Filippini, dalla Svizzera ritornano in Italia belli puliti, puliti, come l’abito di una sposa. E magari nella stessa impresa di Filippini! Senza che lui lo sappia!

Come dice un’espressione latina, “mors tua vita mea”, cioè la tua morte è la mia vittoria. Suona pesante e pure un po’ cinico, ma va bene se mettiamo a confronto la vita e il cinema...

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Uomini si nasce poliziotti si muore

Uomini si nasce

poliziotti si muore



Voi due poi mi piacete sempre meno. Anche per voi non è in discussione la vostra efficienza, ma non è molto divertente che ogni volta che uscite per servizio dobbiate tornare lasciandovi dietro due o tre cadaveri più o meno sfracellati.
Ruggero Deodato si fa una passeggiata nel poliziottesco e naturalmente non può starsene tranquillo, ma deve cercare una sua personale strada. Così arrivano sanguinosi crimini, sanguinose prese di posizione della polizia, un po’ di ironia, due eroi che anticipano “Starsky & Hutch” e a ben vedere opinioni su femminismo e giustizia. E di contorno un’ottima colonna sonora e il solito  “anti-animalisimo” che questa volta colpisce un cane-guida.
“Uomini si nasce poliziotti si muore” è un originale...
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Il Boss

Il Boss

– Da quanto tempo sei con me?
-Quindici Anni
-E’ un mucchio di tempo e ne abbiamo passate insieme, ma non ti parlei di questo se non avessi bisogno di un favore. Io te ne ho fatti!
-Don Giuseppe, voi mi avete fatto quello che sono oggi
-Ti ho preso con me e fici di te un uomo, gli arruolamenti erano chiusi ma io ti fici entrare lo stesso nella famigghia, ti ho sempre mandato avanti e ora vieni solo dopo di Maione, ma nel mio cuore sei alla pari di Maione.-

Una Palermo notturna, oscura, una trama veloce e un nucleo di persone arriviste, pronte a tradirsi. Non c’è male, affatto.
Di Leo chiude meravigliosamente con questo film la sua storica e perfetta trilogia del “Milieu”  (Milano Calibro 9, La Mala Ordina), spostandosi dalla Lombardia alla Sicilia, precisamente a Pal...

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