Valentina

Valentina

Le emozioni risvegliano i sensi sopiti…non lo sai?

Precisiamo che chi scrive su questo sito è sempre stato anti-berlusconiano ma al Caimano va riconosciuta una certa vision nel mondo della comunicazione (ok, aiutato da vari amici…). Oh, non parliamo del fatto che aveva intuito le potenzialità della TV commerciale, o almeno, non siamo a così alti livelli perché noi ci riferiamo al fatto che aveva capito che più tette ed erotismo metti, più successo hai.

Gli esempi sono tanti e ancora oggi Mediaset la butta spesso su questo punto tra Veline e trasmissioni ammiccanti. Fra i tanti non possiamo però dimenticare la serie “Valentina”, composta da una stagione sola di tredici episodi di venticinque minuti circa. L’idea è geniale. Trasformare in carne e ossa il conturbante personaggio creato da Guido Crepax. Valentina Rosselli la fotografa protagonista di avventure erotiche, feticiste e molto oniriche. Un personaggio famosissimo e amatissimo da anni. Perfetto per acchiappare un interessato pubblico maschile.

Così la “Silvio Berlusconi Communication” confluita poi in “Mediaset”, con partner francesi e catalani (esterni girati oltre che a Roma e Milano a Parigi, Barcellona e nella campagna francese) si lancia in questo progetto che esordisce su “Italia 1” il 1° Settembre 1989. La sceneggiatura è opera di Gianfranco Manfredi e GianfrancoValentina Giagni e la regia è dello stesso Giagni e Giandomenico Curi.
Tre persone che, con tutto il rispetto, come mostrano i risultati, non avevano le capacità di maneggiare un personaggio pieno di aspettative e che per esigenze televisive perde molto del suo erotismo.

La protagonista è Demetra Hampton, fotomodella all’epoca sconosciuta al grande pubblico che pare sia stata ingaggiata in sostituzione di un’altra attrice, una certa Heidi (così dice un articolo dell’epoca de “La Stampa”).
Demetra Hampton lanciata da questa serie ha però un viso troppo grossolano rispetto alla Valentina di Crepax e non basta un taglio a caschetto per ricreare l’originale.
Lo scivolone sull’attrice protagonista è grave e abbatte di suo la credibilità di tutta la serie, che ha una sceneggiatura debole, una regia piatta e un montaggio più che amatoriale. Il tutto è ulteriormente appiattito dall’onnipresente musica che ci sottolinea che sta per arrivare un momento di pathos o che accompagna lo svolgimento dei fatti prendendo anche brani da artisti come Simply Red, Art of Noise, Culture Club e UB40, che nulla c’entrano con il tema della serie.
Poi certo, a guardarla oggi, c’è quella fastidiosa aurea anni 80 che ammorba tutta la serie ma come farne una colpa a parte il distacco dall’originale? Siamo nel 1989 e Valentina è una fotografa di moda.

L’avessero chiamata “Giuseppina” o “Le avventure di Susanna”, saremmo qui a parlare di una serie 80’s sexy e leggera, così però, il confronto è inevitabile e la “Valentina” Valentinadella TV ne esce male, restando lontana dal raffinato e oscuro personaggio di Crepax.
I tredici episodi vagano tra il thriller, il mistero e il giallo, toccando addirittura in un episodio la fantascienza (pensate un po’!) e chiudendo con gli ultimi due in cui si nota una vaga comicità (!).
Tutta la serie cerca di seguire in parte le atmosfere oniriche che il personaggio originale pretende, ma con scarsissimi risultati. Temi centrali che oltre a ricordare solo vagamente il lavoro di Crepax, sono sviluppati male e soprattutto chiusi velocemente con finali troppo assurdi.

Demetra Hampton è davvero bellissima e nel primo episodio mostra (quasi) tutto il mostrabile per poi spogliarsi molto meno nel resto della serie. Qualche scena soft-core, lingerie, seno e lato b in mostra, ma in quantità minore rispetto a quanto ci si aspetterebbe da “Valentina”.
A sopperire a questa mancanza di carne al vento, ci pensano spesso le co-protagoniste come ad esempio nel terzo episodio “Valentina non riposa” in cui una ragazza che viene rapita passa tutto il tempo con una camicia più che sbottonata, senza un vero perché.Valentina

Qualche momento interessante comunque c’è. La quinta puntata “Jack ama Lulù” con Kim Rossi Stuart che rimanda a Jack Lo Squartatore o la successiva “Farfalle” in cui Valentina finisce in un castello abitato da una specie di vampiro. Ma come detto la storia viene sempre buttata via da un finale banale.

Il cast che accompagna Demetra Hampton è composto da attori in rampa di lancio, come il già citato Kim Rossi Stuart, Sabrina Ferilli o da esperti come Antonello Fassari e Russel Case. Quest’ultimi due interpretano Checco, un collega di Valentina e Philip una sorta di fidanzato di Valentina che di mestiere fa il critico d’arte.
Stroncato dalla critica dell’epoca, oggi mostra ancora di più tutti i suoi limiti. Ma vale il concetto espresso per altri lavori dell’epoca: vederlo a quattordici anni è tutta un’altra cosa.

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