Aayirathil Oruvan

Aayirathil Oruvan


The Sun light will show you the path like Lord Thillai Natarajan, the sun, the dusk sun light, the Shadow of light.

Prima di buttarci in questa colossale pellicola Tamil, abbiamo dovuto fare una ricerca storica, che unita alla visione del film rappresenta uno sforzo enorme, grande quanto la produzione di quest’opera.
Un approfondimento necessario per capire il senso di “Aayirathil Oruvan” che s’ispira (soprattutto) alla storia della dinastia Chola. Una delle più longeve dinastie Tamil, presenti dal III secolo a.c. al XIII D.C.S. Un impero potente e molto grande che toccò svariate aree, dall’attuale India del Sud, alle Maldive, ma anche all’Indonesia, Cambogia e Thailandia e altro ancora. Una dinastia amante dell’architettura e della cultura, potente economicamente e militarmente. Una storia che i Tamil ricordano ancora oggi con orgoglio.

I Chola, come ogni impero, crollarono, anche a causa della presenza di un’altra potente dinastia i Pandyan. Abili mercanti, amanti dell’arte e potenti di guerrieri, rivali spietati dei Chola ma anche, per la cronaca, dei Chera e dei Pallava.

Finita questa brevissima “lezione” di storia, possiamo guardare questo film di Tollywood. Un vero e proprio Kolossal che non si risparmia in niente, utilizzando una quantità industriale di comparse e attori, uniti a un’altrettanta possente presenza di effetti speciali, alcuni non sempre credibili. Nelle due ore e mezza di pellicola si scorgono spesso ispirazioni ad altre storie, c’è un po’ “Indiana Jones”, del “Il Gladiatore” e un briciolo de “Signore Degli Anelli” oltre a qualche soluzione registica alla “Matrix”.
A ciò si aggiungono alcune stranezze narrative, come scudi di guerrieri che respingono i proiettili di modernissimi mitra e svariate cose che vanno oltre ai limiti umani, ma soprattutto un finale che dopo tutto il tempo passato a seguire la storia, lascia più che mai con un senso di incompletezza e che forse vorrebbe, diciamo forse, aprire le possibilità di un sequel.

A parte quanto detto fino ad ora e che ormai trovare un’isola con tutti i satelliti esistenti è diventato un gioco da ragazzi, “Aayirathil Oruvan” si lascia seguire con divertita attenzione e notevole difficoltà per noi che siamo lontani dalla storia Tamil. Questo è sicuramente un vivace film d’avventura con avvenimenti che si susseguono senza sosta ai quali vengono abbinati numeri musicali e i soliti balletti.
Tradotto in inglese con il titolo “One Man in a Thousand” la storia diretta dal regista Selvaraghavan, anche sceneggiatore, segue il mito dell’ultimo erede della dinastia Chola fatto fuggire durante un assedio su una misteriosa isola in compagnia di parte della sua popolazione. Nei secoli, molti storici e archeologi hanno provato a ritrovare quest’isola, ma tutti hanno malamente fallito.
Ai giorni nostri, racconta il film, è allestita un’altra spedizione, finanziata dal governo. Alla guida c’è la giovane e bella Anitha accompagnata dall’archeologa Lavanya, il cui padre è scomparso nella ricerca dell’isola, da Ravisekharan un militare di alto grado e da Muthu il capo dei facchini e servi.
Il gruppo ovviamente trova presto l’isola, ma il posto è pieno di incredibili trappole da “Sette Fatiche di Ercole”, con serpenti, voragini che appaiono di colpo e suoni così potenti da fare impazzire chiunque. Ma alla fine arrivano, sebbene decimati, nel luogo dove i discendenti Chola vivono ancora. E qui, colpo di scena, si scoprono le vere identità dei protagonisti. Una è una discendente Pandyan e l’altro è nientemeno che la reincarnazione del principe Chola. Scoppia una sanguinosa faida, crudele e terribile, con i Chola massacrati. Ma la dinastia non molla. Continua il suo viaggio verso la terra promessa.

Una storia avventurosa tanto quanto la produzione. Girato nel 2007 con un budget di trecentoventi milioni di Rupie “Aayirathil Oruvan” è uscito solo nel 2010.
Già durante le riprese le cose non sono andate molto bene. Qualche cambio nella crew, qualche gossip di troppo e inaspettati problemi meteorologici hanno ritardato il lavoro. Una post-produzione complicata ha fatto il resto. In più il film si è preso la classificazione per “adulti” e nonostante ciò il regista decise di non tagliare le scene più violente.
Una volta uscito “Aayirathil Oruvan” ha diviso la critica. I più positivi l’hanno definito come “un qualcosa di nuovo nel cinema Tamil” e anche “un ottimo lavoro registico”, i detrattori l’hanno definito come “grossolano”, ma il pubblico ha decretato il successo commerciale.
Dietro la macchina da presa c’è, come detto, Selvaraghavan giovane regista Tamil figlio d’arte, che dal 2002 cioè da quando aveva venticinque anni ha girato otto pellicole tutte nella sua lingua eccetto una. Anche il resto del cast è piuttosto giovane e noto a Tollywood. Tra questi, per quanto riguarda i nostri gusti, segnaliamo la semplice bellezza di Reemma Sen e di Andrea Jeremiah.

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709-ayirathiloruvan1Scheda Tecnica
Titolo Originale: Aayirathil Oruvan
Titoli Alternativi: Один из тысячи (Russia), Yuganiki Okkadu (India)
Regia: K.Selvaraghavan
Anno: 2010
Nazione: India
Cast: Karthi, Reema Sen, Andrea Jeremiah, Parthiban, Azhagam Perumal, Prathap Pothen
Durata: 142
Casa di Produzione: Dream Valley Corporation

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