Bride of the monster

Bride Of The Monster

It’ll make your skin crawl!

Sottovalutato, quasi ignorato, rivalutato molti anni dopo. Parliamo di Ed Wood? No, parliamo del suo “Bride Of The Monster”, ingiustamente meno celebrato del grande “Plan 9 From Outer Space”.

Questo film del 1955 ha una grande dignità, artigianale ben s’intenda, che ne fa un capitolo fondamentale per chi vuole addentrarsi nella carriera del buon Ed Wood e nel cinema horror/sci-fi degli anni cinquanta. Brutto quanto basta come sempre, ha come tutti i suoi film, un suo preciso e chiarissimo messaggio, che questa volta è che giocare con gli atomi può essere molto pericoloso.

A dire il vero però il monito in questo caso è voluto dal produttore David E.McCoy, produttore non cinematografico ma di carne,l’unico che accetta di finanziare il progetto, in cambio però dell’inserimento della morale anti-nucleare, di un’esplosione finale e del ruolo dell’eroe per il figlio Tony. La storia di questo film inizia nel 1948, quando Alex Gordon sceneggiatore e soprattutto produttore divenuto famoso negli anni cinquanta per “Day The World Ended” del 1955 e per “The She Creature” del 1956, scrive per il suo amico Bela Lugosi una storia intitolata “The Atomic Monster”. Cerca di vendere agli Studios la storia, non ci riesce e nel 1953 la regala a un altro fan e amico di Bela Lugosi, il nostro Ed Wood. Furbo come al solito Ed cerca di raccimolare soldi dando le parti a persone che pensa che potrebbero finanziare il suo progetto. Tra queste c’è Loretta King che dovrebbe avere 60.000 dollari, che in realtà non ha e che soffia il posto di protagonista femminile a Dolores Fuller, la famosa fidanzata del regista. Loretta King tra l’altro, pare non assumesse mai liquidi, rischiando continuamente la disidatrazione. 
Le riprese del film iniziano nel 1954 ma dopo tre giorni vengono interrotte per mancanza di fondi. Poi arriva McCoy e “Bride Of The Monster” viene completato ed esce nel 1955 col titolo di “Bride Of The Atom” diventando il maggiore successo economico dell’eclettico regista. In effetti, questo film ha le caratteristiche per piacere a un pubblico più ampio. La storia è più lineare e poi c’è uno scienziato pazzo fuggito dall’Est Europa, un mostro e tante radiazioni, cose che come sappiamo, negli anni cinquanta andavano via come il pane. 
Decisamente brutto, forse un po’ noioso in certi punti è un film che nella filmografia di Wood risulta come “normale” e soprattutto “quadrato”. Naturalmente la produzione fa del low-budget il suo credo e lascia all’immaginazione tantissimo spazio. A cominciare dalle location, per arrivare alla recitazione, alla regia e per concludere con gli “effetti speciali” che hanno come top il leggendario polipo mostro del quale parleremo dopo.

Lo scienziato pazzo fuggito dall’Est Europa non può che essere interpretato da Bela Lugosi, nell’ultima grandissima apparizione parlata nella quale si sfrutta il suo epico sguardo magnetico (o almeno si cerca di farlo). Il grande attore ungherese riceve un ingaggio di 1.000 dollari ma ha già gravi problemi di salute e non riesce a ricordare le battute. Per aiutarlo Wood gliele scrive su dei cartoncini ma in scena l’attore ha un moto d’orgoglio, non le legge e recita perfettamente. Lui è il Dr.Eric Vornoff il pazzo che vuole creare una super-razza di uomini con l’energia nucleare. Aiutato dal suo servo muto Lobo, che non può che essere Tor Johnson (il quale ogni tanto si becca una frustata) il cattivo scienziato continua i suoi esperimenti nel suo laboratorio costruito vicino a una palude. Un posto dove tra l’altro piove sempre e dove c’è un polipo mostruoso che fa la guardia. Troviamo anche Paul Marco un amico di Wood, che vive in Kelton Avenue a Los Angeles e che qui veste i panni del poliziotto Kelton, un personaggio che interpreta anche in “Plan 9 From Outer Space” e in “Night Of The Gouls”. 

A parte lo scienziato, il mostro e il poliziotto, troviamo la giornalista Janet Lawton (Loretta King) che inizia a interessarsi ai numerosi casi di persone scomparse, arrivando al laboratorio Vornoff. Catturata è destinata a diventare la “sposa del mostro”. Essendo un film di Wood non possono mancare una serie di legge nde. La più interessante è q

uella del polipo mostro, un essere entusiasmante immortalato anche nel film di Burton. Secondo alcune fonti si dice che questo marchingegno telecomandato fosse stato creato per “Wake Of The Red Witch” con John Wayne e letteralmente rubato dagli Studios ma senza il telecomando, facendo nascere così scene di lotta nelle quali è l’attore che muove il mostro che lo sta attaccando. Secondo altre fonti invece, Wood avrebbe noleggiato regolarmente il polipo, mosso comunque dagli attori in scena (ed è quello che conta!).  Nel 1959 poi Wood gira il sequel intitolato “Night Of The Gouls” che però, rimane nascosto per problemi finanziari fino al 1984.

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Scheda TecniBride Of The Monsterca
Titolo Originale: Bride Of The Monster
Titoli Alternativi: La novia del monstruo (Argentina), A Noiva do Monstro (Brasile), Hirviön morsian (Finlandia), La fiancée du monstre (Francia), Bride of the Monster, I eromeni tou Drakoula (Grecia), A szörny menyasszonya (Ungheria), La sposa del mostro (Italia), Kaibutsu no hanayome (Giappone), La novia del monstruo (Messico), Narzeczona potwora (Polonia), A Noiva do Monstro (Portogallo), Невеста монстра (Russia), Canavarin gelini (Turchia), Bride of the Atom (Alternativo), Monster of the Marshes, The Atomic Monster (working title), La novia del monstruo (Venezuela), Die Rache des Würgers (Germania)
Regia: Ed Wood
Cast: Bela Lugosi, Tor Johnson, Tony McCoy, Loretta King, Harvey B.Dunn, George Becwar, Paul Marco, Don Nagel
Anno: 1955
Durata: 68′
Casa di Produzione:  Rolling M. Productions

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