Le Spie Uccidono a Beirut

Le Spie Uccidono

a Beirut


Spiazzante come un oggetto che all’apparenza è innocuo, ma in realtà è un’arma pericolosa e sfacciato come l‘eroe quando vede una donna, l’Eurospy non nasconde mai le sue ispirazioni e aspirazioni.
Chiaro a chiunque, forse inutile da scrivere. Ma con “Le Spie Uccidono A Beirut” abbiamo avuto un sussulto. Perché qui si va oltre. Qui il protagonista si chiama nientemeno che Fleming. Robert, non Ian, se non altro, ma sempre Fleming, a sottolineare l’irriverente orgoglio di essere la versione low-budget delle avventure di Bond e allo stesso tempo di essere una (lieve) parodia.

“Permette? Grazie…come è piccolo il mondo. Da un po’ di tempo ci incontriamo spesso, frequentiamo le stesse città, gli stessi alberghi, gli stessi night club e adesso perfino lo stesso aereo per Parigi…mi fa accendere?”
“Una volta o l’altra ti farò scoppiare la testa con un buon colpo di pistola…”
“Non lo dica, può darsi che sarò io ad avere questo piacere…”

Ed è, in effetti, su questo canale, tra essere una versione a risparmio e ironizzare sull’argomento, che Luciano Martino e Mino Loy muovono i fili di questa pellicola. Su soggetto scritto da Enrico Gastaldi e Sergio Martino, nasce un film altalenante che ha sia buoni sia pessimi momenti.
Apprezziamo l’ironia, vedi gadget alla Bond, l’immancabile giro per il Mondo, vero o finto che sia, (Parigi, Amburgo, Beirut e Roma) il tema della Guerra Fredda e un’ottima colonna sonora scritta dall’altrettanto ottimo Carlo Savina.
Siamo alle prese però con una storia che finisce in un labirinto di sotto trame che ne rallentano l’azione e da limiti tecnici, registici e interpretativi, che ne abbassano il risultato finale.
Non all’altezza di altri Eurospy più convincenti, “Le Spie Uccidono a Beirut” resta comunque un godibile e cervellotico passatempo che scivola tra classici microfilm, spie russe e spie americane
Le Spie Uccidono a Beirutcon tutti che tradiscono tutti o che non capiscono bene chi combattere. Le Spie Uccidono a BeirutIl super agente di riferimento è in questo caso l’aitante Robert Fleming interpretato dal grande Richard Harrison che vestirà nuovamente i panni di Robert Fleming in “0077 a Caccia Dei Killers” del 1966 per la regia di Margheriti.
Tra belle donne e lusso, deve ritrovare due scienziati russi scappati dalla patria e in possesso d’importanti microfilm contenenti segreti militari. Naturalmente non è facile. I due sono assassinati, i sovietici iniziano anche loro a cercare il maltolto, si va a Beirut, si rapiscono persone e si scopre l’esistenza di una terza potenza interessata all’oggetto. Il tutto in una sequenza di eventi difficili da riassumere e soprattutto da seguire senza perdere il filo.
Le Spie Uccidono a BeirutL’impegno di Martino e Loy è evidente, ma il tentativo non è perfettamente riuscito, nonostante la presenza di attori più che validi. A parte il già citato Harrison, c’è la bella italo-francese Dominique Boschero notissima attrice del cinema di genere e l’altrettanto bella Wandisa Guida, una delle regine del Peplum. Loro, che compongono l’immancabile batteria delle belle, se la vedono con il grande Luciano Pigozzi, Carla Calò e il caratterista Aldo Cecconi.

 

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Scheda Tecnica
Titolo Originale: Le Spie Uccidono a Beirut
Titoli Alternativi: De Spionnen sterven te Beyrouth, Les espions meurent à Beyrouth (Belgio), Império dos Espiões Assassinos (Brasile), Espías en Beirut (Spagna), Operaatio Beirut, Operation Beirut (Finlandia), Les espions meurent à Beyrouth (Francia), Spy Killers, The Spy Killers (UK), Praktor 009, epiheirisis Viryttos (Grecia), Crimen internacional, S.A. (Messico), X 117: Vrouwenjacht in Beiroet (Olanda), Spionjakt i Beirut (Norvegia), Os Espiões Matam em Beirute (Portogallo), Operation Spy Killer, Our Man in Beirut, Vår man i Beirut (Svezia), Secret Agent Fireball (USA), Bob Fleming hetzt Professor G. (Germania)The Spies Kill in Beirut (Traduzione letterale in inglese)
Regia: Luciano Martino, Mino Loy
Anno: 1965
Nazione: Italia/Francia
Cast: Richard Harrison, Dominique Boschero, Wandisa Guida, Luciano Pigozzi, Aldo Cecconi, Carla Calò
Durata: 97′
Casa di Produzione: Devon Film, Radius Productions

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