Prendendo da “Fame” e da “Flashdance”, Lucio Fulci, costruisce uno slasher anni ottanta che vorremmo diventasse realtà in quel di “Amici”. No, il film non è indimenticabile, affatto, ma l’idea di eliminare un po’ artisti isterici ci fa gola.

A parte questo nostro desiderio sanguinario, “Murderock” è un fumettone pop 80’s con gente con spalline imbottite e scalda muscoli. C’è pure una ricciolina di colore a fare da richiamo alla nota serie di TV e ci sono una marea di tette e culi a fare da richiamo per il grande pubblico. Non bastano però né la moda, né i riferimenti e tantomeno la carne (di qualità va detto) che si mostra per far decollare una pellicola che ha una trama scarsa, un “casus belli” a dir poco assurdo e un colpevole facilmente individuabile.

E pensare che sulla carta la qualità è alta, perché abbiamo Lucio Fulci, le musiche di Keith Emerson (proprio quello di “Emerson, Lake & Palmer”) e la sceneggiatura dell’esperto Gianfranco Clerici. Ma non bastano. Affatto. Il regista romano cerca in tutti i modi la strada del gcerca in tutti i modi la strada del giallo italiano che fu ma siamo nel 1984 e i tempi sono cambiati e non riesce minimamente a incidere realizzando una pellicola che mostra i segni del tempo, esattamente come Ray Lovelock, uno degli interpreti.

Si salvano, scusate la franchezza, proprio i nudi, che spuntano come funghi in ogni omicidio e in qualche flash e anche Olga Karlatos, la protagonista femminile, che era in gran forma, come le allieve dell’importante scuola di danza nella quale si svolge l’azione. Il mondo dello spettacolo è descritto come libertino, un po’ perché siamo a Broadway (noto posto di perdizione…) e un po’ perché Fulci decide di mettere diverse “love story” nel sottile filo della storia.

Ci troviamo all’inizio di un’importante serie di audizioni, durante le quali iniziano a verificarsi degli omicidi. La vittima femminile di turno viene infilzata con uno spillone sotto il seno. Tutti vanno in crisi di nervi a cominciare dagli stessi allievi, alcuni dei quali si spacciano per l’assassino (unicamente per far parlare di se) o provano a uccidere alla stessa maniera. La nostra Candice (Olga Karlatos), l’insegnante, si limita a sognare un ubriaco che altri non è che Ray Lovelock, nel ruolo di un attore decaduto, che diventa per noi tutti l’indiziato numero uno. Per tutti, ma non per gli astuti poliziotti capeggiati dal tenente Borges che gigioneggia con i colleghi e si deve impegnare poco per scoprire l’assassino.

Tutto molto sbrigativo con pochi colpi di scena o registici e un finale a dir poco modesto. Fulci non mette nemmeno la scena dell’occhio, il che, più di tutto il resto, è una cosa imperdonabile. La bella Olga Karlatos che abbiamo visto su queste pessime pagine più di una volta, si trova assieme all’ex bello e dannato del poliziottesco, Ray Lovelock. Con loro Geretta Geretta che abbiamo visto in “Rats Night Of Terror” e anche un habituè del cinema di genere, Claudio Cassinelli, che muore l’anno seguente in un incidente in elicottero. Come si può leggere nella citazione di questo post “Murderock” doveva essere il primo film di una trilogia thriller ambientata nel mondo della musica. Il progetto però rimase incompiuto.

Scheda Tecnica

Titolo Originale: Murderock – Uccide a Passo di Danza
Titoli Alternativi: Danza mortal (Spagna), Dolofonia se rythmo rock, Horevontas me to thanato,  O diestrammenos tou mesonyktiou, Rantevou me to thanato(Grecia), Giallo a disco,  Murder Rock – Dancing Death (Indefinito), Murder Rock (Argentina),Murder Rock – kuoleman tanssi (Finlandia), Murder-Rock: Dancing Death, The Demon Is Loose (USA), Murderock (Spagna), Nova York – Cidade Violenta (Brasile), Slashdance (Titolo inglese)
Anno:1984
Nazione: Italia
Regia: Lucio Fulci
Cast: Olga Karlatos, Ray Lovelock, Claudio Cassinelli, Cosimo Cinieri, Giuseppe Mannajuolo, Berna Maria Do Carmo, Geretta Geretta
Durata: 93’
Casa di Produzione: Scena Film