Queen of Blood

Queen of Blood

HIDEOUS BEYOND BELIEF… with an INHUMAN CRAVING

“Maestro, c’è vita nell’universo?”. “Mah, giusto un po’ il sabato sera”, diceva Maestro Guzzanti nei panni di Quelo. Ed è la stessa domanda che si fanno i terrestri in questo film del 1966, secondo cui, nel 1990 abbiamo già conquistato da venti anni la luna, possiamo andare e tornare come ci piace e velocemente, ma, con grande delusione non c’è nulla da fare lassù e nessuno con cui parlare. Però, un giorno arriva un messaggio dallo spazio profondo, gli alieni ci vogliono conoscere, vogliono venire sulla Terra.
Solo che gli si rompe l’astronave all’uscita Marte. E noi, per venirgli incontro, tipo l’ACI, ce ne andiamo sulla Luna, pronti poi per il pianeta Rosso.

Incipit interessantissimo per uno sci-fi low budget che per darsi un tono serio prende footage, secondo quanto riportano diverse fonti, da due film russi: “Mechte navstrechu” del 1963 e “Nebo zovyot” del 1959, entrambi di Mikhail Karzhukov, affiancandoli a lampade colorate, fumogeni, ventilatori e buffe tute spaziali.
Alla regia c’è Curtis Harrigton, abile regista low budget di horror e sci-fi passato poi alle serie TV (“Wonder Woman”, “Baretta”, “Dinasty” e molto altro.) e c’è pure Roger Corman come produttore esecutivo non accreditato. E c’è soprattutto un ottimo cast con John Saxon, Basil Rathbone, Judi Meredith e Dennis Hopper.
La storia dopo un frizzante inizio in un laboratorio hi-tec e in una città del futuro, rallenta tantissimo, portandoci in lunghi dialoghi e noiosi piani per far sì che i nostri compiano la missione. Solo al quarantasettesimo minuto iniziamo a vedere un po’ di movimento che pian piano svela il nucleo centrale della trama.

Dicevamo, il terrestre va a recuperare l’alieno su Marte. Ne recupera uno, una donna, col viso verde (interpretata dalla cecoslovacca Florence Marly che ebbe un po’ di fama nel dopoguerra prima di essere messa per errore nella lista dei “Comunisti”) silenziosa apatica e per nulla affamata. Ma con un titolo così chiaro, di che avrà mai fame? E sì, ecco il pericolo alieno che mette a rischio l’umanità, innanzitutto spargendo il terrore sull’astronave che l’ha recuperata. Tipo Alien, insomma, ma sicuramente più avvenente.
“Queen of Blood” è alla fine un simpatico sci-fi, con tutti quegli arnesi buffi tipici dei low-budget. Un film che riesce a sbagliare sia la previsione dello sbarco sulla Luna che la previsione futura del mondo. Per Harrigton nel 1990 avevamo conquistato la Luna, noi invece ci limitavamo a ballare la Lambada e a gioire per i gol di Schillaci.

 

 

Scheda Tecnica
Titolo originale: Queen of Blood
Titoli alternativi: La reina del planeta sangriento (Messico), Królowa krwi (Polonia), Кровавая королева (URSS), Planeta sangriento (Spagna), Blodets drottning (Svezia), Flight to a Far Planet, Space Vampires, Planet of Blood, Planet of Terror, Planet of Vampires, The Green Woman (Working titles)
Nazione: USA
Anno: 1966
Regia: Curtis Harrington
Cast: John Saxon, Basil Rathbone, Judi Meredith, Dennis Hopper, Florence Marly
Casa di produzione: Cinema West Productions
Durata: 78’

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