Les deux orphelines vampires

Les deux

orphelines vampires


-Our day for us is blue.
-The light for us is black…
-and other people’s sun has made us blind…
-but when it is hidden…
-…our dream begins.

Come dice quel detto che “il primo amore non si scorda mai”, Jean Rollin torna dopo circa quindici anni al caro amato tema dei vampiri. Per diverse e inaspettate congetture il regista francese vive un inaspettato momento di fama e di apprezzamento per la sua filmografia.
Incredibile vero? La sua rinascita e riscoperta inizia con la pubblicazione di un volume enciclopedico del cinema a firma di Cathal Tohill e Pete Tomb, che appunto scopre e fa uscire dalla tomba (virtualmente s’intende) il regista francese.

Su quest’ondata di felicità, Rollin dirige un film liberamente ispirato a un suo omonimo romanzo e il cui titolo è una citazione di “Les Deux” altro romanzo a firma di Adolphe D’Ennery.
“Les Deux Orphelines Vampires” del 1997 è un film che ha molto meno erotismo rispetto ai suoi predecessori ma che ritrova la musa Brigitte Lahaie (seppur in un piccolo ruolo) e che come sempre cerca una via di simbolismi e poesia.
Il regista francese cerca e ha la possibilità di far le cose per bene e soprattutto di vedere distribuito il suo film in maniera decorosa. S’impegna alla regia, ha una buona fotografia e un cast che efficace che oltre Brigitte Lahaie vede impegnata Tina Aumont, la fedele Natalie Perrey e Melanie Karali divenuta poi nota fumettista.

Tutto quindi funziona, il film è apprezzato dalla critica, ma gli manca qualcosa. E quel qualcosa è proprio il più puro Rollin, quello che fatica girando un film, quello che mi mette erotismo e, perché no, quello un po’ imperfetto. E soprattutto quello in grado di stupire, di uscire dai canoni come nei suoi primi film. Tutto ciò non è presente in “Les Deux Orphelines Vampires”, che sì è un film che tratta in maniera diversa il mito dei vampiri, che sì spicca nella sua filmografia, ma non ci racconta nulla di nuovo e spesso è troppo lento per i tempi in cui è stato girato. In ogni caso, per quanto non ci impressioni, resta un notevole colpo di coda nella sottovalutata carriera del regista.

Henriette e Louise sono due ragazze cieche che vivono in un orfanotrofio. Sono due carissime ragazze, amate da tutti. Un giorno scoprono di riuscire a vedere di notte e di essere attratte dal sangue e dal cimitero e iniziano a girovagare nella notte. Il Dott. Dennery invece è un medico che decide di adottarle e soprattutto di guarirle dalla loro cecità. Dennery, le porta a Parigi e le due ragazze continuano con la loro doppia vita. Una vita che però di tanto, in tanto, le mette in pericolo, tra cacciatori di vampiri, demoni e vampiri che le aiutano. La situazione degenera quando Dennery scopre la loro vera natura e viene ucciso. Da qui in poi le due ragazze iniziano a girovagare (tornano pure all’orfanotrofio) mietendo vittime e vivendo liberamente il loro status. L’epilogo drammatico, in perfetto stile Rollin, chiude la storia.

 

 

Scheda Tecnica
Titolo originale: Les deux orphelines vampires
Titoli alternativi: The Two Orphan Vampires, Two Orphan Vampires (Canada), Two Orphan Vampires (UK), To orphan Vampires, Two orphan Vampires (Norway), Две сиротки-вампирши (Russia), 2 Orphan Vampires, The Two Orphan Vampires, Two Orphan Vampires (USA)
Anno: 1997
Nazione: Francia
Regia: Jean Rollin
Cast: Alexandra Pic, Tina Aumont, Brigitte Lahaie, Isabelle Teboul, Bernard Charnacé, Natalie Perrey, Gudule, Nathalie Karsenty, Anissa Berkani-Rohmer
Casa di produzione: Les Films ABC
Durata: 103’

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