La Dottoressa del
distretto militare
-Silenzio! Ho detto silenzio! E lei Sorella invece di fare le bolle col culo mandi via questi cafoni! Intesi?
-Certo mi scusi
-Voglio restare solo con la paziente
-Silenzio! Ho detto silenzio! E lei Sorella invece di fare le bolle col culo mandi via questi cafoni! Intesi?
-Certo mi scusi
-Voglio restare solo con la paziente
The playmates
in deep vision 3-D
The First X-Rated Sextravaganza
Due pezzi di cellophane trasparente o ancora meglio di carta colorata trasparente, un pezzo di cartone per fare gli occhiali e magicamente dal vostro schermo usciranno un sacco di ragazze nude o seminude e vogliose. Che ci vuole?
Il tutto grazie a un rivoluzionario processo, come dice lo slogan. Se non dovesse funzionare però, vedrete un film con quel fastidioso effetto bi-colore, ma in ogni sempre un sacco di ragazze nude o seminude e vogliose.
Fondamentalmente questo film è tutto lì. Il classico filmetto degli anni settanta, 1973 per la precisione, che mette insieme scenette softcore unite da un sottile filo, questa volta rappresentato da uno “studio” della dottoressa Kinsey sulle abitudini sessuali degli scambisti...
Macchie Solari
Dalla camicia di forza alla tonaca il passo è breve
Nel 2019 vedere un film come questo fa venire in mente due cose. La prima è che Armando Crispino nella sua breve parentesi nel thriller, aveva una certa fantasia nell’ambientare le sue storie, visto anche il brillante “L’etrusco uccide ancora”.
La seconda è che GretaThunberg, non deve vedere questo film. Perché “Macchie Solari” del 1975, parte dall’ipotesi che l’eccessiva calura possa generare una serie di morti. In realtà questa ipotesi para sci-fi è solo fumo negli occhi dello spettatore, solo un allungare il brodo, nonostante Crispino inserisca per tutto il film scene che possono giustificare questa teoria. Siamo molto più semplicemente nella scia di Dario Argento, con rimandi a Fulci...
Mammà…io me ne fotto di fare il generale. Io avrei voluto fare l’ostetrico. Sì! Per mettere sempre le mani in quel posto! Invece voi mi avete fatto fare la carriera militare
La soldatessa (che poi è un medico) Eva Marini, si commiata con uno studio sulla repressione sessuale dei militari. Una grande, bella e suggestiva idea.
Beh, non è certo una svolta seria e i nostri militari repressi sono pronti a esplodere come bottiglie di spumante, a suon di scorregge, seghe, rutti e scherzi da caserma.
Il buon Nando Cicero dietro la macchina da presa e dietro alla sceneggiatura non vuole correre rischi e si affida a un cast di stelle che non può fallire. Così troviamo oltre ad Edwige Fenech, Renzo Montagnani, Lino Banfi, Gianfranco D’Angelo, Alvaro Vital...
Read More-Colonnello qua è passato il nemico.
-Ma quale nemico guagliò, chesta e ‘nesercitazione.
-Allora chi ha cacato qua.
-L’anema e chi te muorto guagliò. Tu tiene proprio na vocazione per la merda!
La massima potenza della commedia sexy all’italiana. Scorregge, varie parolacce e battute volgari. Ma sempre di grande e incommensurabile potenza si tratta.
Una miscela esplosiva nata dall’epico incontro del genere con il mondo militare. Da un lato le forme femminili, le docce, le tette e dall’altro un periodo della vita al quale, soprattutto in quegli anni, non si poteva sfuggire.
Lasciata alle spalle la comicità demenziale di film alla “Generale Buttiglione”, la commedia sexy all’italiana si fionda nell’argomento con tutta la voglia di esagerare ...
Gli Ultimi Giorni
-Frustatelo!
-E’ già morto signor capitano
-Frustatelo ugualmente!
Seppur lontanissimo dal capolavoro “La Bestia In Calore” o dall’horror psichedelico “Nuda Per Satana”, l’implacabile Luigi Batzella ci regala un’altra delizia per palati fini. Un nazisploitation che è un groviglio incredibile di cose, dal quale se ne esce vivi soltanto accettando tutto, senza farsi domande. Non cercate quindi di trovare un senso, perché come in tutte le sue pellicole, un senso non c’è.
Warning! To people with weak hearts… No doctors or nurses in attendance
Non c’è da sorprendersi che nell’ondata di classici trasposti nella “blaxploitation” ci sia finito anche Frankenstein. Anzi, la sorpresa ci sarebbe stata se nessun regista o produttore avesse pensato a un film sul mostro di Shelley.
Quello che colpisce è che a differenza di film più che degni dello stesso filone, in un periodo nel quale questi erano una miniera d’oro, e con un soggetto così evocativo, questo “Blackenstein” fallisca completamente. È un pessimo filmaccio, anche abbastanza noioso nel quale la produzione risparmia abbondantemente sugli effetti speciali e sull’illuminazione lasciando quasi tutto al buio e all’immaginazione dello spettatore.
Tra protesi incollate male...
Come gradirà l’olocausto della vergine prescelta che incosapevolmente sarà sacrificata alla scienza.
Dimenticate che siamo su un blog di film pessimi e anche il titolo di questo post. E pensate a questa trama: i nazi stanno cercando di creare una super razza di uomini, contemporaneamente impazza la lotta della resistenza che attacca per liberare il popolo e subisce le contromosse dell’invasore nazifascista che se la prende anche con i civili.
Detta così, suona bene, può sembrare una storia decisamente buona per un film sul periodo, un film di guerra che sottolinei le atrocità dei nazi e le lotte di liberazione dei partigiani.
Invece cari amici, siamo di fronte a un film dell’ineffabile Luigi Batzella che qui si firma Ivan Kathansky, il quale nello stess...
Qui se non scappo mi si inchiappetta!
Facile cadere nel tranello dello scontato e banale doppio senso. Lo sappiamo, per anni l’avete creduto, ma il titolo di “W La Foca!” non è riferito a quello che pensate. No, in “W La Foca!” c’è veramente un pinnipede in pinne e ossa, che sicuramente dona al film un significato profondo e intenso, che trae ispirazione dal simbolismo naturalistico.
Il sommergibile
più pazzo del mondo
-Cassiodoro Giovanni sono io!
-Mecojoni
-Eh no! Una volta carino!
Il sempre caro Dogui che per i pochi che non lo sapessero è Guido Nicheli, interpreta un generale americano, doppiato per l’occasione, con accento yankee.
Direi che è una presentazione che indica già moltissimo di un film che ci fa immergere in un mare di trash. Ma se non vi basta Guido Nicheli americano, c’è Bombolo che cerca di consegnare ai protagonisti di questo film del 1982 di Mariano Laurenti, la famosa cartolina di chiamata al militare.
E direi che così, nei minuti iniziali è chiaro dove ci troviamo e cioè in una pellicola con gag al limite del barzelletta movie, già viste in passato e che peggiora col passare del tempo.
Andiamo con calma e iniziamo da un titolo che...
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