L’ultimo cacciatore

L’ultimo cacciatore

È finita, non usciremo vivi da quest’inferno. È finita per noi

E va bene siamo alle solite. Il cinema di genere italiano prende a piene mani dai successi del momento: “Apocalypse Now” e “The Hunter”. Così ci aspetta la visione di una declinazione trash, antistorica e pure un po’ blasfema, di un filone che ha messo sotto la lente d’ingrandimento uno dei più imbarazzanti momenti della storia moderna degli USA.
E quindi sappiamo cosa aspettarci. In effetti, è, almeno in parte, quello che vediamo, perché è chiaro fin dal titolo che il buon Antonio Margheriti è in Vietnam (almeno dal punto di vista dell’ambientazione, perché in realtà siamo alle Filippine) per darci uno spaghetti-Vietnam che però a sorpresa si rivela, essere un film dignitosissimo. Non inorridite, dignitosissimo per il genere nel senso che il nostro si fa perdonare il plagio e il low-budget con una serie infinita di scene d’azione, sparatorie, esplosioni e sangue. Così se già conosciamo più meno l’evoluzione della storia, se non altro non ci annoiamo. E funziona.
Margheriti comunque dietro alla macchina da presa non se l’è mai cavata male e la sua regia è più che mai adeguata alla storia. Altro punto di forza è un cast esperto e affidabile (anche se poteva il protagonista David Warbeck, poteva fare di più).
1973, periferia di Saigon, il capitano Morris (David Warbeck) e i suoi uomini Steve e Walsh, sono in bordello. Il primo ubriaco e in preda a una crisi si suicida. Morris decide così di partire per una missione difficilissima, trovare cioè una stazione radio segreta che trasmette messaggi per demoralizzare gli americani. Con lui un manipolo di uomini e la reporter Jane Foster (Tisa Farrow), spesso al centro dei desideri dei militari incontrati nel tragitto, tra i quali troviamo il gruppo capitanato dall’inflessibile e sempre un po’ stronzo John Steiner.
Finale a sorpresa forse non pacifista come gli originali ma sorprendente per il nostro protagonista Harry.
Scheda Tecnica
Titolo originale: L’ultimo cacciatore
Titoli alternativi: Junglebrigaden (Danimarca), Viidakkoverilöyly (Finlandia), Héros d’apocalypse (Francia), O teleftaios kynigos (Grecia), O Último Herói do Apocalipse (Portogallo), El último cazador (Spagna), Djungelmassakern (Svezia), Son avci (Turchia), Hunter of the Apocalypse (UK), The Last Hunter (USA), Jäger der Apokalypse (Germania), Pakao Vijetnama (Yugoslavia)
Anno: 1980
Nazione: Italia
Regia: Antonio Margheriti
Cast: David Warbeck, Tisa Farrow, Tony King, John Steiner, Bobby Rhodes, Margie Newton
Casa di produzione: Flora Film, Gico Cinematografica S.r.l.
Durata: 92’

 

 

 

 

 

E i giornalisti scrissero che

Margheriti/Dawson strizza l’occhio anche per il titolo, al Cacciatore di Cimino e confeziona, con effetti spettacolari disinvolti rimbombanti e grezzi, un filn sulla guerra nel Vietnam, poco credibile, grondante orrori ed efferatezza, ma proprio per questo non privo d’una sua facile presa sul pubblico.
(La Stampa – 24 Agosto 1980)

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