La soldatessa alle grandi manovre

La soldatessa alle

grandi manovre

Mammà…io me ne fotto di fare il generale. Io avrei voluto fare l’ostetrico. Sì! Per mettere sempre le mani in quel posto! Invece voi mi avete fatto fare la carriera militare


La soldatessa (che poi è un medico) Eva Marini, si commiata con uno studio sulla repressione sessuale dei militari. Una grande, bella e suggestiva idea.
Beh, non è certo una svolta seria e i nostri militari repressi sono pronti a esplodere come bottiglie di spumante, a suon di scorregge, seghe, rutti e scherzi da caserma.

Il buon Nando Cicero dietro la macchina da presa e dietro alla sceneggiatura non vuole correre rischi e si affida a un cast di stelle che non può fallire. Così troviamo oltre ad Edwige Fenech, Renzo Montagnani, Lino Banfi, Gianfranco D’Angelo, Alvaro Vitali, Michele Gammino, coadiuvati dal meglio dei caratteristi del genere: Renzo Ozzano, Tiberio Murgia, Lucio Montanaro e tanti altri ancora.

Ed è che questo che salva un film che ha una sceneggiatura imbarazzante che spesso vira,La soldatessa alle grandi manovre tra scoregge e voglia di sesso, verso il “barzelletta-movie”. Tutti questi grandi nomi portano gag, frizzi e lazzi alla storia e visto che come si dice “è la somma che fa il risultato”, si arriva a un capitolo degno per il suo genere che chiude in maniera decorosa (ovvero indecorosa) questa trilogia.
I difetti sono tanti e ci preme sottolineare che purtroppo Edwige si mostra molto meno del solito e che un po’ di freaks vengono presi in giro o sono vittime degli scherzi da caserma.
Ma lo sappiamo bene che il genere di certo non punta a fare comicità d’autore ma deve e pretende di mostrare i peggiori istinti umani. Ed è quello che il buon Cicero ci dà ancora una volta.

Eva Marini e il Colonnello Fiaschetta (la Fenech e Montagnani naturalmente) sono ancora una volta alle prese con quei bruti e brutti soldatacci. Ma se la Divina Edwige compie il suo dovere Montagnani finisce per dar vita a un personaggio, in conflitto con La soldatessa alle grandi manovreil suo ruolo nell’esercito che risulta un po’ fastidioso. Per fortuna l’inossidabile coppia scorreggiona di soldati semplici Vitali/Montanaro incendia e fa esplodere i cessi e cerca qualsiasi essere vivente femminile per fare sesso. Bilanciano il flop del mitico Renzo, così come Gianfranco D’Angelo nel ruolo di un medico idiota e Lino Banfi nel ruolo “romantico” di un prete che si prende cura degli orfani del paese. Michele Gammino è ancora una volta colui che fa cadere tra le sue braccia la bella dottoressa.
Canovaccio più che rispettato per una commedia piuttosto trash che nella sua infinità povertà strappa qualche risata, qualche rutto e qualche flatulenza.

La soldatessa alle grandi manovreScheda Tecnica
Titolo originale: La soldatessa alle grandi manovre
Titoli alternativi: La doctora va de maniobras (Colombia), Las maniobras de la doctora con los soldados (Spagna), La toubib prend du galon (Francia), I giatrina tou 7ou se gymnasia (Grecia), A Bomba nas Manobras (Portogallo), Die trüben Tassen der Stube 9 (Germania)
anno: 1978
regia: Nando Cicero
Nazione: Italia/Francia
Cast: Edwige Fenech, Renzo Montagnani, Alvaro Vitali, Lino Banfi, Michele Gammino, Renzo Ozzano
Casa di produzione: Devon Film, Medusa Distribuzione, Les Films Jacques Leitienne
Durata: 91′

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