Island Of Sin
-Why are you laughing.
-You go with one guy after another, and you talk of straightening out.
-There’s a difference between making love and killing.
-What are you trying to say?
-I go with whoever i like and have a good time.
Forse non è il massimo iniziare così un post, ma dobbiamo dire che siamo più interessati dal mistero che aleggia su questo film che dal film stesso.
Un mistero che pur scandagliando ogni pagina di internet, pure quelle in greco, rimane senza soluzione. Dunque, tutto gira intorno al tema della pellicola e alla vita del regista.
Nell’anno 1973 esce “Το νησί της αμαρτίας” film greco letteralmente tradotto in “Island Of Sin”. Un’isola, un gruppo variegato di persone, tutte attratte dal sesso e due fuggitivi violenti. C’è tutto il necessario per un sacrosanto e cattivissimo “rape and revenge”, che segue di un anno “The Last House On The Left”. Il regista Kostas Doukas (regista e scrittore per la precisione) le cronache riportano che sia morto del 1967. Ecco il mistero. O ci troviamo di fronte a un film postumo che anticipa di diversi anni i temi trattati nei “rape and revenge” oppure, come dice qualcuno, Doukas è morto dopo, considerando anche altri vari film usciti dopo il 1967.
Quale sia la verità, non è chiaro e non ci resta che parlare della pellicola. Un film difficile da catalogare, vaga dal dramma al thriller, lasciandoci l’unica certezza che qui c’è molto erotismo. Perché sì, il “rape and revenge” aleggia, ma più che altro è un tema citato che esplode nella sua interezza solo negli ultimi istanti della storia creando però un siparietto tra il comico e il dramma (più tendente al primo).
Per il resto è inevitabile notare che protagonisti, i futuri ostaggi dei due malviventi, pensano esclusivamente a fare sesso, con le donne che ronzano attorno al maschio alpha, tale Dimitris, pescatore per passione, playboy per professione. A lui si avvinghiano tutte le donne o quasi della storia, in vacanza nella casa della figlia di un ricco uomo d’affari su un’isola dell’Argosanikos.
Si può pensare che i due pericolosi fuggitivi si tuffino a testa bassa in quest’ambiente lussurioso invece non è così. Uno dei due ha ucciso la moglie che lo tradiva perché lui soffriva di un problema erettile, l’altro non si sa bene, ma ci pensano un bel po’ prima di prendere 
in ostaggio tutto il gruppo e poi esclusivamente a pianificare la loro fuga.
Le possibilità di scappare e di ribellarsi, gli ostaggi le avrebbero pure, ma preferiscono passare il tempo sotto gli occhi quasi vigili dei due. Capita ben poco quindi, c’è poca violenza (giusto una scazzottata tra i due criminali) volano parole grosse e insulti.
L’unica che movimenta la situazione è la bella Aliki, figlia del ricco padrone di casa. Lei che già si buttava senza timore tra le braccia di Dimitris, con quale ha un curioso rapporto sessuale in acqua, erotizza uno dei due, ci fa sesso e poi provoca l’altro.
Il secondo che cade nel gioco della ragazza è Stamatis, quello che aveva ucciso la moglie. E qui entriamo 
nell’assurdo, perché Aliki prende in giro l’uomo, che colto da un momento di rabbia si distrae. La ragazza fugge, Stamatis la insegue per chilometri e chilometri, ogni tanto le spara (gli altri ostaggi cercano invano di raggiungere i due) e infine su una spiaggia riesce ad avere un rapporto sessuale con lei. Dopodiché, incredibilmente, Stamatis balla, balla e balla ancora di gioia, una gioia tribale (e comicissima) che termina, con il film, quando un colpo di fucile lo prende in pieno petto. “Rape and revenge” in quattro minuti.
Poco credibile sia come dramma sia come film erotico, “Island Of Sin” resta comunque un interessante episodio trash, impreziosito oltre che dal finale assurdo dai flash back seppiati che mostrano la vita di Stamatis e della dissoluta e prosperosa moglie.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: To Nisi Tis Amartias
Titoli Alternativi: Violent Rape (USA), Hostage of Lust, Island of 1000 Rapes, Island of Sin (Internazionali)
Regia: Kostas Doukas
Anno: 1973
Nazione: Grecia
Cast: Giorgios Stratikakis, Lia Flessa, Petro Zarkadis, Yannis Petrakis, Argyris Violaris, Mary Moshoviti, Mary Daneziou
Durata: 80’
Casa di Produzione: Nipa Films
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