Espectro del estrangulador

Espectro

del estrangulador


Quelle belle storie con leggende e misteri che s’intrecciano. Non quella de “El Santo” (che sì, è una leggenda) ma quella di un film che sembra proprio un’abile manipolazione di scene tagliate del suo predecessore con qualche aggiunta e qualche interprete accreditato ma non presente. Leggenda o astuta mossa del produttore Alberto Lopez? Chissà, di certo questa è la sua ultima collaborazione con El Enmascarado de la Plata e possiamo dire che la relazione lavorativa tra i due si chiude con un b movie, che più b non può essere.

Un film tra l’altro molto corto e che ha molti diversi musicali e pochi momenti di lucha libre, oltre a una trama “misteriosa”, vale a dire che non si capisce molto. Il cattivo è sempre El Estrangulador, come il titolo ci suggerisce, il “Fantasma dell’Opera” messicano che torna sotto forma di spettro o per meglio dire, ci dice di esserlo. Non contento si vendica senza motivo e a casaccio, aiutato da un energumeno che poi lotta con il nostro eroe. Il cadavere de El Estrangulador (sempre interpretato da Roberto Cañedo) morto al termine del precedente film, viene portato in ambulanza all’obitorio, in quella che è la prima e inutile scena del film. Poi è recuperato dal suo assistente Tor, che forse lo resuscita o che scopre che in realtà il suo capo non è morto. In ogni caso, El Estrangulador torna subito a suonare istericamente il suo organo mentre Tor costruisce per lui maschere di pelle umana, che non solo nascondono, ma annullano le sue deformità. Un inizio assurdo il giusto che ci porta in una storia ancora più paradossale, con la polizia che scopre la scomparsa del corpo del cattivo e con lo stesso che inizia a minacciare El Santo e tutto il mondo. Da qui nasce un lungo duello tra i due contendenti, con la polizia che come sempre sta a guardare e mette a punto piani che non funzionano.

El Santo va nel laboratorio de El Estrangulador e viene messo sotto un grosso trapano. Fugge. Il cattivo uccide una ballerina. El Santo ha l’intuizione di intercettarlo al cimitero e viene sepolto vivo. Ma fugge. Tor cerca di strangolarlo sul ring, ma lì ragazzi, è inutile dire che il nostro eroe non ha rivali. È il cattivo che questa volta fugge. Poi, lo strangolatore uccide e ruba il posto al direttore del teatro, iniziando con i più classici sabotaggi, cose che cadono dall’alto e altre astuzie. Il colpo di scena finale è rappresentato dal rapimento di Milton, che se non ve lo ricordate è il figlio adottivo de El Santo. Portato nel solito oscuro laboratorio e condannato a morte dolorosa, il giovane riesce ad avvertire il padre, che lo va a salvare. Il pacchetto salvataggio comprende la lotta alla morte con El Estrangulador che determina una sua orrenda fine tra urla che si sentono per molto tempo.

“El Espectro del el estrangulador” è indubbiamente un film orrendo, ma bisogna dire che ha notevoli spunti interessanti del tutto sprecati. Per dire, il personaggio di Tor, interpretato dall’ottimo Gerardo Zepeda, lottatore professionista che ha svoltato in un’interminabile carriera cinematografica è senza dubbio quello più riuscito, oltre ad essere, di fatto, il vero cattivo. El Santo invece resta intrappolato nel ruolo di eroe al quale viene aggiunto un filone melodrammatico con le vicende dell’inutile Milton. La polizia, beh, è più che mai fuori contesto. Per il resto sono notevoli alcune scopiazzature dal cinema horror (vedi maschere e ambienti) e alcune trappole del cattivo, ma il tutto è gettato via malamente e ci porta a guardare in fretta gli altri due film de El Santo che escono a stretto giro di tempo in questo 1965.

 

 

Scheda Tecnica
Titolo originale: El espectro de el estrangulador
Titoli alternativi: Santo Enfrenta o Fantasma Assassino (Messico), Santo vs el espectro (Brasile), Santo vs. the Ghost of the Strangler (USA), Santo contra el espectro de el estrangulador
Anno: 1965
Nazione: Messico
Regia: René Cardona
Cast: El Santo, Roberto Cañedo, Maria Duval, Carlos López Moctezuma, Begoña Palacios, Alberto Vázquez, Milton Ray
Durata: 82′
Casa di produzione: Cinematográfica Norte, Estudios América

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