Demenziali tagged posts

Come Play with Me

Come Play with Me



Entertainingly funny and blushingly saucy

Incroci di personaggi bizzarri, con idee bizzarre, portano a risultati incredibili. Due i principali protagonisti di questa storia. Il primo si chiama George Harrison Marks e scrive all’inizio degli anni settanta la sceneggiatura di questo film, che finisce nel dimenticatoio.  Il britannico Marks è davvero un tipo particolare. Fotografo glamour, uno dei primi a fregiarsi del titolo e regista di film in 8 mm. Le sue pellicole e le foto sexy spesso con Pamela Green come protagonista, lo rendono famoso e apprezzato ma gli creano anche diversi problemi con la censura e addirittura con la legge.

Gli anni settanta non iniziano bene per Marks, tanti problemi con la legge, l’alcolismo, una bancarotta e poi l’avvicinamento al mondo d...

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Ultra Flesh

Ultra Flesh



The populations of all countries were being decimated; and the culprit? No one seemed to know. It wasn’t famine or disease, and it wasn’t war.

Che un film porno del 1980 preveda nei titoli di testa una crisi che colpirà il mondo negli anni a venire, sbagliando solo di un decennio, è una cosa che da un lato ci inquieta e dall’altro ci sorprende. O meglio, ci stupisce. Tanto quanto il film stesso. Perché “Ultra Flesh” è un capolavoro del genere, capace di prendere in giro i film di fantascienza e lo stesso genere hard e soprattutto di ironizzare sulla situazione politica internazionale dell’epoca, sui due blocchi e in particolar modo sulla figura di un dittatore sud americano.
Naturalmente la sceneggiatura è semplicissima, ma il regista Svetl
Ultra Fleshana condisce le tante ...

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Bath-man dal pianeta Eros

Bath-man dal

pianeta Eros

 Stravaganza della regia che ha voluto mettere anche il pianeta Eros. Quello di spalle è un mitomane. Quello con la faccia dipinta è Elios, un robot imbecille

Bathman con l’“h”, perché i diritti sono una cosa seria, ma fino a un certo punto, scende giù da una collinetta con una “Saltafoss” per risalire poi dall’altra parte. Ma non ci riesce. Deve scendere e spingere. E’ solo il grande inizio di un film porno ultra trash che ha fatto la storia, perché è il primo porno comico italiano.
Antonio D’Agostino famoso regista hard degli anni ottanta dirige nel 1982 quest’insana parodia comica di Batman, che non si eleva dal porno amatoriale, sia per u
623-bathmandalpianetaeros3na realizzazione più che casalinga, sia per gli attori.  L’italianissimo Mark Shanon che ab...

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Outer Touch

Outer Touch



The only way to get through thirty years of marriage is thirty years of drugs

Strani incroci nella Gran Bretagna di fine anni settanta. Norman J.Warren apprezzato regista horror inglese passa allo sci-fi. E non lo sci-fi normale, no, uno sci-fi sexy che parodia i film in voga in quegli anni e i B Movies degli anni cinquanta, prendendo cose da due pellicole inglesi “Fire Maiden From Outer Space” e “Devil Girl From Girl”. E non solo perché si possono scorgere due personaggi alla “Rocky Horror Show”.

Strani incroci anche nella trama, perché un’astronave di alieni di una razza femminile atterra nella campagna inglese in un posto dove c’è uno strano miscuglio di terrestri...

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13 Frightened Girls!

13 Frightened

Girls!



The big fright! The eerie sight!

Senza fantasmi o piani diabolici ci divertiamo meno. E ancor meno se siamo alle prese con una storia da teenager, che può quasi sembrare un film della Disney. Ma dobbiamo dire e lo sottolineiamo più volte, che William Castle mostra anche in questo caso di essere un grande regista.
“13 Frightened Girls!” così intitolato per evidenti motivi commerciali (vedi “13 Ghosts”) è una pellicola a colori tra la parodia dei film di spionaggio, il thriller e la commedia adolescenziale.

Noto anche come “Candy Web” ha diverse versioni, tutte visibili nel bel DVD di “The William Castle Film Collection”, a seconda del mercato cui era destinato...

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Bikini time machine

Bikini time machine




 

Il caro Fred Olen Ray sa bene come si fa. Musica surf in apertura e poi via. Due donne iniziano a baciarsi a spogliarsi e danno vita a una lunghissima scena soft-core tra tette al silicone, gemiti e soddisfazione di entrambe. Ecco il nucleo centrale del film.

Non c’è da lamentarsi perché il genere “Bikini” di Fred Olen Ray è semplicemente questo e la “time machine” del titolo è solo un oggetto inutile che crea collegamenti tra una scena soft-core e l’altra. Ci dispiace deludere gli appassionati di “sci-fi”, perché oggettivamente l’idea di un viaggio nel tempo erotico non è male, ma qui non c’è davvero nulla di fantascientifico e purtroppo rispetto ad altri film del genere, serpeggia una certa noia e una grande inutilità globale. Bikini time machine

Dopo la scena iniziale, ambi...

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Cockneys vs Zombies

Cockneys vs Zombies



-Those things are vampires! We need crucifixes, garlic, silver, holy water, and Christopher Lee!
-No, you soppy tart, those things are fucking zombies!

Per anni sbeffeggiato e considerato indegno, il cockney, inteso sia come dialetto che come abitante dell’East End, ottiene la sua rivalutazione e idiventa in questi anni di moda. Anche lo zombie non ha sempre vissuto grandi momenti, mentre ora spopola sul piccolo e grande schermo e non passa periodo che qualcuno non faccia qualcosa sul tema.
Due cose più che cool s’incontrano nel 2012 in questo film inglese, per l’esattezza londinese, per la precisione dell’East End. Idea vincente.
Diretto da Matthias Hoene poliedrico e multiculturale regista tedesco che ha vissuto a Singapore, all’ombra del muro di Berlino e...

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Eillieon Bikini

Eillieon Bikini



-I need your sperm
-I know, as soon we report to a government office about our marriage, I can sleep with you.

Un ragazzo salva una ragazza da un’aggressione, la porta a casa ma lei è in realtà un cattivissimo alieno che vuole il suo sperma.
Sembra il titolo ideale per un numero di “Cronaca Vera”, di “Weekly World News” o di qualche altro tabloid, invece è l’incipit di un film coreano (tradotto in “Invasion Of Bikini Alien”) del 2011 diretto dall’interessante regista Young-doo Oh.
Il cinema orientale non si smentisce mai e si dimostra ancora una volta più interessante di quello del resto del mondo perché questa pellicola è uno dei tanti, piccoli, esempi che insegna pure come non sempre grandi risorse, grandi effetti speciali, siano necessarie per far...

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A los cirujanos se les va la mano

A los cirujanos

se les

va la mano

-Bien sacate la bombacha que te voy a afeitar
-¿Pero, para que?
-¿Como no sabes que la ropa interior te corta la respiration?


Lo snobismo italiano di chi ha dominato il mondo con il cinema di genere, ci porta a guardare con sospetto qualsiasi pellicola che si rifaccia in qualche modo a uno dei nostri generi.
Prendiamo ad esempio la commedia erotica. Ogni volta che ci troviamo di fronte a una produzione non italiana, ci viene automatico fare paragoni e tirare fuori il fatto che noi avevamo la Fenech, Banfi, Vitali e una serie di impareggiabili caratteristi. Gli altri no.
Tutto vero, è storia ma questa perfezione ci porta a goderci meno film che meritano rispetto, come nel caso di questo “A los cirujanos se les va la mano”.

L’argentino Hugo So...

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Self Service Girls

Self Service Girls

They can be very, very, friendly!

Fare un film, senza fare un film. Specialità dei bravi registi dell’exploitation. E in questa lista di gran furbacchioni (e paraculi), trova sicuramente posto lo svizzero Erwin C.Dietrich.
Quindi potete immaginare già, di che tipo di pellicola stiamo parlando: un collage di scene che mostrano tette, vagine e che puntano senza ipocrisie al softcore.

Il colpo di genio di Dietrich è dare al contenuto una sfacciata confezione che non ha alcun ritegno. Ci prende in giro, palesemente, perché “Madchen, die sich (selbst) bedienen” (titolo originale traducibile in “Le ragazze che (si) aiutano”) ha come filo conduttore un ragazzo che entra in un porno shop e guarda, pagando in monetine, diversi filmetti hard-core.

Sette brevi ske...

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